Poesie d'Autore


Scritta da: Widmer Valbonesi
in Poesie (Poesie d'Autore)
Sono sempre le parole
ad arrivare al cuore
ma son le delusioni
a provocar dolore
ma se non freme il cuore
tu non avrai l'amore
puoi averne un 'apparenza
oppure un'illusione
ma… pensarti e sapere che ci sei
è già un modo per sentirsi amato
tu sei come un particolare
che solo un esperto può ammirare
non la scena spettacolare
che tutti possono vedere.
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    Scritta da: Widmer Valbonesi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ritorno alla vita

    La foschia che copre la mia mente
    Sta dissipandosi all'improvviso,
    un raggio di sole illumina la mia vita.
    Il paesaggio triste ed offuscato,
    sta sparendo al venire del sole
    e del desiderio di far rinascere le "foglie".
    I germogli della vita stanno espugnando
    La fortezza dello sconforto
    E l'amarezza dell'inganno.
    Grazie, oh natura che dai la forza
    E la possibilità di rinascere
    A questo mio obnuvolato corpo.
    Ma, ma che fai? Te ne vai sole?
    E! E tu, " vento" stai tornando?
    No, non voglio, perché?
    A che serve sperare quando
    La realtà ti sbatte sul viso
    Come un vento che abbatte
    E non ci si possono opporre ostacoli?
    No. Tu non puoi tornare,
    la vita è rinata in me
    stavolta le foglie non sono più secche
    vento! Non ti lascerò colpire ancora.
    E…uscito dal cerchio del dolore
    forse riuscirò a trovare l'amore.
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      Scritta da: Widmer Valbonesi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Paese di favola

      Da sul colle dipinto nel colore dei fiori,
      io guardavo l'acqua azzurro smeraldo
      e sentivo il canto tranquillo del mare.
      Vedevo la felicità degli uccelli su in cielo
      La sicurezza dei pesci nell'acqua
      Sentivo la pace dentro al mio cuore.
      Non credevo, non pensavo ormai
      In mezzo a tanti mali del mondo
      riuscissi ad esclamare: meraviglioso!
      Lontano dagli intrighi, dal traffico
      Dai rumori, dal male, dal buio
      Vicino alla gioia, lontano da lei.
      Già! Al solo pensiero di lei
      Il cielo diventava già buio, il mare in tempesta
      Il cuore batteva impazzito, non avevo più pace.
      Non crediamo, sarebbe un errore
      alla gioia e anche all'amore
      se non si è in pace col cuore.
      Fu per questo che, anch'io, quel giorno
      Pur essendo in un paese di favola
      Vivevo un'illusione di nuvola.
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        Scritta da: Widmer Valbonesi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Nella notte

        Quante luci spezzano il buio della notte
        Quante urla, quante grida
        Quanta gente lacera il sacro silenzio
        E si diverte in quella casa.
        E tu, o notte, osservi tutto e tutti.
        Vedi loro brindare e divertirsi
        E vedi me, solo a passeggiare
        A pensare e ripensare a chi non c'è più
        Perché non riesco ad entrare là con loro?

        Cosa c'è in me di diverso?
        Che mi trattiene ora che son solo?
        Ora che non ho più lei? Perché?
        Lei era bella! Ti ricordi, o notte,
        quando vagando, abbracciati senza meta, in silenzio, senza rompere la quiete ci sedevamo sotto il faggio e ci amavamo?

        Eravamo felici, aspiravamo il profumo
        Del grano e dei papaveri in fiore
        Ci specchiavamo in un raggio di luna
        Vivevamo di baci, di promesse, del nostro amore.
        Ma non durò a lungo
        Di giorno non ci capimmo più
        Tu non c'eri ad aiutarci con la tua pace
        Litigammo e lei partì.
        Siamo rimasti soli io e te, notte
        Tu ancora testimone della mia vita
        Io, coi miei ricordi in quei silenzi
        Non entro là, e son qui a chiedermi come mai.
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          Scritta da: Widmer Valbonesi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La rosa

          La storia che or vi descrivo
          È storia che ancora io vivo
          Non credo sia un'avventura
          E spero sia sol duratura.
          Quando vidi quella rosa
          Provai una strana cosa
          E tutto mi invase un sentimento
          Che mi rese felice, contento.
          Era una rosa così dolce e carina
          Col cuore ancor da bambina
          Io la vidi gaia e contenta
          ma quella fiamma sarebbesi spenta.
          La rividi una sera, triste e depressa
          E feci a me stesso una solenne promessa.
          Io raggio di sole, con mano sicura
          Dovevo aiutarla a diventare matura.
          Così il giorno dopo, appena mattina
          Volli vedere la mia dolce bambina
          Era più calma, e meno gravosa
          sembrò la vicenda alla dolce mia rosa.
          Poi la rividi ogni giorno
          E ad ogni saluto, aspettavo il ritorno
          Lei or mi ascolta felice e rapita
          Ma nel suo cuor c'è ancor la ferita.
          Io so che si sente un po' troppo sola
          senza nessuno che la consola
          Ella con me suol confidarsi
          e quindi dai guai può scaricarsi.
          A volte mi dice che vorrebbe trovare
          Qualcuno che la possa amare
          Ed io allora ti chiedo dolce mia rosa
          Non capisci che tì amo più d'ogni altra cosa?
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            Scritta da: Widmer Valbonesi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Realtà del risveglio

