Poesie personali


Scritta da: A. Cora
in Poesie (Poesie personali)

L'ombra dei tigli

S'allunga l'ombra dei
tigli, sulle panchine del viale
L'ultimo raggio di sole, riavvolge
nel'ombra i colori, come il vento le foglie
nel roteante danzare
Nell'ore d'un giorno che muore, si smorza
il passeggio serale - Un cielo di viola dipinto
lascia al maestrale, il greve pungente soffiare
Del fiume più forte il rumore, s'ode nel
vespro echeggiare
I tigli dal'ombra offuscati, paion
giganti annoiati, dai chiacchiericci
rimasti sulle panchine abbuiate
In un confuso sermone, che
lascia la sera padrona
Lo scuro negl'occhi
sostare.
Composta domenica 2 dicembre 2012
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: A. Cora
    in Poesie (Poesie personali)

    Alba chiara

    In quest'alba
    chiara di nuova primavera
    fra lo splendor di mammole
    fiorite
    Osa cantar mio cuore, versi gioiosi
    di color che son felici
    Non fermarti ora, non recitar preghiera
    al tuo singhiozzo, greve della sera
    Né a quei sorrisi, persi in altri occhi
    Da oggi metti in posa un'altra vita, che sia di nuove
    pagine schiarite...
    Se ancor ti spaventan ombre scure, sguardi ritenuti
    poco amici
    Lascia la mente tua, scorrazzar nuovi
    sentieri, giovani aurore, verdi prati
    del'animo fioriti
    Avrai nei tuoi pensieri, nuovi cieli
    sole rinato, occhi innamorati
    amori nuovi, che parlano
    dal vero
    Scorderai così false persone
    che t'anno frantumato
    i tempi andati
    Sottratto uguale seme
    alle radici.
    Composta martedì 26 febbraio 2013
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: A. Cora
      in Poesie (Poesie personali)

      Cercami, ancora

      Cercami dentro i tuoi occhi
      negl'intrecci più scuri del cuore
      Dove il respiro, non fa rumore
      In quei sorrisi perduti, in quelle mai
      dette parole

      Cercami, dietro le ciglia socchiuse
      Ove a volte ancor vivo, dentro cassetti già
      chiusi, dove hai messo gli abusi
      Dove hai posto, gli amori
      recisi

      Cercami, in quel rumore del mare che
      ti piaceva ascoltare, immersa tra le mie braccia
      mentre l'amore soltanto dolcezza, ti sussurrava
      Mentre un futuro diverso, il domani
      attendeva

      Cercami, in quel dire del cuore, che fa di due anime, un volo
      In quella intensa emozione, che ti faceva sognare
      Nel batter forte del cuore, in quelle pagine chiuse
      Dove leggi e stupisci, dove scorgi l'errore
      Che la mente arrossita, poi
      nel riletto, scolora

      Cercami, in quelle frasi scordate, in quei colori
      smarriti, in quei sospiri infiniti
      In quelle notti, di nulla vestiti
      In quel sapore piaciuto, che tu
      confusa, hai bevuto

      Cercami, cercami ancora, dove da soli si
      muore, come se fossi il tuo cielo
      come se fossi il tuo mare
      Come se fossi ancora
      quella persona speciale
      Che tu chiamavi
      amore.
      Composta lunedì 25 febbraio 2013
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Paolo Gasparutto
        in Poesie (Poesie personali)

        Passeggiando nel regno

        Un volo di merli bianchi,
        un sussurro di onde di cielo,
        ed un morto che gioca a scacchi;
        una faina impaccata a un palo

        sputa sangue su una bianca bandiera,
        dicon che sia un dongiovanni,
        ladri di porte ruban la sera
        ad una vecchia di cinque anni.

        Sono una pietra della pianura
        che di nebbia si fa montagna
        di liquirizia, solo se pura,
        si droga l'albero della cuccagna.

        Sette note divorano il cuore
        d'una risata di sana Follia,
        mentre la stoffa di puro dolore
        viene cucita dall'anarchia

        di un pugno di giovani mosche,
        che stanche di star nello sterco,
        brucian la reggia di un trio di vespe;
        e di lontano il canto d'un porco...
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Alessandro Rossini
          in Poesie (Poesie personali)
          È l'inverno
          che non ha mai fine
          nel bianco di pomeriggi stanchi
          sbadigli distratti

          e poi l'improvviso
          risveglio del tempo
          nei colori del pittore
          carico di passione

          quando arrivi?
          ti aspetto al solito posto
          quando passi
          con il tuo incedere lento

          la sera ora è giorno
          l'attesa è finita
          la vita corre
          ma noi siamo fuori dal mondo.
          Composta lunedì 25 febbraio 2013
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Ilaria Daolio
            in Poesie (Poesie personali)
            Mi è stato promesso in giorni di sole malato
            il sapore amaro della morte
            ma io non lo conosco ancora.
            Conosco però l'impotente bestemmia rabbiosa, lacrimosa
            che sale da dentro
            per ognuno che parte così all'improvviso senza lasciare indirizzo.
            Dietro le spalle solo grandi stanze,
            vuote, lunghe, troppo alte, troppo buie.
            Io non lo conosco ancora
            questo viaggio che immagino faticoso e senza speranza.
            E vedo ogni giorno che passa
            ogni ora,
            pieni di luce e colori.
            Non può morire la luce
            e finché il sole si alza sul mondo
            fiorisce di bellissimi pensieri, che sono fiori.
            Tra le musiche della vita,
            la morte è la musica più straziante,
            più forte, prepotente, cattiva:
            Brucia il foglio della partitura in grigia cenere
            e in fiamma tutto riduce,
            moure chi ama, chi ha amato
            chi canta, chi ha cantato
            chi suona, chi ha suonato.
            Sapore amaro quello della morte.
            Sparite è la luce appena venuta
            piccola giovane luce che piano piano cresceva,
            senza fretta,
            e illuminava noi e i nostri gesti.
            Non luce accecante che sfoca i contorni delle cose,
            ma buona dolce e semplice
            che le cose accarezza.
            Sparita è la tua luce come passa via la nebbia dalle nostre parti
            ognuno grida
            ma la foschia non si dirada.
            Muto grido di disperazione.
            Sei arrivato al tuo porto,
            hai abbandonato il tuo remo.
            Principe Desiderio.
            Composta lunedì 25 febbraio 2013
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie personali)

