Noto che la maggior parte dei commenti sono femminili, e non riesco sinceramente a spiegarmene il motivo.
Forse che il dolore di una madre possa essere più grande di quello di un padre? Non credo.
Forse che la pedofilia riguardi solo le bambine? Neanche, riguarda tutti i nostri adorati cuccioli.
Forse una sorta di pudore da parte degli uomini, quasi una sorta di fallico recondito senso di colpa? Neanche: troppo primitivo per un sito frequentato, al 99%, da gente abituata ad esaminarsi ed esaminare.
E' più probabile che vi sia una sorta di critica al tipo di approccio; o addirittura un sospetto di strumentalizzazione; o il desiderio, di fronte a una piaga del genere, che coinvolge addirittura il clero, cioè quella che dovrebbe essere la punte di diamante della spiritualità occidentale, di fare qualcosa di più che semplici parole, insieme alla rabbia del non poter far nulla.
In effetti, molte "sollevazioni" meramente verbali possono apparire quasi una sorta di rituale espiatorio, compiuto il quale ciascuno possa ritenere di aver fatto la sua parte, e tornarsene in pace.
Io vorrei tanto che i maschietti facessero sentire la loro voce, le loro idee, senza insulti e mezze parole, chiarendo la propria posizione apertis verbis, e non con un silenzio che non è mai la via migliore, ma non lo è soprattutto di fronte ad un problema di questo genere.
Per quanto mi riguarda, non di fronte al caso di specie, ma di fronte in generale a questo tipo di situazioni, mi torna in mente una cosa che scrissi tempo fa; che ho postato ma che purtroppo è ancora in attesa di valutazione. La inserisco qui di seguito:
Io sono il fotografo
del terzo mondo.
Raccolgo il pianto,
la fame e la morte
in artistici libri
di carta lucida.
Costosi e impegnati
regali di Natale
per voi che,
come me,
non potete far nulla
per questa infamia,
se non commuovervi
di compassione grave,
criticare i governi
e denunziare agli altri
le ingiustizie del mondo.
Ma sono imparziale.
Quando il vento del Sud
vi travolgerà tutti
ci sarò ancora,
per fotografare voi.
Beninteso: io sono un fotografato in questa condizione di totale impotenza; non il fotografo, cui comunque ho dato 10 perché la poesia è bella.
Ma questo è un altro film.
13 anni e 6 mesi fa
Risposte successive (al momento 8) di altri utenti.
Ciao, solo ora leggo questa tua poesia.
Bella. E sono perfettamente concorde anche quanto al contenuto, ma andrei oltre.
Nella tua poesia c'è un'intuizione che andrebbe tirata fuori e portata allo scoperto. Qualcosa che dici, ma non espliciti.
E fai bene; esplicitare non è compito del poeta, anzi. Ma io che commento, DEVO tentare di farlo.
Innanzitutto, l'intuizione che l'Uomo è la coscienza dell'Universo sembra trovare un'assonanza nella meccanica quantistica, in cui l'osservatore sembra incredibilmente giocare un ruolo attivo e non passivo. Poiché hai usato tu stesso il termine "osservatore", sono certo che non sei digiuno di queste cose. Ma questo è il meno.
L'esplicitazione attiene alla terza strofa.
Usi l'Uomo al singolare e con la maiuscola, la stessa maiuscola che usi per il Costruttore.
Eppure gli uomini sono molti, non è uno.
Ma se i molti fossero in realtà tutti collegati tra loro? Eh, allora sì che sarebbero uno. Un'unica coscienza per un unico universo, quantunque vi siano tanti uomini (e in genere, nello spazio infinito, soggetti) e tante stelle e galassie. Il rapporto Uomo-Universo diventerebbe per tal via uno a uno. Tanto che si potrebbe parlare di Uomo-Universo, intendendo per tale un'unica entità insieme soggettiva ed oggettiva.
