Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

L'orologio di paura

sono passate da molto tempo
le una di mattina,
sono appena scoccate
le quattro di mattina.
Mi fa pena il mio corpo
che non riesce a riposare,
e la mia mente
che non riesce a pensare,
mi fa pena il mio cuore
che non riesce ad amare.
È proprio finito
il mio me stesso migliore.
Composta domenica 27 gennaio 2013
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    Scritta da: Chiara Garbuglia
    in Poesie (Poesie personali)

    Una, slesh due, lisce lingue

    Prima c'era il contatto di due occhi,
    che a distanza di metri
    e particelle d'ossigeno invisibili ma indispensabili,
    s'incontravano,
    e si guardavano
    ancora.

    Poi c'era il contatto di due nasi,
    ma solo le punte.
    Solo quelle.
    Solo.
    Quelle.
    Che s'accarezzavo,
    si strusciavano
    come fa un gatto contro una gamba.
    Contro una sedia.

    Poi c'era il contatto di quattro,
    e sottolineo quattro,
    labbra.
    Due sopra
    e due sotto.
    Quindi quattro.
    Che si bagnavano di un caldo Dna,
    che si cercavano,
    e venivano trovate,
    da altre labbra
    o da una, slesh due, liscie lingue,
    che quando i due occhi, i due nasi, le quattro labbra si stavano incontrando
    quelle due una, slesh due, lisce lingue
    erano nascoste
    dietro le due sopra e due sotto, quindi quattro, moride labbra.
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      in Poesie (Poesie personali)

      È lì da un po'

      Fumo
      o pasticca,
      delusione d'amore
      o l'errore di esistere.
      Un ago
      come un chiodo da croce
      conficcato nel braccio.
      Finalmente sei fermo
      la tua guerra è finita
      hai sconfitto te stesso,
      hai sconfitto la vita.
      Sei fermo per sempre
      con la schiena appoggiata
      alla parete dei graffi.
      Nomi e frasi
      o quei cuori trafitti,
      incisi
      con i ferri
      o i mattoni,
      con i vetri spaccati.
      I ti amo,
      ti odio,
      e quelle stupide date
      del siamo stati qui
      scritte con i carboni.
      C'è uno squarcio nel muro,
      nella parete di fronte,
      antica via di fuga
      forse breccia
      fatta per entrare,
      o semplice crollo,
      passo di luce
      e di freddo.
      Un solo buco nel muro
      tanti buchi nel piccolo braccio.
      C'è uno squarcio nel cuore,
      una storia e finita.
      C'è un graffio sul muro,
      una bestemmia alla vita.
      Composta sabato 26 gennaio 2013
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        in Poesie (Poesie personali)

        Assonnato in poltrona, poco prima del terremoto

        Passa la luce
        da finestre chiuse.
        Le tende si muovono
        è un vento che non sento.
        Sul soffitto un aquilone
        con le firme degli angeli.
        Uccelli di carta
        appesi a fili da pesca
        fingono di volare,
        sono arrivati dell'Africa
        con l'ultimo treno possibile.
        Il fratello dell'uccisa
        mi ronza intorno,
        è persona sguaiata,
        si è montato la testa,
        la sua testa rasata.
        Ha il cappellino all'indietro,
        per lui è l'ultima moda
        una stupida moda,
        che in realtà è sorpassata
        e si è fermata da lui proprio a fine carriera.
        Si è appollaiato sul mio ginocchio
        con le braccia si tiene le gambe
        e mi guarda ridendo,
        con la bocca stretta.
        Me lo scrollo di dosso,
        ma mi cade la gamba,
        il dolore mi sveglia.
        Ecco la casa si vuota,
        tutto al miglior offrente,
        ed io vedo non visto.
        Assisto.
        Composta sabato 26 gennaio 2013
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          in Poesie (Poesie personali)

