Esperienze


in Diario (Esperienze)
Ci definiscono: "anime sensibili". Io non so quali vocaboli siano più appropriati. Allora descrivo quello che sento dentro l'anima: noi siamo dei guerrieri privi di ogni armatura, dove il dolore e l'afflizione corteggiano il nostro corpo e trafiggono il nostro cuore che marcia scoperto in un mondo di frecce avvelenate! Ad ogni colpo siamo abbattuti, ma nella fragilità risorge un miracoloso temperamento che ci risolleva per immetterci di nuovo in marcia, la marcia della vita, pronti a combattere di nuovo, pronti a cadere di nuovo.
Composto domenica 8 marzo 2015
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    Scritto da: Sabrina
    in Diario (Esperienze)
    Sono le anime più pure a subire ingiustizie da parte degli altri, non penso sia questione se schierarsi tra i lupi o le pecore, bensì penso che la differenza stia nella forza che una persona dimostra di avere nel rimanere ben saldo ai propri principi, malgrado un ambiente privo di moralità.
    Composto domenica 8 marzo 2015
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      Scritto da: Silvia Nelli
      in Diario (Esperienze)
      Io mi arrabbio e non mi faccio problemi se alle persone da fastidio. Quando mi sento raggirata o presa per il culo la mia reazione è immediata. Non conta chi abbia di fronte, perché chiunque sia è comunque una persona, una persona esattamente come me! Tra persone ci si rispetta, io non calpesto te e tu non calpesti me. Non voglio lezioni di vita e di valori da chi vive senza farne uso. Non accetto imposizioni, ho scelto io chi essere e decido io se e chi ascoltare. Oggi, domani e sempre.
      Composto sabato 7 marzo 2015
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        Scritto da: O. Radovicka
        in Diario (Esperienze)
        La donna tocca la vita di un altro umano con amore. Con i suoi pensieri gentili, ruba tutti i colori nel sorriso di un bambino. La donna non è quel pericoloso gioco di opposti rispetto all'uomo, e non è neanche solamente quella che sa come usare il proprio corpo per ottenere ciò che vuole, o brandire il potere di attrazione per sedurre con il suo magnetismo femminile. Lei sa soffrire e perdonare. L'uomo deve imparare a leggere di più i suoi occhi.
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          Scritto da: Francesca Alleva
          in Diario (Esperienze)
          Mi sto rialzando e sto ricominciando a sorridere. Le paranoie stanno iniziando a diminuire, o forse aumenta il mio controllo su di esse, le mie paure le nascondo dietro ai palmi delle mani come sporco, e non sulle nocche come artiglio. Sto sorridendo, quel sorriso in prosa che condividevamo, quel sorriso in poesia che sapevi leggere, quel sorriso che, fugace, ti fece innamorare. E che invece di alimentare, hai ucciso. Sorrido e tu non ci sei, e un po' mi dispiace, di questa me avresti potuto goderne anche tu. Ma se non ci sei è evidentemente perché tu il mio sorriso non lo meriti.
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            Scritto da: Francesca Alleva
            in Diario (Esperienze)
            Situazioni come massi di pietra costruiscono piramidi di dolore in cui speri fermamente di soffocare.
            L'alcool non collabora, il fumo non assopisce, il dolore fisico non copre, il sesso non aiuta a dimenticare. Lacrime come tizzoni ardenti, unghie come artigli, stomaco come canovacci strizzati. Odio al posto della saliva, acido al posto del sangue. Seppellitemi nel mio dolore come crisalide, sarò una fottuta farfalla degna delle sue ali.
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              Scritto da: Francesca Alleva
              in Diario (Esperienze)
              Di biforcuto ho la lingua. Non ferisco con gli occhi, mi si legge dentro tutto quel che penso, non meno le mani, non faccio male ad una mosca, non uso le unghie, mi si spezzano. Ho la lingua con la lama, la mia arma a doppio taglio.
              Emoziono in bene o in male, posso leccarti l'orecchio e subito dopo sussurrarti la cattiveria peggiore che ti si possa insinuare dal cervello al cuore. Posso amarti in prosa e insultarti in poesia. Se mi ferisci sarà la lingua a scattare, veloce. Cattiva. Diretta. Biforcuta.
              Una punta della lingua è lama, l'altra ama.
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