CHE COS'E' LA VERITA' ?
Alla domanda che Pilato rivolse a Gesù Cristo, si potrebbe oggi rispondere con la verità scientifica.
Ma la verità scientifica non è verità. Basterebbe pensare all'universo subatomico, in cui l'intervento dell'osservatore fa sì che di una particella non si possano determinare velocità e posizione insieme; alla luce, che per alcuni versi risponde alla teoria corpuscolare, per altri a quella ondulatoria; ma ancor prima al fatto che il metodo sperimentale, su cui tutta la nostra scienza è basata (studio e descrizione del fenomeno-formulazione del modello interpretativo- verifica della capacità predittiva del modello stesso) non conduce a certezze, ma solo a modelli che funzionano finchè funzionano e negli ambiti in cui funzionano. Ne sia prova la teoria di gravitazione relativistica, di fronte alla quale l'"attrazione" gravitazionale di Newton appare, senza mezzi termini, falsa. L'attrazione gravitazionale non esiste. E così non esiste neanche la verità scientifica, se non come faticoso ed infinito percorso di avvicinamento; ricerca della verità, non verità.
La domanda di Pilato, dunque, rimane.
Per evitare di scivolare nelle sfere iperboree dell'astrazione, e tentare di rimanere (più o meno) in ambito scientifico, si potrebbe allora rispondere che la verità consiste appunto in questo procedimento all'infinito, in questa ricerca. L'unica alternativa a questa risposta è la verità assiomatica, del tipo Allah è Allah e Maometto il suo profeta. Tertium non datur.
E allora cominciamo forse a vederci più chiaro. La ricerca è azione, dunque la verità esce (finalmente!!) dal falso ambito della conoscenza (in quanto inconoscibile) ed entra in un campo a noi più accessibile: quello dell'azione.
In questo campo, cioè nel campo dell'azione, qual'è il concetto guida? Ce n'è uno solo: il GIUDIZIO DI VALORE. Dunque, la verità è AZIONE CHE VALE.
Su questa strada, basta cercare: si arriva dritti all'amore, con tutto ciò che da questo consegue. Per via razionale, e senza bisogno di tonache o assiomi.
13 anni e 7 mesi fa
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Ho letto sofferenza, sofferenza vera in questo tuo scritto. E allora io DEVO darti una mano.
Ho conosciuto persone infelici nella salute e nelle ricchezze, e persone felici nella malattia e nella povertà. Persone sorridenti nelle tempeste e persone avvilite nelle bonacce. E sono rimasto stupito. Poi, ho capito.
Credimi, LA REALTA' E' DENTRO, NON FUORI DI TE. Nessun FATTO potrà darti gioia vera, perché tutto passa, tutto è destinato a finire: anche la più grande gioia finisce, anche il più grande amore, anche la più grande fortuna, bellezza prima o poi cede il posto al dolore della perdita. Guai a chi vi si era affidato. Se invece hai la gioia dentro di te, nessuno te la potrà mai togliere, neanche il boia.
Tu e la tua anima siete più forti di qualsiasi problema, di qualsiasi dolore, della morte stessa. Perché sei uno spirito immortale, destinato alla felicità. Ecco: SOLO in questo senso non devi sognare: nel senso di renderti conto di questa tua REALTA'. Di questa realtà che è infinitamente più grande e bella di qualsiasi sogno!! Ricongiungerti a te stessa, a quello che sei veramente, al di là delle fuggevoli apparenze.
Beh, ho parlato. DOVEVO.
13 anni e 7 mesi fa
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Il male è purtroppo più contagioso del bene. Una sola mela marcia fa marcire un cesto di mele sane, mentre tutte le mele sane intorno a lei non sono in grado di risanare quell'unica mela...
La parola combatte il male col fioretto; arma più potente è la pratica del bene; ma vera arma nucleare contro il male è il rispondere al male col bene. Solo allora il male perde, come di incanto, ogni forza di espansione, perché gli si strappa la maschera, costringendolo a mostrare il suo vero volto.
13 anni e 7 mesi fa
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Verissimo. Nel tempo, questo diviene un dato non solo razionale, ma di concreta esperienza. E aggiungerei: non solo spesso non sappiamo cosa vogliamo veramente, ma di frequente non ci rendiamo neanche conto di quale sia il nostro bene o il nostro male.
