"War movie, ma neanche troppo, thriller, senza eccedere mai, e romanzo di formazione distorto. Tante identità per 'The Kill Team', purtroppo non abbastanza coagulate in un solo, potente, racconto. Risulta invece, da questo mix, un paradosso: la poliedricità del film è un suo punto debole" (Andrea Giovalè).
Brùtte, cretìne, orrénde: sconvolge ch'i ricchissimi broker di Wall Street possano perdere la testa dietr'a mìgnottòne spogliarelliste, lap e pole dancers defìcitarie anche del fascino minimo d'una squìllo d'alto bordo. Superflui i paragoni sia col dittico di "Magic Mike" che coi film a tema di Stone, Scorsese e McKay. Chi subisce la malia d'una J.Lo dovrebbe decidere se ha più urgenza d'una visita andrologica o psichiatric
"Honey Boy" alla lettera. Com'il biopic di Robert Downey Jr. "Guida per riconoscere i tuoi santi" (Dito Montiel, 2006) o quello (falso) di Joaquin Phoenix "I'm Still Here" (Casey Affleck, 2010), più l'ambient'artistico de "La famiglia Fang" (Jason Bateman, 2015): un'infanzia disfunzionale che, perso l'effetto catartico per overdose, sfiora retorica e autoindulgenza con una vanità narcisisticamente sospesa tra esibizionismo e voyeurismo.
Sarà pure un film di genere e d'un genere a me particolarment'a cuore, il prison movie (il residuo della storia ruot'attorno a questo nocciolo), ma latita l'imprevedibilità, Clive Owen si sta relegando nel ruolo del villain e Ana de Armas è fuori parte. Si scrive routine, si pronuncia ruttìn.
Coraggio, un minimo di palle e fate 'sto catzo d'Oscar per il film più derivativ'o col minor tasso d'inventiva. Un heist movie noir con struttura diegetica non lineare: "Rapina a mano armata" (1956!)? O già gl'epigoni tarantiniani di "Le Iene" e "Pulp Fiction"? Oppure l'italiota armata Brancaleone de "I soliti ignoti" (1958!)? A voi tutt'il dispiacere per la (non)scelta fra cloni, parti monozigotici, riproduzioni mitotiche/cariocinetiche.
Dopo "La teoria del tutto" (Marsch 2014), castorina Jones e lentiggini Redmayne tornano protagonist'in un film più gonfiato della mongolfiera, con una storia vera asservit'a un'altra lezione sulla battaglia dei sessi (l'idealismo mascolino contr'il pragmatismo femmineo). "I dubbi sorgono per esser'ascoltati".
Un altro franchise cinematografico rovinato dalla correttezza politica, e in questo caso: la battaglia contro l'IA persa per la PC. Per favore, terminate Terminator. Grazie T-1000.
Consigliato a chi non ha mai visto "RoboCop" (Verhoeven 1987), "Matrix" (Wachowskis 1999), Wolverine ("X-Men", Singer 2000), Tony Stark ("Iron Man", Favreau 2008) o un altro prodott'a caso dell'MCU. Nasone Vin Diesel ci propina un ulteriore film transumanista dove gli stunt spadroneggiano sulla psicologia dei personaggi, ma siam'al punto in cui v'ammesso che c'è pure di peggio.
L'ormai immancabile disvalor'aggiunto anti-Trumpiano della famiglia WASP + Capitan America contr'una latinoamericana (Ecuador? Paraguay?) con madre senza documenti, celato in una storia degna d'Agatha Christie e in una spumeggiante regia degna di Guy Ritchie o del "Wanted" di Bekmambetov (2008). Basta, grazie.
PS: ciambella=[who]donut/dunit.
PS: ciambella=[who]donut/dunit.