Le migliori poesie di Klara Erzsebet Bujtor

Nato a Keszthely (Ungheria)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Lamentela

Guaritore
grande sapiente
la mia lamentela bussa alla porta della speranza,
quale erba guarisce il mille malanni dell'ultima stagione,
senza fiori profumati, verde rigogliosa,
nuvole e nebbia coprono lo splendore del sole.
Il bisbiglio del vento,
i canticci dei uccellini si perdono nel silenzio dell'udito,
senza poesia la luna e tutte le stelle.
Immenso quel vuoto misero di beltà
come il mare senza acqua,
il sale nel fango.

Guaritore
grande sapiente
donami l'elisir dell'eterna primavera d'ogni fiori colorati
intrecciati con i raggi dorati del caldo sole, e
giovinezza brilla d'amore nei occhi, e
d'ogni crepuscolo sorge una nuova alba
diventare ancora più giovane,
ancora più felice,
sempre più lontana dalla cupa vecchiaia.

Guaritore
grande sapiente
ascolta il mio cuore che sospira dolente,
la mia vita se ne va nella muta tenebre morte,
e miei dolci sogni si alzano nel cielo, si uniscono con le stelle, e
forse un giorno, nell'azzuro senza margini nell'infinito
si ritrovano la mia vita perduta.

Guaritore
grande sapiente
vorrei tanto che la morte sia una vecchia porta,
per entrare in una nuova vita,
tanto bella,
tanto felice.
Klara Erzsebet Bujtor
Composta lunedì 8 febbraio 2010
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    Non busso alla porta di nessuno
    nel timore che si resta chiusa
    devo trovare una risposta
    tra mille dubbi,
    che mi distruggono.
    Non busso alla porta di nessuno
    passo davanti senza fare rumore,
    guardo, dove metto i piedi
    per non urtare crucci
    che mi fanno male.
    Non busso alla porta di nessuno
    cammino con la testa alta
    sulle strade piene di fantasmi, misteri,
    nella scarsa luce cercando di vedere
    il meglio del mondo.
    Klara Erzsebet Bujtor
    Composta mercoledì 3 agosto 2011
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      L'uomo è stato creato misero,
      senza un paio di ali setose
      per poter volare come le aquile,
      che solcano le nuvole
      posano sulle vette imbiancate
      nell'infinita aria azzurra,
      misteriosa, e
      come i gabbiani che sfiorano le onde agitate,
      si alzano nel cielo, si voltano verso il sole, e
      scendono sulle rocce
      dove i nidi aspettano.
      Tra stelle marine e stelle celestiali
      vivono in armonia con ogni particella dell'Universo
      senza bisogno di invenzioni diaboliche
      sporchi denari,
      si nutrono con un pugno di frutti della terra e delle acque e
      liberi di vivere ogni ispirazione,
      privi di interessi materiali,
      sommersi di buoni pensieri.
      Non ci sarebbe la fame nel mondo
      guerre spietate,
      ma un mondo pien di angeli sereni,
      che volano liberi
      col vento.
      Klara Erzsebet Bujtor
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        Piove sul mare

        Piove sul mare,
        acqua sull'acqua
        gocce che rimbalzano
        e cadono sulle onde,
        che le inghiottono,
        come le incessanti lacrime
        degli amici,
        parenti,
        mamme ed orfani
        nella tempesta di bombe.
        Gocce di vita,
        che cadono nel mar nero,
        nero come il petrolio,
        che riempie le tasche di ricchi,
        e toglie la vita degli innocenti.
        Klara Erzsebet Bujtor
        Composta sabato 10 ottobre 2015
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          Il tempo delle vacanze

          Scende la calda sera d'estate,
          sulla rumorosa allegria
          e il silenzio si fonde con le ombre vellutate,
          e solo palpiti inquieti turbano la pace della casa vuota,
          abbandonata,
          per un bagno caldo di sole,
          per il sapore di sale.
          Il silenzio mi abbraccia dolcemente,
          e i sogni si accendono con le stelle,
          immergendosi in sé,
          e sto con me stessa
          in armonia divina,
          nelle calde notti d'estate,
          tra le braccia del silenzio.
          Klara Erzsebet Bujtor
          Composta lunedì 15 luglio 2019
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            Rammarico

            Mi strugge l'anima
            questo spietato tempo,
            che corre via,
            lontano, lontano,
            e lascia dolore,
            tanto dolore,
            e una gran paura della morte.
            Guardandomi nello specchio
            il cuor si ferma,
            e con urlo negli occhi,
            quello che mi par di vedere,
            un incubo maligno,
            brutta visione.
            La giovinezza, che non è più mia
            che ho già perduto,
            e quel poco che mi rimane della vita
            è tutti i malanni della vecchiaia.
            Oh, tempo... ancor... in forse.
            Klara Erzsebet Bujtor
            Composta martedì 26 marzo 2019
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