Poesie personali


Scritta da: criscri
in Poesie (Poesie personali)

Volando

La finestra conclusiva del cielo spalancasi
dama a timido risveglio attorcigliata
un'incontaminata estasi le carte scopre,
intonso l'anelito al sogno scalpita e si compone;
volando
la biografia di rimpianti e felicità effimere
baci di stornelli alla pelle del mare dispensa
preghiere ben levigate la man flettono
per lasciarsi raccogliere da mani
cui furono recise indifese falangi di speranza.
Morsa è la speranza
da rovi che del suo sangue
di prische memorie innamorati fuor;
nervoso si fa il battito della ribelle farfalla
da orpelli di fameliche illusioni svergognato
ma volando
la vita i rasoi affilati dai fallimenti fende
e sopra velenosi motteggi s'eleva
di donnicciuole condannate a restare bambine.
Quale lacerante parto sa essere
quello del silenzio che nulla ricama
tra i vicoli dè pensier e del core
Ma volando
sì volando
lo zuccherin convoglio
Tra i binari di un incerto eppur fascinoso viaggiare
l'antico anelito a disegnare nuove, colorate stazioni
conservare sa e difendere.
Ecco l'uomo che se stesso invita a esser sempre più uomo
solo volando.
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    Scritta da: criscri
    in Poesie (Poesie personali)

    Seduzioni d'arte

    Tuonan architravi e contrafforti
    ontici fasti d'ancor virgin cesello figli
    dall'inaccessibile e inviolabil basalto erompe
    di disarmoniche guglie
    soave e nobile al tempo
    l'accattivante respir
    a solenni riti d'un incenso avvinto.
    di santità ricolmo leve accostasi
    del pellegrin il mortale eppur sublime passo
    lo scintillio esulta d'un santino
    ala sommita della consunta sua bisaccia;
    riverenti dell'aroma dell'uran ricolme
    salutan le statue
    lo sbocciar in santità dell'orizzonte.
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      Scritta da: criscri
      in Poesie (Poesie personali)

      Divora l'ombra

      Divora l'ombra
      d'irridenti arsurè l fantasma
      seppur incanutita la freschezza pavoneggiasi
      qual donna che schiavitù di rughe
      a sbeffeggiar imprese sottobraccio a Cronos.
      in barbaro candore incarcerata
      a motteggio componendosi va
      indefinita parata d'astri e anco deforme;
      esausti vortici di lontananza
      impotenti a occultar si scorgono
      pensier che la verginità serbavano
      nell'involucro dell'incompiuto lor.
      rotolano diari strappati
      tra indifferenti urla di neve
      tutto è offrirsi per poi ritrarsi.
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        Scritta da: criscri
        in Poesie (Poesie personali)

        Arcani passi

        Arcani passi nel fosco divenir si stagliano
        orfani giacendo di primigenio totem
        ch'ingoiarono al fin di corteggiar l'oblio
        o forse l'anelito assecondando d'un fiorir di Dio.
        D'illusioni svergognate è la tribù ricolma
        dei giorni che Cronos in celia diede in strenna
        rinsecchita è la nervosa punta della penna
        ch'invan del contingente elevarsi volle a norma.
        Tremebonde gesta a ritrarsi vanno
        in metropolitane di fetida indifferenza.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie personali)
          Questa tristezza che soffonde tutto,
          il Sole, cuore a sé stante, era vita
          caduta, persa, morta, seppellita,
          il cielo pianto si trasforma in lutto,
          il dire non sei solo, delle stelle,
          il loro dire c'è ancora la luce,
          quando hai chiuso le palpebre ritorni
          all'abisso di te, amaca oscura,
          a cullare neonata la pupilla,
          e veggente le sveli il suo futuro,
          la sostanza di cui sarà il suo letto,
          nel suo essere distesa ciò
          che la circonderà ineluttabile,
          mentre ora da Madre ti sorveglia
          e si ferma alle soglie dove sa
          che comincia il mistero che ti chiude
          il viaggio, il viaggio fermo del tuo sonno.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie personali)
            No, posati! Lo dice la tua culla.
            Non volare nel cielo della notte,
            non vedere sorelle nella luce,
            non piangerti con stelle, che lì restano
            che aspettano e rifiutano il venirti
            incontro, discendendo da un non volto.
            Lievita il tempo col pane del sonno,
            getta il tuo inchiostro, seppia della palpebra,
            sulla riva interiore del tuo animo
            là dove il mare del sangue in tempesta
            sa fingersi taciuto in ogni istante.
            Schizzalo, giù, sui fogli delle ossa,
            dona buio di luce a luci buie,
            scriviti nel segreto che ti isola:
            rafforzerai la convinzione d'essere.
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              Scritta da: ANTONIO PISTARA’
              in Poesie (Poesie personali)
              Ti saluto oscurità,
              sono qui per te: voglio parlarti,
              poiché ho una visione che fa dolcemente rabbrividire,
              mi ha sussurrato la verità nel mio sonno,
              e la visione che ho avuto è germogliata nella mia anima,
              ancora persiste, la sento:
              nell'assordante suono del silenzio.

