Poesie d'Autore


Scritta da: Impenitente
in Poesie (Poesie d'Autore)

Sopra un erotik

Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia de la morte) e senza mutamento.

Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sian le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo che pianga in un silenzio intento.

Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.

Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell'ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro l'Infinito.
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    Scritta da: Giorgio De Luca
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Padre mio

    Lungo le pendici del monte
    un vecchietto coperto di stracci
    scendeva a fatica, sorretto
    da un nodoso bastone.

    Negli occhi tanta sofferenza.

    Mi sono fermato per dissetarlo,
    rinfrescarlo.

    È svanito, confondendosi
    con lo scintillio di stelle.

    Oh Padre, Padre mio!

    Sei venuto per mostrarmi la strada,
    quella giusta per giungere a Te.

    Io, umile pastore, a piccoli passi
    condurrò il mio gregge
    su quel sublime monte
    dove ad aspettare ci sei Tu.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Genesi

      Vorrei un figlio da te che sia una spada
      lucente, come un grido di alta grazia,
      che sia pietra, che sia novello Adamo,
      lievito del mio sangue e che risolva
      più quietamente questa nostra sete.
      Ah, se t'amo, lo grido ad ogni vento
      gemmando fiori da ogni stanco ramo
      e fiorita son tutta e d'ogni velo
      vo scerpando il mio lutto
      perché genesi sei della mia carne.
      Ma il mio cuore, trafitto dall'amore
      ha desiderio di mondarsi vivo.
      E perciò dammi un figlio delicato,
      un bellissimo, vergine viticcio
      da allacciare al mio tronco, e tu, possente
      olmo, tu padre ricco d'ogni forza pura
      mieterai liete ombre alle mie luci.
      Composta mercoledì 26 maggio 2010
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Come un gioco

        Comincia tutto in un giorno
        che non sapevo cosa fare
        come un gioco per provare
        se le tue mani mi facevano tremare
        e la tua bocca
        come un gioco
        iniziato per poter cambiare
        quello che lui non mi ha saputo dare
        per continuare a vivere e sopportare.
        Ed ora voglio te ancora
        non mi diverto più e ripenso ad allora
        tutto diventa intenso ed il mio cuore penso
        ha smesso di giocare
        ed ha ripreso ad amare.
        Non riesco a sopportare la tua assenza
        per me sei l'unica ragione
        vivo per respirarti
        e come un gioco... voglio per sempre amarti.
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          Scritta da: mor-joy
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Anormale

          Quando facevo le elementari
          il maestro ci raccontò la storia
          di un marinaio
          che disse al capitano:
          "La bandiera? Spero di non
          vederla più, la bandiera!"
          "Molto bene," gli fu risposto,
          "il tuo desiderio
          sarà esaudito!"
          E lo chiusero nella
          stiva
          e ce lo tennero,
          mandandogli cibo
          di sotto
          e morì laggiù
          senza vederla mai più
          la bandiera.

          Una storia davvero spaventosa
          per dei bambini,
          molto
          efficace.
          Ma non efficace
          abbastanza per
          me.
          Stavo lì seduto a pensare,
          bene, è brutto
          non vedere la
          bandiera,
          ma il bello è
          non dover vedere
          la gente.
          Però
          non alzai la mano
          per dir niente del genere.
          Sarebbe stato ammettere
          che non volevo vedere
          neppure loro.
          Ed era vero.

          Guardavo dritto alla
          lavagna
          che sembrava migliore
          di chiunque.
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            Scritta da: Giorgio De Luca
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il presuntuoso

            Cavalca baldanzoso in groppa al suo cavallo,
            sfoggiando un armatura sfavillante.

            Non s'avvede del ritorno esuberante
            dell'acerrimo nemico pronto ad espugnare
            il fortificato luogo.

            Deriso e mesto, resta vinto il prepotente.

            Laddove un tempo ebbe a gloriarsi,
            si odono grida di rivolta.

            S'allontana tra il tripudio della folla festante
            che irride la sua viltà.
            Composta sabato 30 giugno 1990
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