Già questa conclusione appare sconvolgente, perché postula tra tutti gli uomini, anzi direi tra tutte le soggettività dell'universo, una latente soggettività comune, per cui a livello profondo ciascuno sia influenzato dall'altro, ciascuno sia fratello dell'altro (e mi riferisco anche agli animali, alle piante, perfino ai sassi), ciascuno SIA l'altro, donde l'assoluta necessità di un Qualcosa che leghi tutto e tutti. Nulla si presta a questo ruolo più dell'Amore.
Il Costruttore. Manca solo un piccolo passo per rendersi conto che questo Costruttore, che è Dio, è proprio l'Amore.
Ancora un ultimo passo: se l'Amore è nell'Uomo, intendendo come tale l'Universo che vede se stesso, anche qui il rapporto è uno a uno, come con l'Universo. E dunque Dio e l'Uomo sono la stessa cosa.
Già in questa shematica analisi è adombrato un concetto di ordine trinitario.
E mi vengono in mente quelle enigmatiche e insieme chiarissime parole : "Non è scritto nella legge: io ho detto: voi siete dèi? Se ha chiamato dèi coloro ai quali è stata indirizzata la parola di Dio (...) potete voi dire: Tu bestemmi! a me (...) per il fatto che ho detto: Sono figlio di Dio? Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le faccio, non volendo credere a me, credete alle opere, affinché sappiate che il Padre è in me, ed io sono nel Padre". (Giovanni 10, 34-38).
Buona giornata, e complimenti !!!
13 anni e 6 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
A mio modesto parere, e con stretto riferimento al titolo del libro ("Qualcuno con cui correre"), a furia di innamorarsi di qualcuno che ama qualcun altro si finisce prima o poi col correre da soli, con quel qualcun altro alle calcagna.
Consigliato a chi ama le esperienze indimenticabili.
13 anni e 6 mesi fa
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E' vero. I giovani non c'entrano niente: sono anzi l'unica speranza che qualcosa possa cambiare.
Il vero problema è stato innanzitutto che due pilastri della democrazia, informazione e sindacati, hanno TRADITO.
Entrambe queste due forze hanno fatto uso e continuano a fare uso del tanto di potere-dovere, loro accordato dalla gente o dal ruolo stesso che sono chiamati a svolgere, per fini meramente personali, o comunque di parte. Nella realtà lavorativa di mia esperienza (oggi spa),
il 50% dei dirigenti (dunque per definizione dalla parte del "padrone") sono ex sindacalisti, l'altro 50% puttane e raccomandati.
I tempi dei Berlinguer, dei Montanelli, degli Almirante, eccetera, gente che aveva idee, sono lontani anni luce.
Il 68, anziché generare le realtà che prometteva, ha generato, insieme a una nutrita schiera di delusi (che erano i politicamente meno impegnati), un esercito di traditori, vendutisi al primo offerente appena hanno potuto.
Le idee sono scomparse, e unico polo di attrazione è rimasto il più sordido utilitarismo.
Le destre, pur di acquisire il potere, hanno inventato l'ibrido plutocrazia - separatismo, diventando l'ombra delle proprie idee, giuste o sbaglate che fossero.
Le sinistre, anziché riflettere sulle proprie radici e tentare una costruttiva autocritica, e dare spazio a uomini nuovi, hanno prima giocato la carta tangentopoli, poi si sono cristallizzate su posizioni generalissime a metà tra il socialismo e il nulla, tentando in tutti i modi di trasformarsi in macchina di potere anziché polo di consenso.
Non c'è più niente. Se non tornano le idee, non c'è niente da fare. Ma purtroppo le idee vanno veicolate, e l'informazione è distorte, perché nelle mani di questi poteri (non parlo solo del governo, ma dell'intera classe politica). La chimera del bipolarismo si è disciolta nella m0rte del pluralismo, che rimane sì, ma non ha più voce. Al Parlamento non va più chi è eletto dal popolo, ma qualsiasi asino i "padroni" dei vari partiti vogliano mettere in lista.
