Mauro Lanari

Nella pagina del Film Fuga da Reuma Park di Morgan Bertacca
“Fanta-autobiopic” (Alò). Film coraggiosissimo per gli standard italioti: esce com’un cinepanettone qualsiasi e invece è un Hellzapoppin’ fra il Bergman de “Il settimo sigillo” e il Fellini di “Amarcord”. Imperdibile.
5 anni e 2 mesi fa
Nella pagina del Film Il grande spirito di Sergio Rubini
Il claustrofobico tinellismo del cinema italiano (nello specifico: "La stazione", 1990) sfondato dalla celeste prospettiva dai tetti di Taranto: già con questa scelta Rubini liquida l'enfasi retorica e finalmente s'assiste a un gioco di contrasti. Pure l'accoppiata fra lui e Papaleo è quella di due emarginati/marginali diversi, realismo e surrealismo. "Verismo magico", uno dei migliori ossimori che si diano in estetica. Pregevoli le musiche di Ludovico Einaudi, ottimo il cast e la recitazione anche nei ruoli minori, scorrevolissima la sceneggiatura con qualche flashback, mentr'il finale è amaro, disperato, irredento, quasi una scoria melgibsoniana più nociva dell'Ilva. Oppure il sacrificio di Cervo Nero andrebbe visto secondo l'ottica della spiritualità Sioux e non eurocentrica o yankee. Poetico, lirico, emozionante.
5 anni e 3 mesi fa
Nella pagina del Film Spider-Man: Far From Home di Jon Watts
Un film sull'odierna difficoltà di distinguere l'illusione dal reale ma che non è credibile, non convince e non avvince né come teen romance né come superhero action. Tra battute che non divertono e una trama ch'è il calco spudorato d'ogni precedente capitolo del MCU, a questo punto l'unico vero villain è la noia.
5 anni e 3 mesi fa
Nella pagina del Film A mano disarmata di Claudio Bonivento
Così televisivo che ho patito la mancanza degl'intermezzi pubblicitari.
5 anni e 3 mesi fa
Nella pagina del Film Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani
"Ma cosa dice il cervello" a Milani? Un remake di "True Lies" con la Cortellesi al posto della Curtis e dunque senza striptease? La commedia italiana che fu sferzava il malcostume nostrano, mentre questro è "delicato", cioè carino ma così leggero che me ne ricordo giusto "Take Five" buttato lì.
5 anni e 3 mesi fa
Nella pagina del Film Il traditore di Marco Bellocchio
Didattica e onirica o "incubatica" (sic), è questa la cifra stilistica di Bellocchio (dopo Fagioli?), spesso efficace, a volte ripetitiva. Per la parte didattica e considerando anche la lunghezza del film, forse sarebbe stato più consono un format televisivo, se non rosselliniano, almeno quello a puntate di Sorrentino. Per l'ideologia alla base, la fase post-iconoclastica dei "I pugni in tasca" (1965) insiste nel distinguo tra modelli familiari cattivi e buoni, Riina contro Buscetta e ovviamente gl'altri contr'il clan Bellocchio: al figlio Pier Giorgio il padre dedica progressivamente un numero sempre maggiore d'inquadrature, primi piani, linee di dialogo, sin'a renderlo l'unico affine a Favino, quas'il successore di Falcone. Mah.
5 anni e 3 mesi fa
Nella pagina del Film Il campione di Leonardo D'Agostini
I presunti "campioni" del cinema italiano innovativo, Rovere e Sibilia, producono un esordiente con la sua ottima scopiazzatura. E ch'ossimoro sia.
5 anni e 4 mesi fa
Nella pagina del Film Godzilla 2 di Michael Dougherty
In "Aliens vs. Predator" c'era dietro ancora la mano di Giger e quind'il lato oscuro dell'antropologia, in "Independence Day" (1996) c'era un blockbuster firmato Emmerich, semplice e lineare, sull'unificazione dell'umanità per uno sforzo comune contr'un nemico planetario, qui c'è una storia ecoambientalista che diventa ecoterrorista che diventa uno sbadiglioso scontro tra mostri, pardon: tra kaijū (intendi: un fantasy family). Irrilevante la presenza di "11".
5 anni e 4 mesi fa
Nella pagina del Film Chesil Beach - Il segreto di una notte di Dominic Cooke
Una volta non s'usava liquidare cose simili con un'unica parola: oleografico? Ancor più concisi che su Twitter. Il debuttante Cooke ci avrà messo del suo, però si coglie come le grane originino già dal libro e dalla sceneggiatura di McEwan. Il film gronda letterarietà e teatralità non trasformata in cinematograficità, e il tema alla base, il muro di Berlino così come quello classista e intersessuale, è vincolato a un periodo storico e non viene esteso a un contesto più atemporale.
5 anni e 4 mesi fa
Nella pagina del Film Men in Black: International di F. Gary Gray
Un brand spolpato fin'all'osso ma che Sony e Columbia insisteranno a riproporre finché non torneranno a inventare qualcosa di nuovo.
5 anni e 4 mesi fa