Splendida frase, e splendido dialogo. Arrivo tardi, ma esprimo ugualmente il mio pensiero, schematicamente per quanto possibile.
Nel Vangelo di San Giovanni, la libertà viene associata alla Verità: "Se perseverate nella mia parola, sarete davvero miei discepoli e conoscerete la libertà, e la libertà vi farà liberi". E questa libertà viene da Gesù Cristo chiaramente intesa come libertà dal peccato: "In verità vi dico: Chiunque commette il peccato è uno schiavo". Ma qual'era dunque questa Verità? Era in definitiva Lui, lo stesso Gesù Cristo: "Lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi dimora per sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete davvero liberi". Ma in cosa dunque consiste questa libertà?? Dopo una lunga disputa con i Giudei che aveva di fronte, Gesù parla chiaro: "In verità vi dico: se uno OSSERVA LA MIA PAROLA non vedrà la morte in eterno". Libertà dalla morte, immortalità: non è roba da poco. Per chi voglia leggere tutto il brano, rinvio al capitolo 8 di Giovanni, versetti 31-59.
Dunque la libertà è adesione a Cristo, dunque fede in Lui.
Ma questa fede non è mica un atto meramente intellettuale: è un atto di VOLONTA', è un FATTO, non un pensiero: si tratta di osservare la Sua parola.
E farlo è impossibile senza "sentirlo": nel discorso della montagna, a più riprese il Cristo equipara il peccare anche al semplice desiderare. Ed il perché è chiaro: si tratta non di ripulire l'esterno, ma l'interno dell'uomo!! Il suo pensiero, la sua volontà, i suoi desideri, tutto. Da qui la famosa "nascita a nuova vita" dell'episodio di Nicodemo: "Se uno non nasce di nuovo, non può vedere il Regno di Dio".
Sembra a questo punto di entrare in un tunnel senza fine. E' una parola! Come si fa ad avere fede?!!
"Cercate e troverete"; "bussate e vi sarà aperto". La fede è dono di Dio. A nessuno che la desideri sarà negata. L'ha promesso Lui.
Dunque fede e libertà coincidono per il tramite della Verità, cioè di Gesù Cristo,della sua parola e del Suo intervento. Questa è l'equazione.
PS: sia chiaro che non sono un prete, nè un accolito di confraternite o sette. Sono solo un fesso qualunque senza etichette che ha cercato e cerca tante cose, e più cerca più capisce (all'incirca) dove continuare a cercare.
Non è un interrogativo bislacco. A conferma della felice osservazione di Dana, in una famosa commedia di Eduardo il protagonista, insieme ad un infido portinaio, è solito recarsi nottetempo sulla terrazza per scrutare la forma che assumono le nuvole, al fine di trarne numeri da giocare al lotto.
E in effetti specialmente al Sud, e specialmente nei tempi di inizio autunno, il cielo in questo senso è un vero spettacolo: ricordo di avervi visto volti, armigeri, navi, incredibili figure che di secondo in secondo mutavano tramutandosi in altre... un vero spettacolo !!!
Cosa però pensassero quelle nuvole, non so. Tuttavia mai come in quelle circostanze sembrava trasparire la mano di un coreografo professionista... : ))))
13 anni e 6 mesi fa
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Perfettamente d'accordo.
La crescita personale raramente viene annullata, perché una persona dotata di un minimo di intelligenza prima o poi (in verità, talvolta molto "poi": ho visto in proposito ravvedimenti tardivi, sostanziatisi in vere e proprie crisi spirituali) si rende conto di avere agito stupidamente. Però, certo, sono malattie dello spirito, spesso derivanti da insicurezza, da cui è bene guarire il più presto possibile.
La medicina è una sana autocritica: esaminarsi sempre. Guardarsi allo specchio; ma - soprattutto - mai prendersi troppo sul serio: saper ridere di se stessi !!
Verissimo. Nel tempo, questo diviene un dato non solo razionale, ma di concreta esperienza. E aggiungerei: non solo spesso non sappiamo cosa vogliamo veramente, ma di frequente non ci rendiamo neanche conto di quale sia il nostro bene o il nostro male.
Un corollario mi viene spontaneo: la prima cosa da cercare è una bussola. Senza, è davvero difficile navigare: perché troppo spesso la vita si svolge sotto un cielo coperto privo di stelle, senza che ci si possa orientare.
13 anni e 6 mesi fa
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Sono in pieno accordo con Federico: la democrazia, senza maturità democratica, si muta presto e fatalmente in oligarchia, in plutocrazia, in dittatura... Noi ci siamo ad un passo. Ed i paesi arabi molto probabilmente viaggiano inconsapevolmente verso nuovi padroni. Purtroppo.
La classe dirigente comunista aveva capito tutto, ma proprio tutto, stanne certa. Il problema è L'UOMO.
