Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Le ultime incombenze

Dopo una storia finita male
allora ho deciso di spiegare
a questo cuore malandato
che amare non è un peccato,
farsi tradire invece lo è
farsi giustizia da soli
invece no.
Alla mia testa ho detto grazie
per avermi sempre ben consigliato
anche se poi non ho usato lei
ma quella d'altri
ed ho sempre sbagliato.
Al corpo stanco
di portarmi in giro,
purtroppo a vuoto,
ho detto vattene
vattene pure
faccio da solo
per il tempo che resta.
Ho riflettuto
se c'era altro da dire,
cosa da dire,
da dire a chi.
È vero c'era
c'è sempre stato
ma è come me
abbandonato.
Allora meglio
non perdere tempo
ed affrontare il problema di petto,
appunto
di petto,
squarciandolo netto
per dimostrare
a chi di dovere
che ha sangue in corpo,
cuore che batte
anche chi adesso
sta per cadere.
Composta lunedì 25 febbraio 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Decisione presa dopo una notte in corsia d'ospedale

    Sopra un lettino d'ospedale
    dopo una notte passata disteso
    per una dose tagliata male
    mi son deciso finalmente
    a mettere ordine
    nella mia mente.
    Ho messo mano
    a tutto quanto,
    pensieri brutti
    e sogni infranti,
    errori fatti
    e persone sbagliate.
    Di ciò che è brutto
    ho fatto un falò,
    quello che è in dubbio
    lo lascerò.
    E quando tutto era andato a posto
    ho finalmente pensato a me stesso
    ed ho strappato i teli dai vetri
    e dato luce
    al mio guscio d'uovo.
    Mi sono steso,
    stavolta sul letto
    ho spento la luce
    chiudendo gli occhi,
    ed ho posto fine
    all'inesistenza
    che mi ha accompagnato
    con tanta pazienza.
    Composta lunedì 25 febbraio 2013
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      in Poesie (Poesie personali)

      Lo spaccio di parole

      Io mi avvicino
      a quel piccolo gruppo
      di parole in libera uscita.
      Da loro
      trovo sempre qualcosa
      che mi può servire ad impostare un pensiero.
      È a libera offerta
      ma non fanno scontrini,
      non hanno il permesso per vendere nulla.
      Sono state espulse dal consesso della gente per bene
      perché le hanno scoperte
      che dicevano il falso.
      Una emme del gruppo
      è stata coinvolta in un brutto giro
      di false promesse in cambio di voti.
      Ne è uscita pulita,
      ma non più di tanto,
      insufficienza di prove.
      A una virgola invece
      hanno dato dieci anni
      e interdizione perpetua dai libri di scuola.
      Otto punti hanno avuto vent'anni ciascuno.
      Le - i - e le - o-,
      le più coinvolte di tutte
      hanno avuto l'aggravante dell'associazione a delinquere,
      insieme formavano l'- io-,
      la parola più usata dai vanesi al potere.
      Ma a me non importa
      di ciò che hanno fatto,
      se mi conviene non dico di no.
      Sembra però che siano richieste
      perché ci saranno nuove elezioni
      ed allora come sempre tutte le parole saranno buone,
      soprattutto quelle bugiarde.
      Composta lunedì 25 febbraio 2013
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        Scritta da: Sasà son voyage
        in Poesie (Poesie personali)

        Pensieri

        Pensieri che nascono
        e nella testa crescono...
        prendono corpo dentro la mente
        e lasciano la gente indifferente!
        tanti di questi son senza un significato
        altri ancora la nostra vita han segnato...
        pensieri che si trasformano in lunghe poesie
        ispirati da grandi gioie o malinconie...
        pensieri che esprimono una grande emozione
        noi gli racchiudiamo dentro una canzone...
        pensieri tristi che ci fan tanta paura
        ci accompagnano nella notte sempre più scura...
        la nostra vita è fatta di pensieri
        è fatta anche di nostalgia
        per non dimenticare ieri
        per non viver la monotonia!
        Composta lunedì 25 febbraio 2013
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          in Poesie (Poesie personali)

