Poesie personali


Scritta da: Asianne Merisi
in Poesie (Poesie personali)
Il cammino si fa silenzio
la strada è avvolta da una fitta nebbia,
tra angeli ribelli e diavoli dolci.
Ma rimani tu, il re del tuo regno.
Nelle tue vene corrose corre verità e falsità,
che fluisce incessante nella tua esistenza.
Ma sei sempre tu, il re del tuo regno
anche se, la forza è del vivere.
Composta mercoledì 17 aprile 2019
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    in Poesie (Poesie personali)

    Fame di abbracci

    Ci sono momenti in cui quegli abbracci che fingi di dare o che sogni di dare, li divoreresti come se non mangiassi da mesi, affamata, senza mai saziarti.

    Ecco ora è uno di quei momenti

    Abbracci dove dentro c'è tutto.
    Lo zucchero che lo rende dolcissimo e il sale che lo rende stuzzicante

    Un abbraccio mio, un abbraccio nostro.
    Voglio un abbraccio.
    Composta martedì 17 aprile 2018
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      in Poesie (Poesie personali)
      Eccolo qua...
      è ritornato
      e mi sembra anche un po' intronato non s'è ricordato che la porta era già chiusa
      stavolta per entrare può solo la finestra scavalcare
      sperando che per terra non ci siano chiodi ad aspettarlo
      Eccolo qua
      non l'ha capito mica che dove ha già passato l'inverno ci passa, fresco fresco, pure l'estate.
      Composta venerdì 12 aprile 2019
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        in Poesie (Poesie personali)

        Rimpianti

        I giorni trascorsi momenti lasciati in sospeso
        Rimpianti di cose non fatte
        Desiderio di poter tornare indietro, impossibile farlo
        Voglia di recuperare che cosa...
        In realtà non lo so
        ma sento forte una confusione del cuore che continua a combattere con la ragione di ciò che avrei voluto e ciò che andava fatto.
        Composta lunedì 15 aprile 2019
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          Scritta da: P. Metallo
          in Poesie (Poesie personali)

          Il gladiatore

          Non si giudica un libro solo dalla copertina,
          e come viaggiare scegliendo posti a caso sulla cartina.
          Credere alle chiacchiere senza approfondire,
          è come vivere scegliendo il cervello degli altri per agire.
          Chi sceglie di ascoltare il pensiero di qualcun altro,
          non ha personalità e non sa esser determinato e scaltro.
          La persona che ama conosce in primis se stesso,
          sa ciò che vuole e non molla per un compromesso.
          Lotta contro chi cerca di ostacolare il suo cammino,
          cade ma si rialza anche se l'obiettivo non è vicino.
          Odia le doppie facce della gente e le allontana,
          Tenendo strette a se quelle vere come in una campana.
          Chi parla da dietro ha deciso di vivere da spettatore,
          Tu sei avanti perché credi in ciò che fai e lotti da gladiatore.
          Composta martedì 16 aprile 2019
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            Scritta da: Alessandro Petrelli
            in Poesie (Poesie personali)

            #17

            C'è ancora impresso il tuo sorriso
            tra le stanze della casa,
            e tra il vociare dei tuoi amici
            a tratti è come udirlo ancora.

            C'è quel numero un po' ovunque,
            nelle case e dentro i bar,
            o indelebile sui corpi
            di chi non lo accetta mai.

            C'è il tuo posto in mezzo al campo,
            non occorre un sostituto,
            è la tua carica a bastare
            ad altri mille incontri ancora.

            C'è il vigore dei tuoi abbracci,
            e se ne avverte la pressione,
            e sulla pelle anche il calore,
            e sui vestiti anche l'odore.

            È ancora tutto ben disposto,
            in cameretta e nei tuoi spazi,
            ogni tua cosa sta al suo posto
            e non hai modo di adirarti.

            C'è la tua squadra ogni week end
            e tu la segui e vince ancora,
            c'è la tensione e la speranza,
            la porta chiusa della stanza.

            È tutto come lo hai lasciato,
            perché non lo hai lasciato mai,
            persino quando il dubbio è tanto
            sei solo nella stanza a fianco.
            Composta lunedì 15 aprile 2019
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Mi hanno dato una batosta nel cuore
              mentre gironzolavo con i miei ricordi
              su un sentiero che mi portava in collina
              dove da ragazzo cacciavo piccoli uccelli
              cercando sotto le foglie funghi freschi.

              Giovinezza e vecchiaia oggi giocano
              in un'altalena che mi portano lontano
              su monti lucani con querce maestose
              ruscelli che cantano il loro ritornello
              insieme ai granchi che mi guardavano.

              Allora ero un ragazzino a servizio di altri:
              appresi a studiare, lavorare e sognare
              crescendo in età e a chiudere gli occhi
              su cose che restano appese nel cuore
              come i soldi che i devoti appendevano
              al santo patrono durante la processione.

              Adesso sono sotto l'arco della vecchiaia
              leggendo il mio diario vissuto non scritto
              incollato nella mia memoria che non muore
              perché tutte le cose brutte e belle feriscono
              e gioiscono ma non escono mai dal cuore.
              Composta domenica 31 marzo 2019
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