Parlare di democrazia, in queste condizioni, è un eufemismo. Ma non siamo neanche in un regime dittatoriale. E' una sorta di oligarchia plutocratica. Ma anche questa definizione sarebbe troppo generosa. Si tratta di porcheria e basta.
Comunque la storia va avanti, e prima o poi i conti si pagano. Prima o poi lo toccheremo, questo benedetto fondo. E' l'unica speranza per poter risalire.
13 anni e 6 mesi fa
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10 e lode per la dedica.
Poiché tuttavia stai parlando di m0rti, non è realistico ritenere di poter far loro tremare la terra sotto i piedi.
Se la sono già messa sopra la testa.
13 anni e 6 mesi fa
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Nessun problema: di mine non ne ho mai disinnescate (erano troppo interessanti): tutte quelle che potevano scoppiare mi sono già scoppiate sotto i piedi, e quantunque acciaccato eccomi qua.
Avessi tentato di disinnescarle, anziché sotto i piedi semmai mi scoppiavano in faccia.
Sono rimasti solo i tric-trac e qualche bengala, ma quelli fanno solo coreografia..
Ah , dimenticavo: c'è anche un razzo (uno solo..) di quelli belli, quelli col fischio e la botta finale. Ma per quello.. c'è tempo.
13 anni e 6 mesi fa
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Questa delle mucche volanti è una fantasia davvero degna di nota.
Significa che esisteranno, da qualche parte.
Tutto è trovarle e organizzarle.
Secondo me le nascondono in provincia di Napoli.
Un assalto di bufale volanti su Montecitorio.
Independence day all'italiana.
13 anni e 6 mesi fa
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In effetti, chissà perché, piace ad alcune donne il sentirsi "vinte" dall'Amedeo Nazzari di turno.
Sarà forse per una connaturata indole melodrammatica; o per un' ancestrale nostalgia di clave e trogloditi, radicata in donzelle poco evolute.
E' comunque un gioco di ruolo tutto al femminile, che l'uomo, salvo sia di grossolana indole scimmiesca, interpreta sempre con condiscendenza ed una certa ironia.
E mi viene in mente un indimenticabile Mastroianni, unico in ruoli del genere.
Personalmente, ho conosciuto una miriade di donne vinte, riuscendo però sempre, seppure talvolta con una certa fatica, a rispettarne i "vincitori", non tanto per motivi di solidarietà e di coscienza, quanto per non ripeterne l' esperienza.
13 anni e 6 mesi fa
Risposte successive (al momento 3) di altri utenti.
E' un traguardo irraggiungibile. Neanche i santi lo raggiungono. Più si affina la sensibilità e la consuetudine col divino, più si comprende di non essere assolutamente in grado di raggiungere nè la perfezione, nè qualcosa si simile.
Ma Orazio, sostanzialmente epicureo e vessillifero dell' "aurea mediocritas", evidentemente non parla in senso cristiano. L'ideale dell'epicureismo è il piacere, non dimentichiamolo. Non si può interpretare questa frase come se provenisse da un Sant'Agostino, altrimenti si parte per tangenti prive di significato.
13 anni e 6 mesi fa
Risposte successive (al momento 4) di altri utenti.
Risposta ad Angy: ci sono pazzi capaci di ammazzarti, per amore. Convinti semmai di mandarti in Paradiso più rapidamente. : ))))
Sei mai stato preso a schiaffoni da un pazzo sorridente in una casa di cura per malattie mentali? Beh, io sì... : ((
L'amore è FATTO, non solo SENTIRE. Ed è l'azione, non il sentire, a qualificare il bene o il male.
Controrisposta a Vincenzo (che è un drop shot che ti chiama sottorete): come ho appena accennato, l'amore è una mera astrazione, finché non si traduce in azione. Nel momento però in cui vi si traduce, entrando nel mondo sensibile, cioè del qui e ora, non può sottrarsi a quei due poli gravitazionali. E dunque l'AMORE è al di là del bene e del male, non lo discuto; ma ciò che si fa (qui ed ora) per amore, cioè L'AZIONE, se non corre di filato a precipitarsi come un meteorite incandescente verso il polo del bene (quantunque estremamente primitivo e imperfetto come tutte le cose sensibili e i giudizi di valore che vi sono collegati), è il male peggiore: direi Satana in persona (Lato oscuro), perchè conduce al tragico matrimonio dell'amore col male, capace di confondere male e bene, e di distruggere la nostra piccola bussola.
