Me segue stanca la mia cagnolina se fa i chilometri pe casa affezionata com'è alla padroncina nun me lassa n'attimo. E mo che devo annà in cucina quarche servizio devo da fà fori ar barcone lei me viene dietro, sempre, stà vicina e m' aspetta tutti i giorni sur portone. Quanno che me lo fanno questi miei ma che marito e fiji, tutto jè dovuto te devi dà da fà, senza lamentà pe non sentì dì che te sei fatta vecchia. Quarche giorno però vivaddio, cacchia cacchia li lasso e me ne vado vojio vede che pacchia e che ritrovo in mezzo alla munnezza ma pe faje capì che nun so la serva de nessuno e che anche per me c'è un Dio da quarche parte l'ho letta solo un modo e me abbasta co me se riposa puro la cagnetta me dò pe malata e s'arrangia chi resta.
Lascia ferite, ma non fanno più male e sopporti i giorni che lenti ora passano prima non ti bastava il tempo ora quei vetri a forza di sperare sono appannati. Mi hai lasciato una sera senza neanche spiegare tra le lacrime ho scritto una lettera che ancora ti devo spedire. Forse nemmeno aprirai quel foglio e lo sai che c'è scritto che ti amo e ti voglio ma l'amore non si chiede sono una che nonostante tutto spera e crede. Mi vengono in mente le preghiere e le promesse ancora non dimentico... ma tutto deve passare, sì, sì devo solo abituarmi alla tua assenza giro per casa e come un fantasma mi vieni incontro ma sei ancora qui... ancora qui.
Distesa sopra l'erba appena bagnata da gocce di rugiada sentirne con le mani le mille sensazioni e l'odore di menta e di vita che in essa si nasconde. Aspettare che il sole asciughi quelle lacrime che la lunga notte ha versato salgono verso il cielo ed a mezz'aria una leggera foschia appare come un velo leggero. Una farfalla si posa più in là sopra un minuscolo fiore ne succhia polline con amore e voli di rondini che tornano foglie che riprendono voglia e nuova vita un vento leggero passa con passo felpato, come un passeggero per non turbare. Tutto è perfetto, come nasce creatura ed estasiata rimango a guardare ed ascoltare colori e suoni della natura riesco sentire solo il mio cuore.
Una carta ancora che tenevo in serbo ma non è servita mi ha fregato la vita che mi si è rivolta contro ho perduto tutto. Un gioco difficile in cui non c'ero dentro forse dovevo barare ma non vale e non sono capace preferisco darmi pace. La sera accendevo ancora un'ultima candela la vedevo consumarsi in lacrime di cera che si fermavano lì ad illuminare l'ultima mia carta. Non ho avuto più occasioni né ho potuto rifarmi ma ho conservato quel vecchio mozzicone e le carte, sul mio tavolino... ho lasciato ed ho perso il meglio giocherò al rilancio ed aspetterò un cretino.
L'amore è tormento grida senza farsi sentire fa male e bene, non lo puoi gestire pensieri compromessi da terribili possessi si fa deserto intorno se non c'è ritorno. I baci sono cibo e vita che ti danno respiro come indispensabile acqua, ti accarezza ogni sua tenerezza. Fiume che in piena porta in se la pace dei tumultuosi sensi spegne incandescente brace. L'amore è sogno che non ha mai fine è limite del desiderio che supera ogni confine esisti perché sua presenza è porta che conduce in Paradiso senza l'amore è niente questa vita ama quanto più puoi fare prima che sia finita.
Ora per ora vedo in voi quel tempo in cui la mia preghiera diventò desiderio sogni finalmente incarnate realtà. Accarezzavo il viso ancora nel seno di mia figlia vivendo con lei la voglia di diventare nuovamente mamma e nonna vi chiamavo amore e la meraviglia quando con la mia mano seguivo quella vostra. Ora siete gli angeli che hanno riempito di gioia la mia vita così continua con voi la voglia e la follia che mi fa tornare bambina. Le giornate scorrono e scandiscono gli attimi vi vedo crescere sempre troppo in fretta ed i ricordi di nenie cantate accanto al fuoco pian piano svaniscono ma con solo un bacio ed un abbraccio trovo consolazione e me ne faccio una ragione così è la vita mentre gli anni velocemente passano...
