Giuseppe Freda

Nella frase "I conti della vita. I conti della vita sono..." di Giuseppe Freda
No no, per carità: il risultato infinito si ha solo quando al denominatore va lo zero, e lo zero significa m0rte: allora, dato che qualsiasi numero che già sia al denominatore, moltiplicato per zero, dà zero, ecco che il denominatore diviene zero, e qualsiasi inezia al numeratore fa scattare il valore della frazione all'infinito  (perchè un qualsiasi x , tranne zero, diviso 0 dà infinito).
Quindi quando si è tutti uguali, e tutti all'infinito, si è ahimé anche tutti morti, e raggiungere l'uguaglianza per tal via è pura follia, anche se è praticamente ciò che in realtà accade (la famosa "livella" di cui parla Totò)... : //
13 anni e 6 mesi fa
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Nella frase "Non c'è tempo per dimenticarti... Tu sei il..." di Violetta Serreli
Mah.. speriamo non faccia una brutta fine anche lui..  : (
13 anni e 6 mesi fa
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Nella frase "Vento, asciugami il sudore freddo, scivola..." di Flavia Ricucci
Grazie Bea, grazie davvero. Sei di una gentilezza estrema.
Io mi ero strettamente attenuto ad un avviso presente nel sito, in cui si avverte di non sollecitare, perché ciò potrebbe comportare ulteriori dilazioni. Armato di pazienza, ormai però mi sono affezionato alle anticipazioni di flashes in calce all'avatar, e vado avanti con le mie sommesse, dignitose ed incensurabili "lamentazioni". 
    Alla crescita del numero degli iscritti bisognerebbe, secondo me, rispondere con tempestivo proporzionale aumento del numero dei valutatori. Mi dichiarerei disponibile, senza compenso alcuno, a condizione che mi venisse fornito un lapis rosso e blu (ma di quelli di 10 centimetri di diametro), con potere di evidenziare dolcemente all'interessato, a quattr'occhi e per il suo bene…, o forse meglio, più rudemente, una gomma con cui cassare senza pietà volgarità pacchiane e licenze poetiche di evidente matrice asinina. : (((
   Quanto a ciò che mi dicevi circa l'avatar, ho notato che nei commenti e nella pagina personale compaiono due diverse (per dimensioni) foto della galassia (M101) che per ora mi funge da tale. Non so come sia potuto accadere... Credi possa essere questa la causa del problema che riscontravi??
13 anni e 6 mesi fa
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Nella frase "In questi anni sembra che il vero..." di Mario Martina
E' difficile rimanere onesti nell' umiliazione e nelle ristrettezze, in questa molle e distratta società di basso impero, che adora il denaro ed ogni esteriorità. Solo pochi idealisti riescono a non cedere. E la corruzione dilaga, raggiungendo sempre più le radici. E la civiltà occidentale, all’apice del suo splendore scientifico e tecnologico, viaggia in realtà verso un nuovo Medioevo.
13 anni e 6 mesi fa
Nella frase "La maggior parte degli uomini sono come una..." di Hermann Hesse
Ho ruminato più attentamente le tue frasi a mitraglia, e ho tentato di capirci qualcosa.
- frase 40. Che Hesse razzolasse male, ammesso sia vero, che importa? Non stiamo qui a giudicare uomini, ma a tentare di rubar loro qualche idea. Poi ce la gestiamo noi.
- Frase 42. Ti faccio io due nomi famosi: Aristotele e Nietsche.
- Frase 44. Questa mi è proprio oscura. E’ saltato qualche post?? Ultimamente, ne saltano a decine, non arrivano a venire e volano subito via, come mosche cavalline…  : )))
- Frase 45. Questa delle dieci parole, del pollaio, della vernice e del pirla presuppone all’evidenza un altro post (e un presunto pirla) svanito nel nulla. Comunque complimenti per aver lasciato il tuo post. Restare lì imperterriti a dare la sensazione di parlare da soli denota carattere. Naturalmente ciò non esclude che quel pirla fosse collettivo e dunque estensibile…ehm… anche al sottoscritto, e a chi sa quanti altri. Ma forse è chiedere troppo al mio desiderio di espiazione, e mi sono sbagliato.
- Frase 47. Attenzione, l’essere non è mai stato, né mai sarà. E’ fuori dal tempo. E’ e basta, là dove “è” non significa che esiste nel presente, ma che è, appunto, l’essere.
- Frase 48. Infatti, non c’è né inizio né fine, ma non in un senso di eternità, bensì per assenza della materia prima, cioè del tempo.
- Frase 49. Ma guarda che i filosofi altro non desiderano che di essere mandati a zappare… La filosofia è ricerca, fine a se stessa… E’ quella cosa con la quale o senza la quale si resta tale e quale… Serve solo a capire pensieri, e a pensare; ma alla fin fine il pensiero è solo un aiuto, un orpello della nostra volontà; quello che conta non è il pensare, ma l’agire, e per quello non basta il pensiero: ci vuole la volontà, ci vuole l’io. Ci vuole… quel tanto di ESSERE che è in ciascuno di noi. Questo è il motivo per cui al momento di agire, molti fanno l’esatto opposto di quello che pensano… perché fanno quello che vogliono. E fanno bene. Altrimenti davvero qualsiasi computer sarebbe meglio di noi… Nessuno sa se Parmenide, dopo aver tirato fuori dal cappello il suo coniglio dell’essere, non sia andato a giocare a pallone, o a femmine. Lo reputerei possibile. Anzi: molto probabile.