            È l'alba.
            Il pero, il melo, il cipresso sono brulli
            Tutto è spoglio, anzi nudo.
            Il vento soffia forte
            Ma non mi sembra soddisfatto
            Non trova più ostacoli da abbattere
            Non stronca più le fragili foglie
            Ormai solo soffice manto
            Nella mia amata terra.
            Il cielo è grigio, anzi scuro,
            tutto è nero, tutto confuso.
            E cominciano i tristi pensieri
            No, non c'è via di scampo.
            E come la foglia cade
            abbattuta dal vento crudele
            le mie aspirazioni, i miei desideri
            cadono nel vuoto di questa tragica realtà.
            Da essa non posso fuggire
            E tu, oh natura, non mi aiuti certo,
            anzi mi crei l'ambiente, l'atmosfera,
            per non uscire da questo rebus.
            Dove sono il sole, le foglie, i fiori?
            Dov'è la felicità che inseguo
            E non trovo in questo spoglio mattino
            Specchio della mia arida vita?
            Eppure un tempo non era così
            La vita cresceva felice
            E con essa, le mie illusioni, le mie speranze.
            Ma come l'uragano stronca la vita nascente
            La delusione stronca le aspirazioni.
            Dove sono il sole, la luce, l'energia
            Che creano la vita?
            Dov'è lei che cerco ancora
            E non trovo in quest'alba vuota?
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il seme nell'oasi

              Ho chiesto un passaggio alla luna per guardare la terra
              Dal centro di essa, arrivavano solo messaggi di guerra,
              ho guardato, molto abbattuto, l'immensa luce del sole
              ho visto l'energia, la voglia di vita e far crescer le viole.
              Ho guardato attento, nel più profondo angolo del cuore,
              a cercare un germoglio d'affetto, di amicizia e d'amore.
              L'ho frugato, capovolto, interrogato; come un deserto
              Mi è parso, svogliato, amareggiato, disgustato e incerto.
              Poi, come in un oasi, il seme di vita, uno squarcio di luce
              Sei apparsa, tu, l'eterna speranza che sempre conduce
              Alla vita, alla beltà dello stile, alla libertà, sorriso solare
              di marzo! Sì, rivedo la pace, te, e il mio gusto d'amare.
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                Scritta da: Widmer Valbonesi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il ritaglio

                Avete mai provato, dopo
                un'immersione totale,
                nel vortice di una passione
                praticamente globale,
                a sentirvi a poco a poco,
                un semplice ritaglio?

                Stimato, amato, poi, quasi sopportato,
                un inutile ritaglio!
                Non il piccolo affresco che
                può riempire l'immensa parete,
                ma proprio il ritaglio, che rimane,
                come scarto di una rete.

                Piano piano ma, inesorabilmente,
                lo spazio nel suo diario,
                per quel piccolo ritaglio,
                lei lo cerca ormai, col calendario,
                non più la passione, la voglia d'amare,
                per cui tutto era secondario.

                E tu, piccolo ritaglio, soffri
                e subisci questa situazione,
                ti pieghi, con fantasia cerchi
                la prossima occasione ,
                ma in quella programmazione;
                c'è tutta la tua umiliazione.

                Può un piccolo ritaglio
                essere un insensibile egoista?
                Ma l'essere ritaglio, dando tutto di te,
                vuol dir che sei altruista.
                Se tu volessi lei, come semplice ritaglio,
                allora saresti l'egoista!

                Ma cosa vai a pensare, ma cosa
                vai cianciando? Povero ritaglio!
                Interrogarti se è stato tutto un errore ,
                o un semplice abbaglio.
                Questa è la vita, ci caschi sempre ,
                lo sai, sei tu, altro che sbaglio.
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                  Scritta da: Widmer Valbonesi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Libero

                  Venerdì 1 marzo: w la libertà.
                  Finalmente libero! Libero di non pensarti,
                  libero di non desiderarti,
                  libero di non essere geloso,
                  libero di non soffocarti,
                  libero di non aspettare un tuo squillo,
                  libero di spaziare, libero di non soffocare,
                  libero di non sopportare quei vuoti fine settimana,
                  libero di non essere un tuo ritaglio,
                  libero di non sentirmi burattino
                  o burattinaio di una commedia
                  già scritta nei reciproci egoismi,
                  insomma sono libero, libero, libero.
                  Lunedì 4 marzo: sono già schiavo della libertà.
                  Ma che libertà è mai questa?
                  Com'è brutta l'illusione della libertà,
                  la libertà di stare da soli,
                  a confrontarsi con il vuoto,
                  la libertà di temere le passioni,
                  la libertà di vivere l'effimero,
                  la libertà di esaurirsi in una voglia di libertà,
                  ...e poi, la libertà del rimpianto di cose perdute
                  per il desiderio di libertà.
                  La libertà di fare le piccole cose,
                  quelle che ci piacciono tanto,
                  quando viviamo un rapporto che sembra soffocarci,
                  possono queste, poi, riempire
                  il vuoto delle grandi emozioni,
                  che può dare solo un vero amore ?
                  La schiavitù dell'amore è la vera libertà!
                  La schiavitù dei sentimenti è la vera libertà !
                  La schiavitù di amarti è la vera libertà !
                  La schiavitù di gioire per te è la vera libertà!
                  La schiavitù di soffrire per te è la vera libertà!
                  L'amore della libertà che ci riempie la testa,
                  non sempre è migliore della schiavitù dell'amore,
                  quella che ci riempie il cuore.
                  Chi si illude, che l'amore della libertà
                  produca la libertà dell'amore
                  è schiavo dell'utopia della libertà,
                  e... si ritroverà solo, incapace di amare,
                  e... di essere amato.
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