Esatto, Giulio: è il frammento 40 di Eraclito, che io ho in questa traduzione: Il sapere molte cose non insegna a pensare in modo retto: altrimenti lo avrebbe insegnato a Esiodo, a Pitagora, e altresì a Senofane e a Ecateo. (I presocratici, frammenti Diels, Bompiani, 2006).
Non si parla dunque nè di cultura nè di intelligenza.
STAFF, le frasi di autori famosi dovrebbero essere assoggettate a controllo al fine di verificare che siano riportate in maniera assolutamente precisa, altrimenti si rischiano grossi equivoci, e anziché fare cultura si fa... caos e falso acculturamento, cioè crassa ignoranza.
Sembra quasi una legge naturale, la circostanza che nell'anima, prima di farsi la luce, debba farsi il buio...
Perché la luce "nostra", quella dell'intelligenza umana, della cultura, delle soddisfazioni mondane, del successo, della salute, degli affetti terreni, è ingannevole e transitoria... e non è di aiuto, bensì di momentaneo ostacolo al cammino spirituale.
Non a caso scriveva padre Pio alla sua penitente Raffaelina Cerase: "Le tribolazioni, le croci sono state sempre la eredità e la porzione delle anime elette. Quanto più Gesù vuole un'anima sollevata alla perfezione, tanto più le accresce la croce della tribolazione. (...) Quanto più siete tribolata, tanto più dovete esultare, perché l'anima nel fuoco delle tribolazioni diverrà oro fino, degno di esser posto a splendere nella reggia del cielo". (Epistolario, vol. II, lettera 16, 3).
No, si tratta di un periodo ipotetico c.d. "della realtà", e va bene l'indicativo, in questo caso futuro: "se riusciremo" ; si può poi scrivere sia "interraziale" che "interrazziale", anzi la seconda forma è la più usata.
Non si parla dunque nè di cultura nè di intelligenza.
STAFF, le frasi di autori famosi dovrebbero essere assoggettate a controllo al fine di verificare che siano riportate in maniera assolutamente precisa, altrimenti si rischiano grossi equivoci, e anziché fare cultura si fa... caos e falso acculturamento, cioè crassa ignoranza.
Perché la luce "nostra", quella dell'intelligenza umana, della cultura, delle soddisfazioni mondane, del successo, della salute, degli affetti terreni, è ingannevole e transitoria... e non è di aiuto, bensì di momentaneo ostacolo al cammino spirituale.
Non a caso scriveva padre Pio alla sua penitente Raffaelina Cerase: "Le tribolazioni, le croci sono state sempre la eredità e la porzione delle anime elette. Quanto più Gesù vuole un'anima sollevata alla perfezione, tanto più le accresce la croce della tribolazione. (...) Quanto più siete tribolata, tanto più dovete esultare, perché l'anima nel fuoco delle tribolazioni diverrà oro fino, degno di esser posto a splendere nella reggia del cielo". (Epistolario, vol. II, lettera 16, 3).