Esperienze


Scritto da: Teresa Laviola
in Diario (Esperienze)
Secondo la biologia le nostre cellule si rinnovano ogni 7 anni, determinando la rigenerazione psicofisica dell'intero organismo.
Per cui, quando a volte ci convinciamo di non poter ormai cambiare, è soltanto perché resistiamo alla possibilità di diventare altro. Ci facciamo condizionare da pensieri che ci distruggono relativi ad un passato infelice da cui ci siamo lasciati travolgere, ed abbiamo paura del futuro tanto da non vivere intensamente il presente. Ma il presente è condizionato dalla nostra mente e dalle sue percezioni e la felicità è uno stato del nostro essere che ci permette di godere di ogni momento come se fosse l'ultimo! Concentrati sul presente e su ciò che possiamo costruire qui ed ora, pian piano guariamo dalle nostre ferite ed una luce pervade tutto il nostro essere: il passato diventa uno strumento di crescita personale. L'uomo o la donna che consideravamo il nostro boia diventa uno strumento per prendere consapevolezza di noi stessi, di ciò che ci provoca sofferenza. Mentre viviamo intensamente il nostro presente, giungiamo così al nostro futuro che sarà costituito da ciò che abbiamo seminato oggi, e raccoglieremo la bellezza del cambiamento come un contadino che semina con maestria e amore e raccoglie ottimi frutti.
Composto mercoledì 5 aprile 2017
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    Scritto da: Teresa Laviola
    in Diario (Esperienze)
    Tre sguardi identici indimenticabili che parlano di abusi, l'uno di una giovane nel posto sbagliato al momento sbagliato, l'altro di un giovane, omosessuale, in un luogo in cui, non troppo lontano da noi, l'omosessualità è ancora considerata un reato e una vergogna... l'altra, arrivata per aiutare l'amico, che con lo sguardo si perdeva in una storia antica il cui solo pensiero le riempiva i grandi occhi neri di lacrime. Tre storie che cercano giustizia, tre giovani i quali, nonostante la vergogna infinita, alzano ancora lo sguardo, cercano negli occhi chi può e deve aiutarli, lo accolgono nonostante tutto, e vi si aggrappano come ad un pezzo di legno impregnato d'acqua che si scorge in mezzo al mare, unica ancora maldestra di salvataggio. Si vorrebbe urlare e battere i pugni e poi guardarli serenamente sussurrando di non preoccuparsi con tutto il desiderio di alleggerirli dall'onta che si è riversata su di loro, rendendo loro tutta la dignità perduta, almeno un po', come un balsamo che porta un filo di sollievo su ferite troppo profonde per essere sanate...
    Composto mercoledì 5 aprile 2017
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      Scritto da: Teresa Laviola
      in Diario (Esperienze)
      È una esperienza molto bella pensare che ogni giorno ci si sveglia al mattino con l'eccitazione di non sapere ciò che ci accadrà, e che potremo fare scoperte arricchenti, conoscere persone che ci aiuteranno a cambiare visione del mondo permettendoci di crescere.
      Ci sono alcuni che nel loro percorso di vita si faranno sempre guidare da un maestro, altri l'hanno fatto in periodi particolari della loro esistenza, altri ancora non si lasceranno guidare e faranno da soli. Le esperienze tra queste tipologie di persone saranno totalmente diverse, ma non importa, ciò che conta è partire, anche se si arriva in ritardo, aprendosi al cambiamento.
      È proprio quando ci costruiamo limiti e barriere intorno, non permettendoci di evolvere, che arriva l'appiattimento e quindi la depressione. Non siamo più disposti a decidere, a chiederci ciò che ci rende veramente felici e di conseguenza non azzardiamo, non rischiamo perché abbiamo paura. Eppure i fallimenti delle persone che hanno costruito tanto sono stati soltanto irrilevanti anticamere di successi più grandi.
      Allora apriamoci, disponiamoci al cambiamento, scegliamo, decidiamo e partiamo. Non necessariamente raggiungeremo l'obiettivo che ci saremo prefissati, ma il bello sarà nel cammino da percorrere, con l'eccitazione di immaginare cosa potrà accadere ogni istante in direzione del nostro sogno cui passo passo ci avviciniamo.
      Composto mercoledì 5 aprile 2017
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        Scritto da: Teresa Laviola
        in Diario (Esperienze)
        Insegnamento ricevuto: Un giorno un saggio quasi centenario che girava e gira tuttora per il mondo fischiettando, cantando e mangiando di ciò che trova... non lavorando, in quanto è un mistico, incontrò sulla sua via un giovane che gli raccontò tante esperienze di vita e gli chiese di seguirlo. Il vecchio non stava tanto ad ascoltare le sue parole, quanto le vibrazioni del suo cuore, e capì che era sincero.
        Si avviarono per percorsi impervi, l'anziano parlava poco ma offriva la sua esperienzialità, fin quando giunsero in un villaggio. Qui il giovane bussò alla porta di una cascina e gli aprì una ragazza molto giovane e bella: fu amore a prima vista. Il ragazzo decise così di fermarsi nel villaggio, sposò la giovane, insieme ebbero sei figli e visse con lei felicemente per tredici anni assieme alla sua famiglia, agli amici e ai parenti acquisiti.
