Scritto da: Lucia Griffo
in Diario (Esperienze)
Le espressioni del tuo volto cambieranno in base alle tue sensazioni.
Composto venerdì 7 aprile 2017
Le espressioni del tuo volto cambieranno in base alle tue sensazioni.
La sensazione di nausea che ci pervade scompare in un istante, non resta alcun dolore né alcun senso di abbrutimento, ci sembrerà di volare altissimi e di planare all'esigenza. La purezza di due anime sole può trasformare subito l'universo in in aurora perenne. Quando l'aurora non è abbastanza cadranno fiumi di parole a consolare ogni persona e ci saranno arcobaleni ad incantare gli occhi. Anche nella solitudine potremo godere degli attimi e dell'attesa, imparando ad amarci un'altra volta, e un'altra ancora senza sfinirci ne darci tormento.
Ho sempre scritto di me. Ovunque. Ogni qualvolta ho davanti a me una penna ed un foglio. Scrivo. Scrivo perché quando lo faccio mi sento meglio. Come dice Bukowski "scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo". Preferisco scrivere, aprire il mio animo e stenderlo su un velo di foglio bianco, che molto probabilmente verrà strappato e gettato. Ma almeno a farlo sarò io. Credo sia inutile aprire il cuore alle persone. Pure perché nessuno ti capirebbe, sono subito pronti a contraddirti. E tu rimani li in silenzio ad ascoltare ciò che più ti fa male. Perché noi persone fragili abbiamo bisogno di sicurezza, incoraggiamento. Invece la maggior parte delle volte siamo circondati da persone che ti fanno sentire piccoli, così piccoli da renderti incapace di tutto. Da farti aver paura, a non riuscire nemmeno ad affrontare gli ostacoli più banali. Allora ti arrendi. Ti butti giù, e continui a starti a delle condizioni che vorresti abolire, a quelle abitudini che ci siamo creati e che non siamo capaci ad uscirne. Per mancanza di coraggio. E a quel punto si spera. Si spera che arriva una buon anima pronta a salvarci da questo annegamento, che ci afferri per i capelli e ci porta in riva al mare, e tranquillizzarci, dicendoci che tutto è finito. E che da quel vortice ne siamo usciti vivi.
Alla ricerca della sincerità, per approdare a riva.
È brutto. È brutto non riuscire a reagire. A non essere tu il padrone dalla tua vita, dei tuoi pensieri. Sei stato gestito per così tanto tempo, fino a diventare un'altra persona. Non negativa, nemmeno positiva. Ti ritrovi una persona che non sei tu. Inizialmente ti sta bene, perché ancora non si è coscienti, poi cominci a capire, a conoscerti meglio. E noterai che dentro di te, è tutto così diverso da come lo vedi fuori. A quel punto l'unica cosa che vorresti fare è salvarti. Ma non riesci. Ti senti stretto ad un muro, alto, senza via di scampo, circondato da guai, dove non hai via d'uscita. Gridi, gridi aiuto, ma la tua voce sembra quasi un silenzio. Allora ti arrendi. E resti così, ancora intrappolato da quella persona che non sei tu... il punto è questo; a volte si sa perfettamente cosa bisogna fare per essere felici, ma puntualmente si fa sempre il contrario. Non perché si è masochisti, ma perché pensiamo così tanto al dolore degli altri senza dar peso all'inferno che ci scoppia dentro.
Non si insegna nulla se prima non si prova sulla propria pelle, una pelle già strappata e ricucita troppe volte.
Su ogni cammino c'è luce, per chi vuole vedere luce!
Poi ci si racconta, come quella volta quando il destino fece uno strano capriccio.
Nel primo schiaffo si conosce il pianto e si capisce forse l'errore.
Ho lasciato troppe volte la mia impronta sopra un letto, senza preoccuparmi troppo di cosa prima avevo detto. Troppe mattine senza un alba ti portano inesorabilmente alla ricerca del sole.