Mauro Lanari

Nella frase "Il male che gli uomini compiono si prolunga..." di William Shakespeare
La Genesi non inizia dal 4° capitolo.
7 anni e 10 mesi fa
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Nella frase "Quando un uomo disprezza una donna è perché la..." di Chiara Libero
Su problemi di questa portata fra "Uomini & Donne" m'avvalerei del parere d'un esperto: la De Filippi.
7 anni e 10 mesi fa
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Nella frase "- 5 tonnellate di perso, 5 metri d'altezza..." di Gaetano Toffali
"Pe[r]so"? https://www.youtube.com/watch?v=DjojMP5-NNc
7 anni e 10 mesi fa
Nella pagina del Film xXx - Il ritorno di Xander Cage di D.J. Caruso
"Su questa falsariga vien'in mente un action uscito da poco, quel 'Mechanic: Resurrection' che di per sé potrebbe serenamente rientrare nella categoria dei sequel di cui non c’era bisogno, ma ch'eppure, nella sua voluta idiozia, tiene botta e sa intrattenere." Ho ricevuto l'impression'opposta: Statham è di nuovo caduto nella tentazione d'accettar'un ruolo serioso, mentre Diesel è a tal punto sopra le righe da presentarsi com'un'autoparodia divertita e divertente dei suoi personaggi tamarri, esagerati, cafoni, spacconi & fracassoni. Non un bel b-movie alla "Pitch Black", l'unico della sua filmografia non a caso antecedente i Toretto e i Cage, ma 107 minuti ostinatamente trash con uno "humour riuscito e non scontato, impreziosito d'alcuni momenti già (s)cult." "xXx 3" è una collezione di "fig.aggini" che non lasciano perplessi per quanto sono assurd'e irreali. "Qui Vin Diesel non si degna nemmeno di spor.carsi le mani, preferendo stender'un commando di militari russi a colpi di ruote d'una moto da cross, mentr'un suo compagno di squadra si serv'addirittura d'una barca per far fuori un nemico." "È un cinema che non si prende sul serio, ironico, autoreferenzial'e volutament'incredibile, con l’entertainment globalizzato in primo piano." Semmai l'elemento ch'inceppa lo svago da popcorn è proprio la "xXx filosofia": campioni di sport estremi che diventan'invincibili contro la più potente delle macchine da guerra. Prendetevi un documentario di Travis Rice e fat'il paragone: le acrobazie sono strabilianti ma vere, non scopiazzamenti coreografati di stunt che seguon'una sceneggiatur'action da superoi di rimpiazzo degl"'Avengers" e con Samuel L. Jackson nella medesima parte. Diesel, coproduttore del progetto, replica introducend'un nuovo tipo di sport chiamato "MXMA", definito com'"arti marziali con motocross".
7 anni e 10 mesi fa
Nella frase "L'infinito è solo il limite che l'uomo si pone..." di Gaetano D'Alesio
La natura matrigna ved'e provvede: prim'ha tolto la siepe, poi ha fratturat'il colle (https://4.bp.blogspot.com/-D9BGEHKMdSw/WJDLtVrWRxI/AAAAAAAAA1g/kKhrtIhJTDwZ6mm1uU_cqXW3McusajfQgCLcB/s1600/Colle.jpg).
7 anni e 10 mesi fa
Nella pagina del Film Lettere da Berlino di Vincent Perez
La Thompson e Gleeson son'attori così caratterizzati come "smart British woman" e "man of the working class in an Irish pub", e qui risultano talmente credibili qual esempio di devoto e dolente amore anziano, ch'il film non dà mai l'impressione d'esser'ambientato a Berlino nel 1940 e ancor meno d'avere per tema la resistenz'intern'al totalitarimo nazista. Un difetto intrascurabile per l'ennesima trasposizione cinematografica del romanzo "Ognuno muore solo" di Hans Fallada, e poco possono i comprimari a cominciare da Brühl. Dunque un'opera godibil'e persin'appassionante, ma del tutto fuori contesto. Decidete voi s'il bicchiere è più mezzo pien'o mezzo vuoto.
7 anni e 10 mesi fa
Nella pagina del Film Split di M. Night Shyamalan
"Durante gl'anni trascorsi alla New York University, Shyamalan ha seguìto corsi di psicologia in cui è stato discuss'il tema del Disturbo dissociativo d'identità (DDI), e ha conservato gl'appunti sulle teorie della diagnosi." "Si ritiene ch'alcune di quest'identità possano anche manifestarsi con attributi fisici unici per ogni singola personalità, un prisma cognitivo e fisiologico all'interno d'un unico essere." "Prendo qualcosa in cui si crede e lo spingo oltre. Col DDI, ogni personalità individuale crede d'essere ciò che è, al 100%. Se una personalità crede d'aver'il diabete o il colesterolo alto, può il loro corpo cambiare chimicamente? In questo momento l’argomento è oggetto di discussione in tutt'il mondo, ma credo che sia un dato di fatto. E che succede se una personalità crede d'avere dei poteri sovrannaturali? Come sarebbe?" La risposta "chi se ne frega" non dev'averlo sfiorato affatto, così com'i discorsi deliranti espress'in videoconferenza dalla psichiatra al congresso scientifico parigino che reagisce con scettismo e perplessità. "Proprio ciò che rende più vulnerabile è esattamente ciò che trae in salvo; la sofferenza quale catalizzatore di vita, dunque rimedio alla morte." A parte ch'è un'apologia del dolorismo, tecnicamente una "patodicea"; e poi: rimedio a cosa? 'Sto regista s'è inventato la formuletta del "twist finale", un'idiozia poiché vanifica l'intero plot e, quand'irromp'il conclusivo ribaltamento prospettico, non c'è più ragione per riveder'il film. Sol'una volta ha utilizzato tal'invenzione per un contenuto di spessore, in "Unbreakable" qui citato nell'ultima scena.
7 anni e 10 mesi fa
Nella pagina del Film L'ora legale di Ficarra e Picone (Zelig)
Non appartengon'alla generazione dei Gaber o dei Paolo Rossi, del '68 o del '77, dei nati usando cabaret e comicità com'arma impropria, strumento di lotta di class'e denuncia sociopolitica. Sono della mia generazione, la successiva cresciut'a Dandini, "Cuore" di Serra, "Zelig off", Gialappa's, dal respiro più ampio e profondo, meno local e più global. Erano quelli dei "casi umani" studiati e ri(rap)presentati con superlativa bravura. Poi, a uno a uno, hanno fatto dietrofront downgradandosi e nella loro retroguardia son diventati sussiegosamente impegnati, sono sces'in campo, si son schierati nell'agone della (in)civiltà nazionale, dai Guzzanti agl'Albanese e adesso pure loro, Ficarra & Picone. Non si ride, non ci si diverte, non si scherza, non c'è ironia, satira o sarcasmo, son scivolati per direttissima nella cup'amarezza, nel disperato disfattismo, nella drammaticità irrimediabile. Lo slancio ideale è crollato sotto le macerie della triste realtà. Nessun guizzo residuo: campane a lutto, rigor mortis, cinica cattiveria, per loro la commedia sagace e salace è un lusso ch'il nostro Paese non ha più il diritto di permettersi. Mi defilo.
7 anni e 10 mesi fa
Nella frase "Buon Natale a te che lo vivi da solo, a te che..." di Rosa Maria Gargano
Un coltraltare ungarettiano: lì la derelizione è giunt'al culmine col desiderio d'isolamento e solitudine, qui invece si vorrebbe offrire solidarietà e consolazione: lodevole, ma in simili casi s'arriva fuori tempo massimo.
7 anni e 10 mesi fa