Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Parole spezzate
Parole spezzate
in cieli scuri
immerse
verso sul mondo.
Rido sale.
Composta mercoledì 30 gennaio 2013
Parole spezzate
in cieli scuri
immerse
verso sul mondo.
Rido sale.
Odore nuovo
come di cielo;
passi perplessi,
confusioni
vanno e tornano.
Passi perplessi
su tempi nuovi,
passi confusi
da tempi andanti.
Passi perplessi
da attese stanche,
passi confusi
da attese nuove.
Vanno e tornano
confusioni.
Passi perplessi,
come di cielo
odore antico.
Evase dalle prigioni del tempo
per far fiorire ricordi.
Disperata appare la luna
amata da eterna notte,
tra l'argento delle onde
scrive della propria tristezza.
A nulla vale
custodire un segreto,
la danza delle ventiquattro lacrime
evocare.
Capiresti mai i miei dubbi?
Capiresti forse d'amarmi?
C'è stanchezza nelle parole
E i pensieri sono pesanti;
Oltretutto un solo attimo
È bastato per spezzare il silenzio
Ma il risultato è stato
Solo un sussurro disperso nel vento.
Il volto che è apparso ha chiuso gli occhi
Mentre il mio sguardo lo cercava
E accarezzavo un'ombra
Che sembrava sempre più lontana.
Ho camminato, ho visto, ho sentito.
Ora mi siedo,
è giusto che me né lavi le mani?
Mani bianche
mani nere
mani chiuse
mani tese
mani pulite o insanguinate.
Quanto bene quanto male fan le mani.
In questo mare di mani non sò bene come sono le mie mani,
dove sono
cosa fanno
dove vanno le mie mani.
Se son bianche
se son nere
se son chiuse
se son tese
se son pulite o insanguinate
se fan bene
se fan male le mie mani.
Come una cometa,
dentro e fuori.
Sei passata davanti ai miei fari,
veloce, come una piccola volpe
che attraversa la strada di montagna.
Forse per paura di essere travolta,
forse perché non sai vivere abbastanza.
Sarò io che non ho capito niente,
ma non posso fare altro che tirare dritto
e tu sei già lontana nel bosco.
A volte ci ripenso, invidiandoti,
geloso della tua corsa e della tua forza.
Sei nata per attraversare il cielo,
io per star qui, seduto,
sperando che tu ripassi.
Mi riesce difficile
Essere gentile,
offrirti da bere
e aprirti la porta.
Mi riesce difficile
Rispettarti,
quando sei tu la prima
ad offenderti.
Mi riesce sempre più difficile
E non è colpa mia,
non sono io
ad essermi stancato.
Siete voi che
Vostro malgrado,
avete dimenticato
il peso sulla bilancia,
rovesciandovi nel ridicolo
e nel disprezzo.
Mi riesce difficile
E mi dispiace,
Ma io sono un uomo
E come tale mi sono evoluto
Per stare in piedi
E non ricordo più
Come si sta sulle quattro zampe.
Ho sognato di entrare nella casa di una donna sola.
Piena di foto immobili ingiallite e puzzolenti dalla troppa nicotina.
Piena di cibo in cucina, nel frigorifero e nella credenza.
Piena di parole mai pronunciate affogate sotto mille cucchiai di cereali al giorno.
Piena di colpe e di pentimenti per aver ucciso suo padre e sua sorella.
Ho sognato di vivere un giorno con questa donna sola,
l'ho sentita parlare e viver male un'intera giornata.
L'ho sentita e l'ho percepita, l'ho capita.
Talmente bene che non facevo quasi più caso alla differenza di età:
la sentivo vicina, molto più vicina di qualsiasi altra persona,
come se le nostre cellule fossero scritte allo stesso modo.
Io mi innamoro.
Mi innamoro di chi sbatte di continuo il muso o la macchina.
Mi innamoro della forza con cui ci si nasconde
sotto le coperte o dietro un sorriso di continuo mostrato a tutti.
Mi innamoro dei raggi di sole che escono dalle nuvole,
di un pezzo di vetro che gioca con la luce.
Mi innamoro delle foglie, degli alberi, dei gatti.
Rimango persa nelle cose più stupide.
Rimango innamorata di ciò che resta e di ciò che non si vede.
Mi innamoro del cuore di chi ha perso
e di chi ha lasciato andare persone e cose tante volte senza parlare.
Mi innamoro di quello che resta,
di chi sceglie di rimanere.
Di notte i pensieri
sono sempre più forti:
nel buio tutto tace,
tranne la mia anima
Nella notte ritrovo
quella parte di me
che io soltanto conosco,
non ha importanza
se essa è dolorosa:
è nel dolore che
mi sono formata.
Mio Dio, molte volte
mi pongo
e ti pongo domande
e nel tuo silenzio
mi smarrisco
Con la fantasia
dipingo il tuo volto:
per rafforzare la mia fede
convinco me stessa
che, se non rispondi,
è che sei ancora arrabbiato
per la croce che
ti abbiamo dato
e cosi rassegnata,
abbraccio la tua e la mia.