Nasce con un pianto, poi un sorriso una grande intesa solo di sguardi un abbraccio forte nel cuore dolce e tenero con la paura di far male. Padre che regalo più grande non potevo avere forza e guida dei miei incerti passi passavi il tempo ad imboccar parole come un uccellino aspettavo quello che portavi, ti stavo a sentire senza poter parlare, seguivo i tuoi gesti e curiosa ti stavo a guardare quando con strane moine, volevi farti amare. Padre che regalo più bello non potevi fare unita la famiglia in un grande amore nascondevi stanchezza e sacrifici bastava nella sera un semplice bacio e un carezza. Forse ho cercato te, in quelli che incontravo tu eri sempre lì, ed intanto crescevo spiarmi la vita, con la paura che potessi sbagliare ma se non trovavo in nessuno quello che già avevo la stessa protezione e quel grande amore pretendevo ed ogni giorno provavo a guardare gli occhi di chi conoscevo ma il mio cuore non vedeva che te... ed in nessuno mai ho mai sentito uguale amore.
A due passi da te solo pochi gradini ma di freddo marmo ogni volta frenavano la voglia. Cominciavo a salire e poi i ripensamenti mi avevi detto aspetto quando tu vorrai, senza forzature e metterai da parte le paure. Mi fermo a pensare seduta sulla scala quel salire mi mette ansia e poi Il cuore batte e il desiderio cresce lontani e così vicini. Proverò a salire trattenendo il fiato ogni passo tremo, il primo appuntamento questa paura di lasciarmi andare mi dà il tormento ma la voglia è tanta ed arrivo a te... Suono alla tua porta, ma la mano trema solo i tuoi occhi nei miei, il tuo viso... Oltre quella porta... il paradiso.
Il cuore a pezzi, gronda lacrime e sangue quando non ci sei, manchi alle mie mani, vuoto intorno le parole strozzate ti cerco e respiro il tuo profumo i ricordi si affollano nella mia testa vorrei essere dove tu ora sei la rabbia di non poterti vedere cresce, con la voglia di te. Non c’è più niente oltre questa nebbia gli occhi lucidi, questa gelosia mi uccide Mio.. ti voglio ancora Il mio corpo aspetta e s’irrora come rugiada a primavera e ad ogni goccia cresce il desiderio. Mio… Quando il sole sorge, un alba ancora ed il vento accarezza il tuo viso ti sarò accanto, non andare via ti respirerò, coprirò tutta la tua pelle con baci ardenti mio sarai e lo sai, di nessuna mai.
Nella sera, lucidi occhi rivolti al cielo qualche lacrima scende, a stento trattenuta sono qui, sola e perduta il mio pensiero a te signore, ascoltami... Lo so che già conosci tutto ma qualche cosa voglio raccontarti non per giustificarti i miei peccati sai che la mia fede non ho mai perso tra una preghiera e un verso. Pensando alla mia vita, ai miei giorni bui da sola ho varcato confini, ho attraversato la disperazione sono stata preda della passione ho amato tanto e senza pentimento ogni volta un tormento ma desiderio incontenibile. Non sono qui a chiederti perdono ma non dovevi farmi un cuore e l'emozione che mi fa sentire Tu ci hai insegnato ad amare e se c'è l'amore non si fa mai errore per questo non ti chiedo venia forse è troppo ma non vedo dove ho sbagliato tu sai che non l'ho mai cercato per questo ed altro ti ringrazio ancora, per il grande dono perché da quando mi ha sorriso ho avuto anch'io il mio paradiso.