Ma la smorzata la prendi facile, e mi risponderai (rimettendo agevolmente in campo la mia palla corta): io ho parlato del massimo amore...
Passante lungo linea (e siamo 0-15): infatti, anche il massimo amore (che è praticamente divino) potrebbe, in questa ottica, aver avuto la NECESSITA' (per amore: altrimenti che amore era??) di entrare in questo misero mondo del qui ed ora....
(Però, che fatica, e siamo solo 0-15)... forse....
Non incominciamo con le contestazioni: è sulla linea; appena dentro, ma è dentro!!!
: )))))
Forse che il dolore di una madre possa essere più grande di quello di un padre? Non credo.
Forse che la pedofilia riguardi solo le bambine? Neanche, riguarda tutti i nostri adorati cuccioli.
Forse una sorta di pudore da parte degli uomini, quasi una sorta di fallico recondito senso di colpa? Neanche: troppo primitivo per un sito frequentato, al 99%, da gente abituata ad esaminarsi ed esaminare.
E' più probabile che vi sia una sorta di critica al tipo di approccio; o addirittura un sospetto di strumentalizzazione; o il desiderio, di fronte a una piaga del genere, che coinvolge addirittura il clero, cioè quella che dovrebbe essere la punte di diamante della spiritualità occidentale, di fare qualcosa di più che semplici parole, insieme alla rabbia del non poter far nulla.
In effetti, molte "sollevazioni" meramente verbali possono apparire quasi una sorta di rituale espiatorio, compiuto il quale ciascuno possa ritenere di aver fatto la sua parte, e tornarsene in pace.
Io vorrei tanto che i maschietti facessero sentire la loro voce, le loro idee, senza insulti e mezze parole, chiarendo la propria posizione apertis verbis, e non con un silenzio che non è mai la via migliore, ma non lo è soprattutto di fronte ad un problema di questo genere.
Per quanto mi riguarda, non di fronte al caso di specie, ma di fronte in generale a questo tipo di situazioni, mi torna in mente una cosa che scrissi tempo fa; che ho postato ma che purtroppo è ancora in attesa di valutazione. La inserisco qui di seguito:
Io sono il fotografo
del terzo mondo.
Raccolgo il pianto,
la fame e la morte
in artistici libri
di carta lucida.
Costosi e impegnati
regali di Natale
per voi che,
come me,
non potete far nulla
per questa infamia,
se non commuovervi
di compassione grave,
criticare i governi
e denunziare agli altri
le ingiustizie del mondo.
Ma sono imparziale.
Quando il vento del Sud
vi travolgerà tutti
ci sarò ancora,
per fotografare voi.
Beninteso: io sono un fotografato in questa condizione di totale impotenza; non il fotografo, cui comunque ho dato 10 perché la poesia è bella.
Ma questo è un altro film.
Bella. E sono perfettamente concorde anche quanto al contenuto, ma andrei oltre.
Nella tua poesia c'è un'intuizione che andrebbe tirata fuori e portata allo scoperto. Qualcosa che dici, ma non espliciti.
E fai bene; esplicitare non è compito del poeta, anzi. Ma io che commento, DEVO tentare di farlo.
Innanzitutto, l'intuizione che l'Uomo è la coscienza dell'Universo sembra trovare un'assonanza nella meccanica quantistica, in cui l'osservatore sembra incredibilmente giocare un ruolo attivo e non passivo. Poiché hai usato tu stesso il termine "osservatore", sono certo che non sei digiuno di queste cose. Ma questo è il meno.
L'esplicitazione attiene alla terza strofa.
Usi l'Uomo al singolare e con la maiuscola, la stessa maiuscola che usi per il Costruttore.