- Frase 50. Questa dell’allievo è molto bella. Denota quasi il dolore di un tradimento. L’aver sperato nel conforto di stelle polari, e la delusione di non esserne stato condotto se non in labirinti sempre peggiori. Ma non ci sono maestri. Solo stupefatti compagni di viaggio. L’unico maestro è dentro di te, e tu lo sai bene. Tutta la mia solidarietà per la tua fierezza e la mia amicizia per la tua sensibilità, lupo !!!
13 anni e 6 mesi fa
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Nella frase "Infondo, le mie vere giornate di vita non sono..." di Paul Mehis
No, la scena era troppo surreale, degna di un film comico, per non godersela fino in fondo... E poi, era solo un povero diavolo che aveva visto fischi per fiaschi, e se la prendeva con me perché si era convinto che fossi un personaggio negativo, quasi satanico... Tra i vari (e meno coloriti) insulti di cui mi gratificò, mi disse che ero sempre sulle mie, sempre a testa bassa a guardare in terra... E in effetti è una mia abitudine, ma solo perché seguo sempre il filo dei miei pensieri... Comunque il motivo dell'imbufalimento era collegato al lavoro... avevo funzioni ispettive. Nell'atto di stilare un processo verbale in sede di inchiesta disciplinare, questo signore aveva voluto per forza inserirvi una frase ingiuriosa per il direttore provinciale, cui sarebbe stata destinata la mia relazione. Tentai in ogni modo di dissuaderlo, ma non ci fu verso di ricondurlo alla ragione, e la frase la scrisse di suo pugno. Quando poi gli arrivò la  "mazzata" (si fa per dire: mi pare che fu un semplice trasferimento ad altro ufficio della provincia), vedendomi come "il braccio del potere", se la prese con me, e venne in ufficio a minacciarmi, credendo che a quattr'occhi mi avrebbe fatto paura. Al che, dato che ad onor del vero (è un mio grosso limite) quando perdo le staffe è un attimo, senza suonare campanelli mo alzai dalla scrivania, lo presi per il bavero e lo buttai fuori. Dopo di ciò, me la giurò... Inoltre questo signore era un noto cretino, ignorante, arrogante e violento (anche coi colleghi, che lo temevano), il che sinceramente era cosa ai miei occhi odiosa, e mi aveva ancor più motivato a esaminarne la posizione in maniera accurata.
   Comunque, Dana, complimenti: ci hai azzeccato. Dopo una grossa delusione che mi condusse a non riuscire più a concentrarmi come avrei voluto sugli studi di fisica, nacqui come  avvocato (civilista); ma esercitai solo per breve tempo. Mollai senza pietà (di me stesso), quando mi resi conto che per "sfondare" avrei dovuto fomentare la litigiosità, mentre invece io tendevo a... fomentare le transazioni (estremamente più convenienti per i clienti; ma la gente, chissà perché, desidera litigare...); ma soprattutto quando capii che occorreva intessere, negli ambienti sindacali, associativi eccetera, e purtroppo anche in quelli giudiziari, tutta una rete di ambigue e finalistiche pseudorelazioni che mi facevano ribrezzo. Una relazione umana voluta e vissuta a mero fine utilitaristico è per me la cosa più avvilente. Oltretutto non lo so fare, perché dopo breve tempo mi defilo da ipocriti e parrucconi. Ho sempre preferito avere pochi amici e sinceri, e spesso li ho trovati ingaglioffandomii nelle osterie, pur essendo totalmente astemio...
In questo capisco Machiavelli, che faceva lo stesso.   :)))
13 anni e 6 mesi fa
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Nella frase "Sere sfatte di solo buio Carte scorse come..." di Gaetano Toffali
Bella. Molto bella.
Ma secondo me quel ghiaccio di sale è solo un palliativo, non cura.
Certe ferite si portano dentro praticamente per sempre, e quando si scrive fanno ancora più male.
Tuttavia scrivere aiuta a renderle meno personali: a farle partecipi di una realtà universale che insieme le nobilita e le motiva.
... Personalmente, mi sono sempre curato col fuoco. Scavando cioè nel dolore fino all'inverosimile, quasi in una sorta di gusto sadico di assaporarlo tutto. Alla fin fine, il dolore è un territorio personale, che vale la pena esplorare per intero.
    E' un metodo un pò violento; ti rende talvolta una sorta di "Terminator" con gli occhi fuori dalle orbite... ma - provare per credere - non uccide, e ogni tanto riesce anche a farti volare (dal dolore). :))) 
    Però devo confessare di aver sempre fatto uso, come antidolorifico, di overdosi di ironia. E' un rimedio eccezionale, una vera panacea universale.
    …E sono riuscito anche questa volta, solo per dirti che è bella, a scrivere un "papiello"...
13 anni e 6 mesi fa
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