Un corollario mi viene spontaneo: la prima cosa da cercare è una bussola. Senza, è davvero difficile navigare: perché troppo spesso la vita si svolge sotto un cielo coperto privo di stelle, senza che ci si possa orientare.
13 anni e 7 mesi fa
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Alla domanda che Pilato rivolse a Gesù Cristo, si potrebbe oggi rispondere con la verità scientifica.
Ma la verità scientifica non è verità. Basterebbe pensare all'universo subatomico, in cui l'intervento dell'osservatore fa sì che di una particella non si possano determinare velocità e posizione insieme; alla luce, che per alcuni versi risponde alla teoria corpuscolare, per altri a quella ondulatoria; ma ancor prima al fatto che il metodo sperimentale, su cui tutta la nostra scienza è basata (studio e descrizione del fenomeno-formulazione del modello interpretativo- verifica della capacità predittiva del modello stesso) non conduce a certezze, ma solo a modelli che funzionano finchè funzionano e negli ambiti in cui funzionano. Ne sia prova la teoria di gravitazione relativistica, di fronte alla quale l'"attrazione" gravitazionale di Newton appare, senza mezzi termini, falsa. L'attrazione gravitazionale non esiste. E così non esiste neanche la verità scientifica, se non come faticoso ed infinito percorso di avvicinamento; ricerca della verità, non verità.
La domanda di Pilato, dunque, rimane.
Per evitare di scivolare nelle sfere iperboree dell'astrazione, e tentare di rimanere (più o meno) in ambito scientifico, si potrebbe allora rispondere che la verità consiste appunto in questo procedimento all'infinito, in questa ricerca. L'unica alternativa a questa risposta è la verità assiomatica, del tipo Allah è Allah e Maometto il suo profeta. Tertium non datur.
E allora cominciamo forse a vederci più chiaro. La ricerca è azione, dunque la verità esce (finalmente!!) dal falso ambito della conoscenza (in quanto inconoscibile) ed entra in un campo a noi più accessibile: quello dell'azione.
In questo campo, cioè nel campo dell'azione, qual'è il concetto guida? Ce n'è uno solo: il GIUDIZIO DI VALORE. Dunque, la verità è AZIONE CHE VALE.
Su questa strada, basta cercare: si arriva dritti all'amore, con tutto ciò che da questo consegue. Per via razionale, e senza bisogno di tonache o assiomi.
Ho conosciuto persone infelici nella salute e nelle ricchezze, e persone felici nella malattia e nella povertà. Persone sorridenti nelle tempeste e persone avvilite nelle bonacce. E sono rimasto stupito. Poi, ho capito.
Credimi, LA REALTA' E' DENTRO, NON FUORI DI TE. Nessun FATTO potrà darti gioia vera, perché tutto passa, tutto è destinato a finire: anche la più grande gioia finisce, anche il più grande amore, anche la più grande fortuna, bellezza prima o poi cede il posto al dolore della perdita. Guai a chi vi si era affidato. Se invece hai la gioia dentro di te, nessuno te la potrà mai togliere, neanche il boia.
Tu e la tua anima siete più forti di qualsiasi problema, di qualsiasi dolore, della morte stessa. Perché sei uno spirito immortale, destinato alla felicità. Ecco: SOLO in questo senso non devi sognare: nel senso di renderti conto di questa tua REALTA'. Di questa realtà che è infinitamente più grande e bella di qualsiasi sogno!! Ricongiungerti a te stessa, a quello che sei veramente, al di là delle fuggevoli apparenze.
Beh, ho parlato. DOVEVO.
La parola combatte il male col fioretto; arma più potente è la pratica del bene; ma vera arma nucleare contro il male è il rispondere al male col bene. Solo allora il male perde, come di incanto, ogni forza di espansione, perché gli si strappa la maschera, costringendolo a mostrare il suo vero volto.
Un corollario mi viene spontaneo: la prima cosa da cercare è una bussola. Senza, è davvero difficile navigare: perché troppo spesso la vita si svolge sotto un cielo coperto privo di stelle, senza che ci si possa orientare.