Eppure gli uomini sono molti, non è uno.
Ma se i molti fossero in realtà tutti collegati tra loro? Eh, allora sì che sarebbero uno. Un'unica coscienza per un unico universo, quantunque vi siano tanti uomini (e in genere, nello spazio infinito, soggetti) e tante stelle e galassie. Il rapporto Uomo-Universo diventerebbe per tal via uno a uno. Tanto che si potrebbe parlare di Uomo-Universo, intendendo per tale un'unica entità insieme soggettiva ed oggettiva.
Già questa conclusione appare sconvolgente, perché postula tra tutti gli uomini, anzi direi tra tutte le soggettività dell'universo, una latente soggettività comune, per cui a livello profondo ciascuno sia influenzato dall'altro, ciascuno sia fratello dell'altro (e mi riferisco anche agli animali, alle piante, perfino ai sassi), ciascuno SIA l'altro, donde l'assoluta necessità di un Qualcosa che leghi tutto e tutti. Nulla si presta a questo ruolo più dell'Amore.
Il Costruttore. Manca solo un piccolo passo per rendersi conto che questo Costruttore, che è Dio, è proprio l'Amore.
Ancora un ultimo passo: se l'Amore è nell'Uomo, intendendo come tale l'Universo che vede se stesso, anche qui il rapporto è uno a uno, come con l'Universo. E dunque Dio e l'Uomo sono la stessa cosa.
Già in questa shematica analisi è adombrato un concetto di ordine trinitario.
E mi vengono in mente quelle enigmatiche e insieme chiarissime parole : "Non è scritto nella legge: io ho detto: voi siete dèi? Se ha chiamato dèi coloro ai quali è stata indirizzata la parola di Dio (...) potete voi dire: Tu bestemmi! a me (...) per il fatto che ho detto: Sono figlio di Dio? Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le faccio, non volendo credere a me, credete alle opere, affinché sappiate che il Padre è in me, ed io sono nel Padre". (Giovanni 10, 34-38).
Buona giornata, e complimenti !!!
Consigliato a chi ama le esperienze indimenticabili.
Il vero problema è stato innanzitutto che due pilastri della democrazia, informazione e sindacati, hanno TRADITO.
Entrambe queste due forze hanno fatto uso e continuano a fare uso del tanto di potere-dovere, loro accordato dalla gente o dal ruolo stesso che sono chiamati a svolgere, per fini meramente personali, o comunque di parte. Nella realtà lavorativa di mia esperienza (oggi spa),
il 50% dei dirigenti (dunque per definizione dalla parte del "padrone") sono ex sindacalisti, l'altro 50% puttane e raccomandati.
I tempi dei Berlinguer, dei Montanelli, degli Almirante, eccetera, gente che aveva idee, sono lontani anni luce.
Il 68, anziché generare le realtà che prometteva, ha generato, insieme a una nutrita schiera di delusi (che erano i politicamente meno impegnati), un esercito di traditori, vendutisi al primo offerente appena hanno potuto.
Le idee sono scomparse, e unico polo di attrazione è rimasto il più sordido utilitarismo.
Le destre, pur di acquisire il potere, hanno inventato l'ibrido plutocrazia - separatismo, diventando l'ombra delle proprie idee, giuste o sbaglate che fossero.
Le sinistre, anziché riflettere sulle proprie radici e tentare una costruttiva autocritica, e dare spazio a uomini nuovi, hanno prima giocato la carta tangentopoli, poi si sono cristallizzate su posizioni generalissime a metà tra il socialismo e il nulla, tentando in tutti i modi di trasformarsi in macchina di potere anziché polo di consenso.
Non c'è più niente. Se non tornano le idee, non c'è niente da fare. Ma purtroppo le idee vanno veicolate, e l'informazione è distorte, perché nelle mani di questi poteri (non parlo solo del governo, ma dell'intera classe politica). La chimera del bipolarismo si è disciolta nella m0rte del pluralismo, che rimane sì, ma non ha più voce. Al Parlamento non va più chi è eletto dal popolo, ma qualsiasi asino i "padroni" dei vari partiti vogliano mettere in lista.