              E nella fioca luce vidi,
              migliaia di persone, forse più;
              persone che parlavano senza dire niente,
              persone che sentivano senza ascoltare,
              nessuno osava disturbare ciò che nessuno udiva.

              Il silenzio cresce come un cancro,
              non ci sono parole che possano essere, da lui, ascoltate.
              Prendete le mie braccia: potrei raggiungervi.
              Ma le mie parole caddero in silenzio come gocce di pioggia
              e riecheggiarono nelle sorgenti di ciò che ci ostentiamo a non capire.
              La gente si inchinò e pregò
              il Dio che non avevo chiamato.
              Una luce proiettò il suo avvertimento,
              tra le parole che stava delineando,
              e l'insegna indicò: "le parole dei profeti sono scritte sui muri delle metropolitane".
              E sussurrò, di nuovo, nell'assordante silenzio".
              Ma nessuno sembrò capire.
              Nessuno.
              Composta mercoledì 3 aprile 2019
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Quante bandiere sventolano
                sui balconi
                baciate dal sole o frustrate dal vento
                quanti occhi la guardano commossi
                mentre altri con interno disprezzo.
                Cosa succede nel cuore della gente?

                La vera storia patria è stata sradicata
                da politici moderni rosi dalla cupidigia
                camufflando il proprio sporco interesse
                distruggendo nei deboli e puri bambini
                gli ideali di essere uomini senza frontiere.

                Siamo tutti figli nati sul nostro pianeta Terra
                dove diventiamo adulti e tutti siamo fratelli.
                Dimentichiamo il passato e costruiamoci
                un pianeta nuovo di amore e di pace.

                Educhiamoci ad avere una sola grande patria
                una unica, bella, grande e amata bandiera
                con il colore azzurro del mare e del cielo.
                Eliminiamo tante chimere e vogliamoci bene.
                Composta giovedì 31 gennaio 2019
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Due cuori nella notte oscura dell'inverno
                  battono all'unisono come il sole
                  e la luna
                  in un cielo di stelle come tanti occhi lontani
                  che guardano l'azzurra terra cercando pace.

                  La notte avanza lenta
                  nel suo cupo silenzio
                  i due cuori intrecciati
                  in ascolto nella notte
                  fanno vibrare corde di due chitarre spagnole
                  appese sui muri di una illusione senza paura.

                  Si commuove la notte che avanza senza voce
                  le ombre del giorno sono nascoste negli occhi
                  di due ombre umane
                  che abbracciano il sonno
                  racchiuso in un bacio
                  come due rose rosse.

                  Lentamente la notte si apre
                  alla luce mattutina
                  le ombre dell'oscurità si rintanano nei due cuori.
                  Il ritornello dell'amore
                  si chiude in voce di flauto
                  mentre i loro cuori battono
                  sereni in ascolto.
                  Composta martedì 12 marzo 2019
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