Voglio tentare di dare il mio povero contributo.
Ebbene, innanzitutto io credo che i tempi biblici del valutatore possano facilmente aver reso inattuale il dilemma.
Ove ciò non sia, il vecchio proverbio "chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia e non sa quel che trova" è di solito illuminante per scelte di questo tipo (andare o restare; non lo sarebbe se entrambe le vie fossero nuove e sconosciute, se cioè si trattasse d un andare a destra o a sinistra). Orbene, incredibilmente la prima valutazione da farsi è sulla via vecchia: non a confronto con la via nuova, ma in sé. E la valutazione è la seguente: l'avrei lasciata, se non fosse comparsa la prospettiva di andare? O è questa prospettiva a farmela semmai apparire più vecchia e scialba di quella che è?
Secondo consiglio, un pò avvilente ma MOLTO tranquillizzante: qualsiasi scelta si faccia nella vita, ne emergeranno i lati negativi. Il mondo è pieno di avvocati che vorrebbero fare gli ingegneri, di dentisti che vorrebbero fare i commercianti, di mariti che non sopportano più mogli amate alla follia (e viceversa), e così via. Quindi: qualsiasi scelta è sbagliata. : )))
Terza ed ultima osservazione, fatta la quale decade ogni drammaticità della scelta, e si dormono i sonni più tranquilli del mondo: ad ogni errore c'è rimedio.
Ma ripeto: secondo me, nelle more della valutazione, il dilemma è inattuale (provo a indovinare? L'interessata secondo me è andata:), e, come sempre nella poesia, i versi travalicano ogni fatto contingente, per vivere una vita propria del tutto avulsa dall'occasione in cui videro la luce.
Ma allora mi chiederete: a che pro tutte queste chiacchiere?
Pura verbosità.
Buona fortuna.
13 anni e 6 mesi fa
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L'Italiano pronunziato da un tedesco assume sempre, nel nostro bagaglio ancestrale, un che di minaccioso che anche l'elezione di un tedesco al soglio pontificio non credo abbia del tutto eliminato. : ))
13 anni e 6 mesi fa
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Alcione, pensa: questa splendida poesia è in realtà una canzone. In verità, le antiche canzoni napoletane (questa è degli anni 30, mi pare) erano tutte poesie. Quante canzoni dell'800 recano come testo poesie del più famoso poeta napoletano, Salvatore Di Giacomo.. Dunque anche il proverbio in questione è cosa garbata, delicata, per nulla offensiva: ricevessero sempre, le donne, offesa dai napoletani...
Bella la prima strofa, che però incespica sulla cacofonia "canti"-"conta" dei due versi finali, nel prosieguo aggravata dal "canto" del primo verso della seconda strofa. La frase riprende poi quota, per incespicare di nuovo nel verso finale " della seconda stofa, dove il "lo" appare ridondante e pleonastico, in una licenza poetica non sufficiente ad eliminare una perdurante sensazione di grammatica violata.
Nell'ultimo verso della frase, il che (evidentemente usato nel significato di "perché) va ovviamente accennato.
In conclusione, traspare dalla frase una evidente carenza di "lima" dopo una prima stesura in brutta copia. Frase degna comunque di nota, soprattutto per il sincero sentire evidenziato dall'immagine della prima strofa.
13 anni e 6 mesi fa
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Ebbene, innanzitutto io credo che i tempi biblici del valutatore possano facilmente aver reso inattuale il dilemma.
Ove ciò non sia, il vecchio proverbio "chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia e non sa quel che trova" è di solito illuminante per scelte di questo tipo (andare o restare; non lo sarebbe se entrambe le vie fossero nuove e sconosciute, se cioè si trattasse d un andare a destra o a sinistra). Orbene, incredibilmente la prima valutazione da farsi è sulla via vecchia: non a confronto con la via nuova, ma in sé. E la valutazione è la seguente: l'avrei lasciata, se non fosse comparsa la prospettiva di andare? O è questa prospettiva a farmela semmai apparire più vecchia e scialba di quella che è?
Secondo consiglio, un pò avvilente ma MOLTO tranquillizzante: qualsiasi scelta si faccia nella vita, ne emergeranno i lati negativi. Il mondo è pieno di avvocati che vorrebbero fare gli ingegneri, di dentisti che vorrebbero fare i commercianti, di mariti che non sopportano più mogli amate alla follia (e viceversa), e così via. Quindi: qualsiasi scelta è sbagliata. : )))
Terza ed ultima osservazione, fatta la quale decade ogni drammaticità della scelta, e si dormono i sonni più tranquilli del mondo: ad ogni errore c'è rimedio.
Ma ripeto: secondo me, nelle more della valutazione, il dilemma è inattuale (provo a indovinare? L'interessata secondo me è andata:), e, come sempre nella poesia, i versi travalicano ogni fatto contingente, per vivere una vita propria del tutto avulsa dall'occasione in cui videro la luce.
Ma allora mi chiederete: a che pro tutte queste chiacchiere?
Pura verbosità.
Buona fortuna.
Nell'ultimo verso della frase, il che (evidentemente usato nel significato di "perché) va ovviamente accennato.
In conclusione, traspare dalla frase una evidente carenza di "lima" dopo una prima stesura in brutta copia. Frase degna comunque di nota, soprattutto per il sincero sentire evidenziato dall'immagine della prima strofa.