Parlare di democrazia, in queste condizioni, è un eufemismo. Ma non siamo neanche in un regime dittatoriale. E' una sorta di oligarchia plutocratica. Ma anche questa definizione sarebbe troppo generosa. Si tratta di porcheria e basta.
Comunque la storia va avanti, e prima o poi i conti si pagano. Prima o poi lo toccheremo, questo benedetto fondo. E' l'unica speranza per poter risalire.
Poiché tuttavia stai parlando di m0rti, non è realistico ritenere di poter far loro tremare la terra sotto i piedi.
Se la sono già messa sopra la testa.
Avessi tentato di disinnescarle, anziché sotto i piedi semmai mi scoppiavano in faccia.
Sono rimasti solo i tric-trac e qualche bengala, ma quelli fanno solo coreografia..
Ah , dimenticavo: c'è anche un razzo (uno solo..) di quelli belli, quelli col fischio e la botta finale. Ma per quello.. c'è tempo.
Significa che esisteranno, da qualche parte.
Tutto è trovarle e organizzarle.
Secondo me le nascondono in provincia di Napoli.
Un assalto di bufale volanti su Montecitorio.
Independence day all'italiana.
Sarà forse per una connaturata indole melodrammatica; o per un' ancestrale nostalgia di clave e trogloditi, radicata in donzelle poco evolute.
E' comunque un gioco di ruolo tutto al femminile, che l'uomo, salvo sia di grossolana indole scimmiesca, interpreta sempre con condiscendenza ed una certa ironia.
E mi viene in mente un indimenticabile Mastroianni, unico in ruoli del genere.
Personalmente, ho conosciuto una miriade di donne vinte, riuscendo però sempre, seppure talvolta con una certa fatica, a rispettarne i "vincitori", non tanto per motivi di solidarietà e di coscienza, quanto per non ripeterne l' esperienza.
Ma Orazio, sostanzialmente epicureo e vessillifero dell' "aurea mediocritas", evidentemente non parla in senso cristiano. L'ideale dell'epicureismo è il piacere, non dimentichiamolo. Non si può interpretare questa frase come se provenisse da un Sant'Agostino, altrimenti si parte per tangenti prive di significato.
Sei mai stato preso a schiaffoni da un pazzo sorridente in una casa di cura per malattie mentali? Beh, io sì... : ((
L'amore è FATTO, non solo SENTIRE. Ed è l'azione, non il sentire, a qualificare il bene o il male.
Controrisposta a Vincenzo (che è un drop shot che ti chiama sottorete): come ho appena accennato, l'amore è una mera astrazione, finché non si traduce in azione. Nel momento però in cui vi si traduce, entrando nel mondo sensibile, cioè del qui e ora, non può sottrarsi a quei due poli gravitazionali. E dunque l'AMORE è al di là del bene e del male, non lo discuto; ma ciò che si fa (qui ed ora) per amore, cioè L'AZIONE, se non corre di filato a precipitarsi come un meteorite incandescente verso il polo del bene (quantunque estremamente primitivo e imperfetto come tutte le cose sensibili e i giudizi di valore che vi sono collegati), è il male peggiore: direi Satana in persona (Lato oscuro), perchè conduce al tragico matrimonio dell'amore col male, capace di confondere male e bene, e di distruggere la nostra piccola bussola.
Ma la smorzata la prendi facile, e mi risponderai (rimettendo agevolmente in campo la mia palla corta): io ho parlato del massimo amore...
Passante lungo linea (e siamo 0-15): infatti, anche il massimo amore (che è praticamente divino) potrebbe, in questa ottica, aver avuto la NECESSITA' (per amore: altrimenti che amore era??) di entrare in questo misero mondo del qui ed ora....
(Però, che fatica, e siamo solo 0-15)... forse....
Non incominciamo con le contestazioni: è sulla linea; appena dentro, ma è dentro!!!
: )))))