              Il giorno dell'annuncio e dei commenti

              oggi è giorno di gran lutto
              è spirata la giustizia.
              Finalmente.
              Da decenni
              era malata,
              incapace di operare.
              Tutti quanti l'han curata,
              sembrerebbe poco e male,
              senza mai farla guarire.
              Gira voce che nessuno
              la volesse poi salvare.
              Come è morta non si sa
              c'è chi dice soffocata
              dalla rabbia popolare.
              O sarà per i veleni
              tutti quanti fatti in casa,
              ... sarà morta avvelenata.
              C"è chi invece dice che
              era nata proprio male,
              non doveva neanche uscire
              dal quel primo suo ospedale,
              dopo il parto sfortunato
              procurato
              da uno stato sciagurato.

              Parte 2

              Ma improvvisa e inaspettata
              è arrivata la notizia
              dell'inizio di un inchiesta
              già affidata dall'europa
              ad emeriti periti
              dei paesi più assennati.
              Già qualcuno
              in parlamento
              s'è levato con coraggio
              ad urlare a tutto campo
              che non va
              che non si fa,
              -noi abbiam sovranità-.
              Ma il compagno
              di bisboccia
              l'ha tirato per la giacca,
              e con molto più buonsenso
              ha ricordato a quel melenso
              che è da un po' che il bel paese
              non ha più sovranità,
              e non può vantar pretese.
              Ma ecco intanto
              vengon dati
              gli attesi risultati
              dell'esame sulla salma.
              A conferma delle voci
              che giravano da un po',
              già sappiamo
              che han trovato
              in quel corpo martoriato
              molto marcio
              anche datato,
              forti tracce di veleno,
              fatto in casa,
              artigianale,
              fra colleghi si direbbe.
              Un eccesso di ambizione,
              unito a scarsa dedizione,
              molte tracce di peccati,
              mai scoperti
              e confessati,
              arroganza in eccedenza
              spesso scarsa competenza.
              Nella parte di cervello
              detta quelle del giudizio
              ampie ombre
              e chiaro scuri,
              ne saggezza
              ne buonsenso.
              E la faccia
              ripulita
              ha evidenziato
              bronzo puro in quantità
              e di prima qualità.
              Un esame del dna
              ha provato senza dubbio
              ciò che tutti sanno già
              un legame parentale
              fra politica e giustizia.
              La conclusione parla chiaro,
              questo caso non è il solo.
              Il contagio è già partito
              ha coinvolto anche il paese.
              Questione di qualche mese.
              Composta lunedì 25 febbraio 2013
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Maria Grazia R.
                in Poesie (Poesie personali)

                Realtà di un popolo

                Un anello di diamanti,
                mani nude e screpolate.
                Tavole imbandite,
                un piatto vuoto.
                Mani tese che chiedo
                nell'indifferenza della gente.
                Suonatori di strada
                vagano infondendo
                nell'aria note tristi e melodiose.
                Infanti nutriti e coccolati,
                essere sporchi e macilenti
                cercano nei rifiuti del cibo.
                Anziani coccolati e soffocato dall'affetto,
                persone sole e abbandonate
                desiderose di una parola, di un sorriso.
                Feste trascorse nei mari tropicali,
                uomini che occupano la fabbrica
                per non perdere il posto di lavoro.
                Ogni medaglia ha il suo rovescio.
                Composta lunedì 25 febbraio 2013
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: margherita1
                  in Poesie (Poesie personali)

                  È un duro percorso

                  Ai piedi dell'invalicabile montagna,
                  piego le ginocchia stanche
                  come raccolta in preghiera,
                  la fronte sull'umido terreno.
                  Mi raggomitolo mimetizzandomi.
                  Voglio solo riposare
                  prima di tornare in piedi,
                  trovare la posizione originale.

                  L'ombra mi sovrasta
                  e incombe come grandine gelata
                  sulla mia pelle nuda.
                  Il cuore stretto in pugno
                  si nasconde per paura
                  di essere colpito ancora.
                  Ma il suo pulsare aritmico
                  amplifica il suono
                  e scoppia in un pianto di fango.

                  Mi accartoccio tra le braccia.
                  chiudo gli occhi per vedere
                  un altro buio colorato.
                  Vorrei scavare un fosso
                  come fanno i cani
                  e dormirci dentro.

                  Ma i piedi dolenti sotto il peso
                  non si arrendono e
                  muovono lenti.
                  Sarà un passo.
                  Poi un altro
                  e un altro ancora.
                  Composta lunedì 25 febbraio 2013
                  Vota la poesia: Commenta