Arroganza, egoismo, sete insaziabile di denaro e di potere, assenza di rispetto per gli altri, sono malattie di cui è tanto più facile contagiarsi quanto più si sale nella scala sociale e politica.
Se non cresce l'uomo, NESSUNA ideologia sarà capace di condurre la collettività da nessuna parte, per il semplice motivo che la collettività non esiste se non come somma di singoli uomini.
E' qui la nostra TRAGEDIA. Tragedia, perché c'è poco tempo. Rischiamo di autodistruggerci, se non cambiamo.
Fondata sul lavoro di chi?? Dei precari? Degli schiavi? Sullo pseudo-lavoro dei raccomandati e degli approfittatori? La Repubblica dovrebbe essere fondata non sul lavoro, ma sul diritto ad averlo; e prima ancora sull'onestà, sul rispetto, sull'uguaglianza sociale, sulla dignità umana.
13 anni e 6 mesi fa
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Nel Vangelo di San Giovanni, la libertà viene associata alla Verità: "Se perseverate nella mia parola, sarete davvero miei discepoli e conoscerete la libertà, e la libertà vi farà liberi". E questa libertà viene da Gesù Cristo chiaramente intesa come libertà dal peccato: "In verità vi dico: Chiunque commette il peccato è uno schiavo". Ma qual'era dunque questa Verità? Era in definitiva Lui, lo stesso Gesù Cristo: "Lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi dimora per sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete davvero liberi". Ma in cosa dunque consiste questa libertà?? Dopo una lunga disputa con i Giudei che aveva di fronte, Gesù parla chiaro: "In verità vi dico: se uno OSSERVA LA MIA PAROLA non vedrà la morte in eterno". Libertà dalla morte, immortalità: non è roba da poco. Per chi voglia leggere tutto il brano, rinvio al capitolo 8 di Giovanni, versetti 31-59.
Dunque la libertà è adesione a Cristo, dunque fede in Lui.
Ma questa fede non è mica un atto meramente intellettuale: è un atto di VOLONTA', è un FATTO, non un pensiero: si tratta di osservare la Sua parola.
E farlo è impossibile senza "sentirlo": nel discorso della montagna, a più riprese il Cristo equipara il peccare anche al semplice desiderare. Ed il perché è chiaro: si tratta non di ripulire l'esterno, ma l'interno dell'uomo!! Il suo pensiero, la sua volontà, i suoi desideri, tutto. Da qui la famosa "nascita a nuova vita" dell'episodio di Nicodemo: "Se uno non nasce di nuovo, non può vedere il Regno di Dio".
Sembra a questo punto di entrare in un tunnel senza fine. E' una parola! Come si fa ad avere fede?!!
"Cercate e troverete"; "bussate e vi sarà aperto". La fede è dono di Dio. A nessuno che la desideri sarà negata. L'ha promesso Lui.
Dunque fede e libertà coincidono per il tramite della Verità, cioè di Gesù Cristo,della sua parola e del Suo intervento. Questa è l'equazione.
PS: sia chiaro che non sono un prete, nè un accolito di confraternite o sette. Sono solo un fesso qualunque senza etichette che ha cercato e cerca tante cose, e più cerca più capisce (all'incirca) dove continuare a cercare.
E in effetti specialmente al Sud, e specialmente nei tempi di inizio autunno, il cielo in questo senso è un vero spettacolo: ricordo di avervi visto volti, armigeri, navi, incredibili figure che di secondo in secondo mutavano tramutandosi in altre... un vero spettacolo !!!
Cosa però pensassero quelle nuvole, non so. Tuttavia mai come in quelle circostanze sembrava trasparire la mano di un coreografo professionista... : ))))
La crescita personale raramente viene annullata, perché una persona dotata di un minimo di intelligenza prima o poi (in verità, talvolta molto "poi": ho visto in proposito ravvedimenti tardivi, sostanziatisi in vere e proprie crisi spirituali) si rende conto di avere agito stupidamente. Però, certo, sono malattie dello spirito, spesso derivanti da insicurezza, da cui è bene guarire il più presto possibile.
La medicina è una sana autocritica: esaminarsi sempre. Guardarsi allo specchio; ma - soprattutto - mai prendersi troppo sul serio: saper ridere di se stessi !!
Un corollario mi viene spontaneo: la prima cosa da cercare è una bussola. Senza, è davvero difficile navigare: perché troppo spesso la vita si svolge sotto un cielo coperto privo di stelle, senza che ci si possa orientare.
Arroganza, egoismo, sete insaziabile di denaro e di potere, assenza di rispetto per gli altri, sono malattie di cui è tanto più facile contagiarsi quanto più si sale nella scala sociale e politica.
Se non cresce l'uomo, NESSUNA ideologia sarà capace di condurre la collettività da nessuna parte, per il semplice motivo che la collettività non esiste se non come somma di singoli uomini.
E' qui la nostra TRAGEDIA. Tragedia, perché c'è poco tempo. Rischiamo di autodistruggerci, se non cambiamo.