          C'è il che

          Offre rum e tequila,
          e femmina di cocco
          con una sola c,
          prepara per gli amici
          il cuba encarcelada,
          versione americana del cuba libre,
          nome da propaganda.
          Veste di un bianco fine
          e copre la testa
          con un panama all'antica.
          Indica col dito la sua guancia destra
          e racconta la storia di un cicatrice
          che nessuno vede.
          Forse scambia le ferite dell'anima
          con quelle del corpo,
          della pelle.
          Lui
          la rivoluzione
          l'ha conosciuta,
          o forse no.
          L'ha combattuta.
          Forse,
          o forse l'ha condannata,
          stando in disparte,
          col sigaro in bocca,
          e la condanna in mano.
          O se l'ha fatta,
          la rivoluzione
          l'ha fatta in retroguardia,
          oppure a parole,
          un racconto.
          Magari l'avrà descritta,
          come corrispondente
          di un foglio di carta
          in lingua spagnola.
          Di certo la cita molto.
          O forse no,
          quanto basta.
          Nessuno lo sa,
          siamo tutti sulla parola,
          sulla sua parola,
          ma è facile credere,
          finché offre da bere.
          Nessuno può testimoniare
          né il fatto ne il non fatto,
          né i fatti o i non fatti,
          la verità con la sua verità.
          Nel suo covo
          carte illeggibili
          sparse in giro
          e frasi di convenzione,
          fatte per le elezioni.
          Tratte da libri distrutti
          che non possono più testimoniare
          di essere stati rapiti
          e derubati dei contenuti.
          Restano ai muri ritagli di manifesti
          strappati con le mani.
          Fanno pensare che nell'altra vita
          fosse un candidato
          della prima o della seconda repubblica.
          A vedergli la pancia
          sembrerebbe di entrambe.
          Degli ideali che spiega
          restano a prova le etichette,
          non molto chiare,
          cucite all'interno di schiena
          sulla casacca da uomo politico,
          casacca cambiata più volte,
          come spesso succede in quel mondo.
          E l'unica casacca che ha,
          l'ha spesso fatta cambiare colore,
          ma non l'ha mai fatta lavare
          e disinfettare.
          Ma in fondo
          a noi cosa importa,
          finché fa belle feste
          e ci offre da bere,
          è passato il concetto
          che il voto è sprecato,
          tanto vale gettarlo per chi offre di più.
          Composta lunedì 25 febbraio 2013
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            Scritta da: Emanuela Ingenito
            in Poesie (Poesie personali)

            Quand'io ti penso

            Quand'io ti penso
            i miei deserti fioriscono,
            le orchidee e
            le rose rinascono,
            germoglia il grano
            che sfama
            la mia solitudine.

            Quand'io ti penso
            il sole ritorna
            e scioglie la neve,
            le nuvole mutano forma,
            diventano la tua mano
            che prende la mia
            e m'accompagna nel mondo.

            Quand'io ti penso,
            ma non ti vedo
            non provo paura
            perché so che sei qui,
            in tutte quelle cose
            che per la prima volta
            ho visto accanto a te.
            Composta martedì 12 febbraio 2013
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              Scritta da: Anonimo Mare
              in Poesie (Poesie personali)

              Pare inclinarsi

              Pare inclinarsi
              il supermercato
              sotto il trottare corrusco
              dei carrelli.
              Tra corsia e corsia
              tra una brama e l'altra
              un andare e venire
              come un sorgere
              e tramontare.
              Una bimba corre
              con una casa fra
              le mani.
              Una casa dove
              non si entra.
              I signori clienti sono
              pregati di avvicinarsi
              alle casse.
              Si chiude.
              È lì che al palo
              attende fedele
              un cane.
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                Scritta da: Patrizia
                in Poesie (Poesie personali)

                Chi si nutre di noi

                Giorno per giorno,
                perdiamo dei brandelli del nostro cuore,
                attraverso individui che sono introno a noi,
                si nutrono con le nostre parole
                si nutrono con le nostre azioni,
                si nutrono dei nostri progetti,
                si nutrono del nostro amore,
                e piano piano, ci trasformiamo in persone vuote
                senza sentimenti e senza respiro,
                trasformano la nostra anima in pietra,
                alcuni di quei brandelli
                sono i tormenti che lacerano il nostro cuore.
                Composta domenica 24 febbraio 2013
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