          La spazzatura di oggi, l'immondizia di domani

          Si preparano le stanze
          per i poteri cambiati
          con libere elezioni
          da cittadini prigionieri.
          La mia mansione
          è rovesciare i cassetti
          e gettare i segreti
          della passata gestione,
          aprire gli armadi,
          far uscire gli scheletri,
          metterli in fila,
          tutti pronti all'appello,
          per i nuovi padroni,
          poi preparare gli armadi
          per gli scheletri da domani in poi.
          Il mio compito è anche
          catalogare
          pezzi di matita,
          carte e riviste
          testimoni dei vizi di ognuno,
          potranno servire per futuri ricatti.
          Anch'io metto in tasca qualcosa
          mi potrebbe servire
          per avere un futuro migliore
          o per non farmi ammazzare.
          Composta sabato 26 gennaio 2013
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            Scritta da: Giuseppe
            in Poesie (Poesie personali)

            Il riflesso del tuo viso

            Il riflesso del tuo viso
            nell'acqua ho cercato,
            ma solo onde ho trovato.

            Così in spiaggia mi son sdraiato
            e guardando il cielo stellato,
            anche li, il tuo viso ho cercato.

            La sabbia, l'acqua e il silenzio
            mi fecero compagnia,
            una sensazione di piacere
            invase il mio corpo.

            Due mani delicate dalle mie spalle
            chiusero i miei occhi,
            due labbra baciarono il mio collo,
            una voce soave mi sussurrò all'orecchio:
            Il tuo cercarmi tra cielo e mare mi ha portata qui da te!
            Composta sabato 26 gennaio 2013
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              Scritta da: perlanerauno
              in Poesie (Poesie personali)

              Ma che titolo!

              Noi non chiamammo Amore il nostro viaggio
              che fu partenza senza più ritorno
              della speranza di vedere insieme
              l'aurora ricamare il nuovo giorno
              col vento rosa e silenziose rime.

              Io dissi l'infinito e vide il nulla
              nel teschio della luna, orbite vuote,
              senz'anima, la luce di una stella
              divenne un buco d'impressioni mute.

              No, non chiamammo Amore il nostro viaggio
              che fu un pellegrinaggio senza meta,
              il girotondo di una cantilena
              stonata ma che titolo: "Il Poeta"!
              Composta sabato 26 gennaio 2013
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                Scritta da: perlanerauno
                in Poesie (Poesie personali)

                Sul crinale dei monti

                Lassù sul crinale dei monti
                scintilla una goccia di luce
                sfocata che bagna la sera
                di un nuovo silenzio, di pace.

                Tra i nudi respiri dei pioppi
                un fiato di vento brunito
                singhiozza il profumo dei ceppi,
                la cenere, un passo smarrito.

                Cammino con me e il mio nessuno
                tra scricchioli d'ombre, portoni
                smaltati, una nuvola e un pieno
                di stille del mare lontano.

                Prosegue da solo il pensiero
                fuggendo da un buco di terra,
                lassù nel purissimo nero
                stellare ove il cielo sussurra.

                Dimentico il male sentito
                di cui non m'importa più niente
                sentendo il suo verso infinito,
                la sola Poesia che non mente.
                Composta sabato 26 gennaio 2013
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                  Scritta da: ROBERTO POZZI
                  in Poesie (Poesie personali)

                  TU SEI

                  Tu non sei solo uno
                  che sto guardando negli occhi!

                  Tu sei l'anima gemella
                  che ho sempre cercato!

                  Tu sei il vero amore
                  che mi salverà dall'oscurità!

                  Tu sei il mio numero uno
                  e tutti gli altri sono nessuno
                  dato che non ci possono
                  essere altri riscontri
                  nei tuoi confronti,
                  se tu sei qui per me
                  ed io per te!
                  Composta giovedì 10 gennaio 2013
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                    Scritta da: Simone Di Stefano
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Una mattina

                    Una Mattina questa tu sei,
                    un piccolo momento della giornata.
                    La più immensa gioia
                    la più candida e pura,
                    l'aria profumata di Parigi,
                    l'aria delle boulangerie nel primo mattino.

                    Queste sono le piccole sciocchezze
                    alla fine l'amore che cos'è?
                    Se non un insieme di tante microscopiche particelle,
                    che si uniscono in un legame chimico,
                    per far nascere una entità suprema.

                    Una Mattina questa tu sei,
                    incantevole, parte più dolce di una giornata,
                    importante perché ti fa capire che sei ancora vivo
                    manco di un buon risveglio.
                    Composta martedì 20 novembre 2012
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