Poesie generazionali


Scritta da: Zio Steve
in Poesie (Poesie generazionali)

La poesia per ritrovare

Ho bisogno di distrazione,
per ritrovare il mio cammino, la poesia.
Lì dove cominciano i versi,
sul fresco pavimento d'estate,
dai luminosi limoni di fronte al balcone.
Ho bisogno di distrazione,
dal caotico spalleggiarsi
l'uno contro l'altro, spingere per andar dove?

La poesia, per ritrovare il mio cammino,
per ritrovare la purezza a volte contaminata,
mai contaminazione fu tanto desiderata,
da quella che nel caos
sporca i versi
di rabbia, diffidenza,
facce distratte dal moto frenetico
di cimici che sbattono qua e là.

La poesia per ritrovare
Farfalle bianche nel giardino,
piccoli fiorellini gialli,
ne raccoglierò uno, lo poserò in un libro
che leggerò nel caos.
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    Scritta da: dantino
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Ho addomesticato in un'ampolla le parole
    "amore, dolcezza, tenerezza, dolore e morte"
    per non sentirle ostili, le ho mischiate
    ne ho fatto un canto
    al sole ed alle stelle
    perché sia più giusto il giorno
    e la notte... poco triste
    ho addomesticato, piangendo le parole
    "amore e morte"
    per ricordarmi di quanto sia importante
    la consapevolezza, di possedere tutto
    e infine
    di non avere niente.
    Composta mercoledì 28 maggio 2014
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      Scritta da: Andrew Ricooked
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Spoglio

      Mi ritrovo nudo
      di nuovo.
      Provo a voltare lo sguardo da un'altra parte.
      e ritrovo un'altra immagine di me
      nuda
      ancora.
      I miei vestiti non ci sono più.
      La mia carne non c'è più.
      Le mie ossa... nemmeno loro.
      Sono nudo.
      Quello che sento fluisce via e si infrange di nuovo
      su di me
      spinto indietro dal vento.
      Vado a fuoco.
      Sento freddo.
      Le mie paure danzano con
      gli scheletri usciti dall'armadio, con
      i mostri usciti da sotto il mio letto.
      La Notte mi guarda con il so grande occhio giallo.
      Troppo grande per me.
      Troppo fredda.
      Troppo sola.
      Mi dice che ha fame.
      Mi vuole.
      Sa che sono pronto.
      Si avvicina!
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        Scritta da: Andrew Ricooked
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Andando giù

        Stasera non mi va.
        Stasera ti voglio tenere tutta per me.
        Voglio sentire in modo chiaro mentre mi
        penetri
        dentro.
        Le mie ossa si
        spezzano.
        Mentre mi attraversi.
        Scavi una voragine.
        Smetto
        di
        respirare.

        Trascinami
        giù.
        Dove non c'è
        luce.
        Dove non c'è
        calore
        Dove non c'è
        dolore.
        Io ti voglio.
        Io ti desidero.
        Io...

        Forse tu potresti salvarmi.
        Se solo mi afferrassi in tempo.
        Un attimo prima di
        toccare
        il
        fondo.
        Guardami!
        Riesci a sentirmi?
        Non manca molto ormai.

        Tendimi la tua mano.

        Salvami.
        Composta lunedì 26 maggio 2014
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          in Poesie (Poesie generazionali)
          Basta un attimo e tutto può cambiare.
          Un attimo e arriva la felicità.
          Un attimo e crolli.
          Un attimo e perdi il lavoro.
          Un attimo e ti innamori.
          Un attimo e piangi.
          Un attimo e hai fame.
          Un attimo e dimentichi.
          Un attimo e muori.
          Un attimo e aspetti un figlio.
          Un attimo e spacchi tutto.
          Un attimo e trovi la via.
          Un attimo, e ti accorgi, che sei vulnerabile, quasi impotente, davanti ai giochetti della vita.
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            Scritta da: Zap
            in Poesie (Poesie generazionali)

            1980

            Superstiti, salvi, scampati
            poi magari disperati sbattere per terra
            i vestiti vecchi della delusione
            e piangere e chiedere giustizia
            Ma una morte anche lontana
            segna sempre un po' la vostra faccia
            sgomenta l'indifferenza
            chiusi dentro le macchine, assediati
            nelle città, nelle case
            obbedienti agli schermi parlanti
            tutti una volta pensate
            che possa essere lo stesso destino
            che siamo la stessa razza di animali
            che conta gli anni in milioni
            che sta impaurita in mezzo al cielo
            e ascolta ogni ala che batte
            e i grilli che vegliano i morti.
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