        Improvvisamente arrivò una valanga di fango che coprì tutto il villaggio, di dimensioni molto più estese della slavina di Rigopiano. Morirono tutti ad eccezione del giovane che annaspava in due metri di profondità di fango. A tentoni cercava di risalire da questo mare soffocante. Riemerse, cercò di uscirne fuori vomitando fango e non riuscendo a respirare. Fuori da quel vortice, confuso, in balia di emozioni potenti perché si rendeva conto di aver perso tutto e fisicamente prostrato riuscì a bere dell'acqua... ma continuava a vomitare fango e ancora e ancora, fin quando, libero lo stomaco, riuscì finalmente ad introdurre sorsi d'acqua.
        Nella prostrazione e confusione fisica e soprattutto emotiva, si ricordò che tredici anni prima il vecchio saggio lo stava aspettando.
        Il giovane riuscì ad uscire dal villaggio raggiungendo la strada e trovò l'anziano il quale gli disse:
        "Ti sto aspettando da 45 minuti, dove sei finito? Perché sei tutto sporco di fango?"
        A quel punto il giovane si chiese: ' tutto quello che mi è accaduto è un sogno o la realtà? '...
        Grande interrogativo...
        Soltanto entrando nella nostra coscienza più profondamente, attraverso un lavoro sulla nostra mente, che ci fa catalogare tutto e ridurre tutto ad una realtà oggettiva, perché pretendiamo di avere il controllo che ci da sicurezza su tutto ciò che ci circonda, riusciremo a guardare liberamente il mondo fenomenico con visuali differenti.
        Proprio nell'assenza di schemi riusciremo a liberarci creativamente, a sognare per far nuove tutte le cose, senza essere condizionati da schemi che ci riportano in un mondo che riduce tutto ad oggetti controllabili, ma che fanno parte soltanto delle nostre precostituzioni mentali.
        Ecco che nasce in noi, come sorge l'aurora, il cambiamento creativo.
        Composto mercoledì 5 aprile 2017
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          Scritto da: Nino Galluffo
          in Diario (Esperienze)
          La birra non è solo una bevanda. Una bionda, una rossa, un pretesto per brindare, un modo per dimenticare, un modo per ricordare, un modo per lasciarsi andare, un modo per litigare, un momento di allegria, un momento di euforia, un momento di riflessione, ispirazione. Una scusa per vedersi, una scusa per abbracciarsi, una scusa per baciarsi, una scusa per dire tvb. La birra è guardarsi negli occhi, lacrime e sorrisi, abbracci improvvisi. La birra è poesia, ma soprattutto la birra è "un momento da condividere".
          Composto domenica 18 dicembre 2016
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            Scritto da: Silvia Nelli
            in Diario (Esperienze)
            Per ogni passo che ho condotto su strade sbagliate, per ogni sguardo puntato verso il niente, per ogni cielo stellato non goduto e per ogni sentimento sprecato invano, io rinasco. Rinasco dai miei errori, dalle mie esperienze e da tutto ciò che mi hanno insegnato. Per ogni parola non detta, per ogni parola di troppo, per ogni silenzio incompreso e per ogni grido non ascoltato io rinasco! Rinasco dalle emozioni che ancora sento, da quelle delusioni che non mi hanno spenta/o completamente e dalla forza che non mi ha mai abbandonato. Rinasco per me stessa/o, rinasco per coloro che hanno creduto in me e soprattutto rinasco per tutti quelli che si erano giocati il culo dando per certo che io fossi "Spacciata/o"!
            Composto martedì 4 aprile 2017
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              Scritto da: Angelo Longobardo
              in Diario (Esperienze)
              Ci sono percorsi terapeutici per recuperare la normalità delle cose, la normalità valore assoluto, che per molti resterebbe quasi un obiettivo irraggiungibile considerando il livello di follia che dilaga in giro, un punto di partenza a prescindere dallo studio delle situazioni: la semplicità!
              Composto lunedì 3 aprile 2017
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                Scritto da: Silvia Nelli
                in Diario (Esperienze)
                Vi vedo osservare la vita e i comportamenti degli altri. Puntare loro il dito contro giudicandone atteggiamenti, scelte e posizioni prese. Vi vedo predicare valori e rovistare nelle coscienze altrui. Vi fingete grandi esperti di rispetto, lealtà e correttezza dandovi arie da guerrieri fedeli e devoti al buon senso. È un sorriso ironico e sarcastico quello che nasce sul mio volto quando vedo che mentre osservate e giudicate tutto questo, vivete una vita spoglia di ogni sano concetto da voi predicato. Rovistate meno nelle vite degli altri e date un senso maggiore alle vostre e soprattutto; lasciate stare le coscienze altrui e pensate a ripulire le vostre... credetemi, ce ne sarebbe bisogno. Non so se vi siete mai guardati dentro con estrema attenzione e obiettività come amate tanto fare con gli altri, forse se lo faceste vi rendereste conto che una "coscienza" nemmeno ce l'avete.
                Composto lunedì 3 aprile 2017
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