Scritto da: Fily Russo
in Diario (Sentimenti)
Ci sono due modi per tenere vicine le persone più care, c'è chi le tiene per mano e chi le tiene nel cuore, meglio ancora su tutti e due.
Composto giovedì 9 novembre 2017
Ci sono due modi per tenere vicine le persone più care, c'è chi le tiene per mano e chi le tiene nel cuore, meglio ancora su tutti e due.
Il sorriso più bello che ho donato al mondo è quello della mia rinascita. Quel sorriso che sa di donna che torna a vivere e a sentirsi una persona nuova. Il sorriso che apre un nuovo mondo di fronte a lei, pieno di possibilità e di nuovi colori. Il sorriso più bello che ho donato al mondo è quello che nasce sul volto di chi si ritrova e i motivi per cui si è perso sono ormai lontanissimi. Il sorriso più bello che ho regalato al mondo è quello che è impresso oggi sul mio viso. Un sorriso pieno di consapevolezza, esperienza e saggezza. Un sorriso di donna... una donna che oggi, corre incontro alla vita come qualcuno che non ha più niente da perdere. Una donna che dopo aver vissuto a lungo sotto la pioggia, adesso sorride fiera perché riassapora la meravigliosa sensazione che il sole dona.
Insieme a te non ho paura, insieme a te il mondo è più bello, insieme a te non sento freddo, insieme a te vorrei che il tempo si fermasse, insieme a te la mia vita ha i colori più belli, insieme a te corro, salto sotto la pioggia, insieme a te, con te sono una bambina.
Non fraintendere, fa male, lo so. Ma soffrendo maturi, molto io ho sofferto in questi anni per amicizie finte e per altre cose e grazie a questo sono cambiato, maturato, sono andato avanti e ho conosciuto altre persone fantastiche. E se penso solamente all'idea che un po' di sofferenza potrà portarmi a conoscere la donna della mia vita, beh, sono pronto. Se devo star male per una giusta causa allora si il non voler innamorarsi per la paura di soffrire non ha senso, è come il non voler vivere perché tanto morirai prima o poi. Vivi, innamorati e fai tutto ciò che ti passa per la testa. La cosa più brutta è star fermi e ritrovarsi da grandi e pensare: "se solo..."
Preferisco ridere per non far vedere agli altri quello che ho dentro, preferisco sorridere davanti a un'altra persona perché non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso e se è felice grazie a me sono felice anche io. Quindi sorridete anche se siete tristi. Noi donne siamo forti e nessuno potrà toglierci la nostra felicità! "Nessuno" tanti mi dicono "ma perché sei sempre così solare" ecco ora lo sapete.
Non ci dobbiamo arrendere alla solitudine, ai vuoti o al senso di smarrimento che ogni tanto ci invade. Non serve a niente, solo a farci appoggiare a qualcuno che magari invece di prendersi cura di noi, finirà per aumentare ancora ulteriormente le nostre debolezze, rendendoci ancora più fragili. Dobbiamo imparare a prenderci cura di noi stessi in piena autonomia. Siamo i primi a sapere di cosa abbiamo bisogno e cosa cerchiamo... aspettiamo. Aspettiamo quel qualcuno che si prenda cura di noi con serenità, ma soprattutto per scelta. Qualcuno che come noi, ha bisogno di qualcosa di migliore, di più vero e certo di ciò che ha avuto fino ad oggi. Qualcuno che non sappia solo spogliarci e scaldarci la pelle, ma qualcuno che sappia "curarci" dentro, trasformando i nostri punti deboli in estremi punti di forza. Qualcuno che ci guardi in modo sincero, che ci ascolti con la voglia di capire, che ci abbracci anche senza ragioni, qualcuno che abbia voglia di esserci senza togliere niente a ciò che siamo. Imparare a prendersi cura di se stessi da soli è il primo passo per non permettere più a storie sterili e vane illusioni di metterci ancor più in difficoltà. Solo allora daremo un vero senso a ciò che siamo e in base a questo, potremmo scegliere colui che proteggerà il duro lavoro che abbiamo fatto su noi stessi fino a quel momento.
Poi un bel giorno capita, capita che le foglie gialle, poi rosse, poi secche, poi morte, non le tiri più su. E ti raccogli tu, che hai ancora germogli verdi benché gli anni ti dicano che sei l'autunno.
Sono le piccole cose, le più semplici. Una parola, un saluto, una dedica, una piccola attenzione di chi si ricorda di te. Di chi ti ricorda che sei stimata e benvoluta.
Avendoti tra le braccia, sento in me l'infinità del mare in un moto eterno in cui le onde che si sposano con la rena infuocata dal sole d'agosto, al tramonto riescono a lenire il fuoco che incorpora, le mie labbra accostandosi alle tue non si appagano mai vorrebbero sempre restare lì in un'accostarsi senza fine, nell'ardore eterno che solo due veri amanti sono in grado di goderne.
Vorrei scriverti tante cose, ma tutto sembra inutile. Forse è inutile tutto. Non ha senso niente, quel niente che dice tutto, con la testa fra le mani. Mi dico che non può essere così, no! Non! Può. Essere così. Dicono che in amore ci vuole un po' di pazzia, forse non basta che già ero pazzo di te.