Sentimenti


Scritto da: Anna R. Di Lollo
in Diario (Sentimenti)
L'amore vero non è una variabile affidata al tempo, al caso, alle persone. L'amore vero è una realtà impercettibilmente mutabile, che ci portiamo dentro a dispetto di tutto e di tutti. Non svolazza tumultuoso in balia dei venti, ma indica la strada, illumina e rischiara la via. È stella, nord e bussola allo stesso tempo. È senso, padre e figlio della bellezza. È ciò che siamo, il nostro modo di intendere, di viaggiare, di vivere. È crescita interiore, maturità, metro di giudizio della nostra grandezza. L'amore vero rappresenta la nostra divinità, non confondiamolo con i fuochi fatui delle spicciole e umane vanità.
Composto lunedì 15 febbraio 2016
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    Scritto da: Giorgio Baiardi
    in Diario (Sentimenti)
    Mi bastava una piccola cosa, ma era una vetta di montagna se proveniva da te. Fare l'amore, un attimo con tanti attimi per capire che dopo la vita ce ne sarebbe voluta un'altra, per motivare la quantità d'amore che provavo. Se anche avrei potuto morire, sarebbe stato là, in un'altra di quelle vite immaginate, la prosecuzione di noi. Non avrebbe potuto esistere un abbraccio. Non un bacio. Non una carezza. Senza te. Con le sensazioni di noi in un addio. In una notte fredda riscaldata soltanto dal tuo respiro. Con i ricordi che ti ritrovano in me. Come, adesso, nel provare a bussare alla porta del tuo cuore, con nessuna emozione che la spalanca. Il silenzio ferisce come un'illusione perdente. Ma un giorno io verrò da te, vestito della mia umiltà, lasciandoti quel qualcosa di me che mai avevi scoperto. Come una fioritura di un albero in primavera, senza nodo in gola nel vederti entrare nel mio giardino con la sorpresa della tua voce che chiama il mio nome. E con nessuna paura, ritornerà il desiderio di quello che eravamo stati. Accorgendoci solo in quel momento com'era forte l'abbandono di noi.
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      Scritto da: Giorgio Baiardi
      in Diario (Sentimenti)
      Ci sono momenti in cui avrei voluto vedere solo il mare ed immaginare che in mezzo all'azzurro avrebbe potuto esistere una casa dove abitare. Per poter abbandonare tutto quello che ho avuto e la maledetta sete di arrivare dove non so. In fondo nella vita ho avuto tutto. Tutto il bene ed il male. E l'unica autenticità è quella di aver amato solo te. Anche se ci fosse un'altra vita o un'altra storia da vivere, io non ti lascerò. Non cercherò l'azzurro più azzurro. È dentro i tuoi occhi. Un giorno mi dicesti che non hai mai amato così ed è inevitabile che le delusioni e le lacrime risultino più pesanti a dispetto di un sentimento oltre misura. Ma se ti amo, mi dicevi, non posso e non devo limitarti in nulla. Ho capito che devo rinunciare ad una parte di te che non sarà mai mia. La parte per me, saprò accudirla ed amarla in modo assoluto. Ed io ti leggevo come un libro che sa di una verità ancora da sentire dentro e pensavo che non mi sarei mai perduto nelle tristezze della vita. Volevo quella verità da dividere in noi. E ancora oggi ho con me la gioia di te che si rafforza come una forza da ignorare. Arriverò come una lenta onda, per lavare tutti i dubbi, i rancori, le malinconie ancora in te. Per dirti che non ci sono parti in me che non sono tue. In un letto di sabbia ti accarezzerò, prenderò il tuo corpo nudo, bacerò le tue labbra vestite di spazi infiniti. Perché cuore io sarò per nutrire l'amore. Quell'amore che riempirà la nostra casa in mezzo al mare.
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        Scritto da: Giorgio Baiardi
        in Diario (Sentimenti)
        Un piccolo nulla per innescare i ricordi. Perché i ricordi hanno un rivestimento di immagini tutto loro e la capacità della mente nel ricordare è un'annotazione indelebile quando il ricordo è di grande coinvolgimento. Si sente sempre quando guardi il punto in cui si ha avuto una ferita, il dolore che hai provato. E come ti senti protetto nel sapere che dove c'era il taglio, ora il tempo ha rimarginato ed unito i lembi di pelle. Le stagioni cambiano, stagioni che si scontrano imprevedibilmente nelle stagioni. Non fermandosi, non curandosi della mia mestizia o del mio scoramento. Non mi riparerò quando un improvviso acquazzone mi bagnerà il viso e così mescolerò le lacrime alla pioggia. Pensando che tu sei stata l'amore, che non avrò più così grande. Chiudo gli occhi e arriva il buio. Apro gli occhi e non ci sei. Ma arrivano i ricordi di te, quando vestita di un sorriso ti impadronivi del mio cuore. E non è tanto per averlo abbandonato, quanto per aver abbandonato l'idea di appartenenza che ormai provava per te. Nei miei passi in cui mi porto appresso la mia ombra e dove leggo tutto di me, solo quando riesco a trascurare le sensazioni della poesia. Nei miei passi in cui riesco a credere che non ci sarà nessun'altra mai. Passo dopo passo per arrivare in un azzurro fatto di cielo e sentirmi dire ancora, siamo gli stessi di prima.
