Parodia cartoon dei talent musicali, una vagonata di 60 brani pop quanto più vintage e mainstream. Inclusa "My Way". Già annunciat'il sequel per il 2020. L'augurio è che "Ratatouille", 10 anni fa, abbi'arginat'il rischio d'un equivalente per "MasterChef" (il mio solidale cordoglio per l'abbandono di tal San Carlo Cracco, a me noto solo per la pubblicità delle quas'omonime patatine).
"Ti presento i miei" versione 2.0: dop'il dittico stilleriano di Jay Roach nel 2000 e 2004, proprio Ben Stiller ha prodotto, assieme all'inseparabile sodale di James Franco Jonah Hill, quest'intruglio di volgarità sull'argomento "fidanzato della figlia incontra candidato suocero", storia rivoluzionaria ch'esordì nel '67 con "Indovina chi viene a cena?" e una nuova genìa d'attori quali Spencer Tracy, Katharine Hepburn e Sidney Poitier. L'unico element'originale è l'ambientazione alla Silicon Valley addirittura col cameo d'Elon Musk e spot alla sua "Tesla". Per chi vuol dare una seria sbirciatina al futuro prossimo venturo, senza proprio nulla da ridere.
L'orrido peplum d'"Agora" (2009) narrava d'orbit'ellittiche in cui uno dei due fuochi è occupato da un corpo celeste mentre l'altro fuoco resta vuoto, occupato da un corpo solo virtuale. Il film seguiva questa falsariga sbilanciandos'in un'invettiva fondamentalista contro l'oscurantismo religioso e a favore dello scientismo laicista. Amenábar sembr'aver dedicato un quinquenni'abbondante per studiare l'epistemologia dell'ultimo secolo così da riproporsi più aggiornat'e agguerrito che mai con un'eccellent'e imprevista sorpresa: la sua nuov'idea d'ellisse propon'i due fuochi di religione e scienza, mythos e logos, alla pari e per di più ambedue insufficienti. Fors'unicamente dalla loro combinazione può sorger'un tertium diverso e persino risolutivo. "Regression" ha deluso chiunque: 15% su Rotten Tomatoes (media voto 4.2/10), 32% su Metacritic, 1.5/5 su AllMovie, 5.7/10 su IMDb, flop d'incassi. Magari ci s'attendev'il solit'horror soprannaturale della scuola spagnola (Balagueró), oppure quell'approfondimento fra massoneria, messe nere, sètt'e riti satanici sfiorato dall'ultimo Kubrick ("EWS", 1999) e che la duplice stagione di "True Detective" pareva promettere mentr'invece l'ha evitato quanto la peste bubbonica. Il film d'Amenabár mette le cart'in chiaro sin dal titolo: lo spazio per fideistiche credenze sull'incarnazione del Male è concesso da una scienz'immatura ch'usa strument'infondati, in questo caso basati s'un'inconscia suggestione di massa aka isterica psicosi collettiva. È dura colpire due piccioni con un'unica fava, e il demolire all'unisono "fides et ratio", quando son'entrambi privi del dubbio metodic'o sistematico, può irritare tanti sia fra il pubblico che fra i recensori. "Cinema sulla difficoltà del mantenere un pensier'autonomo in un mondo che, mediaticament'e socialmente, impone le proprie idee omologat'e standardizzate per aderirvi volenti e non": l'Atom Egoyan di "Devil's Knot" (2013) aveva già tentato qualcosa di molto simil'e con risultati paragonabili. Su IMDb la bella rece d'un utente paragona "Regression" a un contraltare di "Spotlight" (2015): stess'incedere cogitabondo, analogo twist final'e denuncia dell'altra faccia della medaglia, la "cacci'alle streghe" o addirittura al Demonio personificato. Il persistere d'un elemento di squilibrio potrebb'essere indiduato nel ruolo della figura femminile: prim'idolatrata l'Ipazia della Weisz, adesso colpevolizzata la Watson. Con tutt'il rispetto per Calderón de la Barca, il regista d'origine cilena continu'a dirsi e a dirci: "Apri gli occhi" (1997).
Mauro Lanari e Orietta Anibaldi
Dopo ch'a Reeves è morta la donna, in "Matrix" così come nella vita real'e in questo film, gl'è rimast'un odio vendicativo e monoespressivo da giustiziere ammàzzatutti, fra una baldoria di carneficina, coreografie di sparatorie, balletti di violenza, adrenalin'omicìda vers'ogni "man in black" di NY. Un po' action, un po' noir, un po' wuxia, un po' splatter: i consuet'ingredienti da cinegame cartoonesco per un b-movie con sequel già pronto. Ritrovate una donn'a Keanu, plz. E magari pur'un nuovo Maestro: evidente che la pet therapy non gli basta.
Carney sempre più saccentello, ruffiano e sovrastimato a ogni film, rimanendo sul tema non c'è confronto rispetto a "Frank and Cindy" (2015) di Echternkamp:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/7/71/Whirly_Girl_Oxo.jpg
https://www.youtube.com/watch?v=IGBYTqSioJM
Evitare le parole a vanvera o esaltare l'omertà?
Eckhart buttato qui a casaccio.
E non è nemmeno l'attore Aaron.
Mauro Lanari e Orietta Anibaldi
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/7/71/Whirly_Girl_Oxo.jpg
https://www.youtube.com/watch?v=IGBYTqSioJM