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          Scritto da: Giorgio Baiardi
          in Diario (Sentimenti)
          Ho chiuso gli occhi e fermato il tempo per riempirlo dei ricordi del nostro stare bene insieme. E di quanto le nostre stagioni erano così piene di noi. Ma gli attimi assommati ad uno ad uno costruiscono i giorni ed i giorni sono il tempo. Che cambia le cose. Che cambia le persone. Che cambia l'amore. Cerco tra la gente, qualche sensazione di me, per trovare quello che ho perso e che mai più riavrò. Il sole a volte fa male, acceca e non vedi più. Ma pensare di smettere di amare è come pensare di smettere di curarsi del proprio giardino. Correre cercando l'amore è inseguire la vita, fatta di problemi, complicazioni, dolori. Ma vita da vivere. E se l'amore mi ritroverà, io sarò ancora io. Senza trasformismi, per regalarmi la mente e non pensare al passato. Un passato che galleggia nel mare dei perché. I perché inquietanti, con la paura di amare e non amare più.
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            Scritto da: Sannino Michele
            in Diario (Sentimenti)
            Vorrei poterti dare di più, ma non so cosa posso darti più di quello che già faccio in silenzio, come i miei sguardi su di te, così intensi che inebriano il cuore. Passo il tempo tra un raggio di sole e il brillar delle stelle e ogni istante dei giorni li vivo contando i battiti del cuore. In quel preciso istante i miei sguardi su di te, il desiderio che si incrementa è sempre più forte, cerco il momento giusto e il coraggio per poterti dire semplicemente: me sò nnammurat e te e me sent è mbazzì si tu nun staje int e braccie mje.
            Composto sabato 11 marzo 2017
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              Scritto da: Giorgio Baiardi
              in Diario (Sentimenti)
              L'unico padrone di me stesso è il mio cuore. Come un'aquila in volo che non può fare a meno delle sue ali. Come un'estate finita che ha bisogno del sole per poter vivere ancora. E la mia vita priva di fulmini sfolgoranti, girando senza un itinerario ben preciso, ben sa quanto tutto potrebbe essere diverso. Per avere giorni in cui mettere al centro del proprio universo il tempo che passa. Che passa consapevolmente. Perché tu accanto a me, potresti essere le ali di un'aquila in volo, il sole di un'estate che non finisce mai. Tu accanto a me. Perché mai più potrò amare così. Mai più potrò dare baci come quelli dati a te. E tu prendimi come nei nostri giorni più intensi. Con i nostri corpi nel vento in giorni antichi che sembrano appena vissuti. Liberando i nostri occhi, liberi di vedere. Sai, non era una burla il dire che mi piaci spettinata o semplicemente l'eccesso o il fine per non farti cambiare nulla di quello che sei. Forse il sentirci diversi non era solo racchiuso in quella camera dove, una volta chiusa la porta, il mondo restava fuori. E fare l'amore, una miriade di bimbi festosi che urlano e giocano sui nostri cuori. I tuoi capelli su di me, come una luce che abbaglia, la luce dei tuoi occhi. Fare l'amore, come una festa di mani, di fianchi e di pelle liscia e morbida. La felicità è rimanere ancora un po' con te. Dove tu hai fermato il tempo. E dimmi, ti accorgerai quanto amore c'è. L'unico padrone di me stesso è il mio cuore. Come una grande onda che non può fare a meno dell'inerzia per crescere. Come una grande corsa che ha bisogno di tanto fiato per non fermarsi. L'unico padrone di me stesso è il mio cuore. Il mio cuore, che è sempre stato tuo.
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                Scritto da: Giorgio Baiardi
                in Diario (Sentimenti)
                Capirai mai, quanto male si sta nell'attendere qualcosa che non arriva. Con gli occhi chiusi per non voler vedere. E con l'attesa che osserva te. Con la vita che continua e che sfiora soltanto leggermente, le tue percezioni. Come è lontano quel momento di noi. Come sei già lontana. Come guardare un treno che passa. Veloce. Ma che non si porta via tutta la malinconia. E vorrei credere, mettendomi un paio di occhiali scuri, che tutte le mie illusioni possano nascondersi tra me, affinché ancora per un poco possa trattenere la speranza. La speranza, un'arma capace di sostenere la mia voglia di credere negli occhi tuoi. Quello che vuole lo prende l'amore e spesso lascia vuote le tasche del cuore.
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                  Scritto da: Giorgio Baiardi
                  in Diario (Sentimenti)
                  Il sogno, tra i miei pensieri. Per non svegliarmi e non accorgermi di essere stato poco accorto nel renderlo reale. Affinché tu non possa uscirne. Fermare tra gli occhi il tempo che se ne va per credere che ci sia una vita in più, per noi. Non c'è verità assoluta se non ci si spia dentro. La mia stella è la più luminosa stasera e tu sei troppo lontana. Come un forte vento, che lo senti per un attimo con te e subito dopo è fuggito via. Ma se correrò a fianco a lui, mi sembrerà di volare. Come una veloce occhiata che è padrona di tutto intorno. Un'occhiata in cui racchiudo anche quello che non vedo. Per non dimenticare. E tu non dimenticarti di me.
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