Poesie personali


Scritta da: Francesca Zangrandi
in Poesie (Poesie personali)
Stanotte ho fatto un sogno.
Ho sognato che mio nonno era in ospedale.
Io ero andata a trovarlo.
Lui vedendomi si è alzato e mi ha presa in braccio.

Oggi sono entrata in camera mia.
La ho osservata.
Intorno a me c'erano i miei disegni attaccati sul muro.
Per anni quei disegni hanno descritto la mia vita.
Per anni hanno contenuto il mio sangue, il mio passato.
Per anni hanno parlato per me, hanno dato voce al mio silenzio.
Oggi ho staccato tutti i miei disegni da quei muri.

Ho subito scritto un messaggio alla mia migliore amica dicendo che avevo tolto tutti i disegni e che mi sentivo libera.
Lei mi ha chiesto perché lo ho fatto...
e io le ho risposto:
"Era il momento... Mio nonno mi ha presa in braccio".
Composta lunedì 10 maggio 2010
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    Scritta da: ametista
    in Poesie (Poesie personali)

    Solo per i tuoi occhi

    Solo per i tuoi occhi,
    costruirò il mondo,
    che sogni,
    lavorando giorno e notte,
    faticando come non mai,
    ferendo queste mani,
    non ascoltando,
    le mie braccia stanche,
    non fermandomi a riposare,
    finché a quando,
    non ti potrò dare,
    il regalo che avrei voluto,
    quello più amato,
    quello più desiderato,
    solo per te.
    Vederti felice nel mondo,
    da me creato,
    solo per i tuoi occhi.
    Composta lunedì 10 maggio 2010
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      Scritta da: marghe12
      in Poesie (Poesie personali)
      Poesia nuova che io cerco
      tra le stelle la sera
      negli ultimi giorni d'inverno
      nei frammenti del vento
      quando cade la pioggia che
      la terra rinnova

      poesia fresca che io cerco
      nelle note di un piano la sera
      nelle ultime ore di veglia
      nei frammenti della ragione
      quando si abbassano le ciglia
      il sogno rinnova

      le foglie si fan verdi
      e quando il giorno
      s'apre sulla collina
      è tutta un'altra nota

      tutto un altro vento
      tutta un altro giorno.
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        Scritta da: sintagma
        in Poesie (Poesie personali)

        La nave

        Nell'abbraccio di un'isola senza nome
        resta la mia nave ferma senza tempo.
        Il sole batte sul pontile, il vento accarezza
        le spesse ritorte.
        Non so, se i Lestrigoni
        verranno ad annusare l'odore del legno
        che ha messo radici, non so, se il ciclope
        sfonderà con un masso le vele indurite dalla
        salsedine.
        Non so, se dai boschi di timo, Odisseo
        vestito di pelle, correrà con le pecore rubate
        a sfidare le onde, a forgiare la cera, a sognare
        Itaca dall'albero maestro.
        Nell'abbraccio di un'isola senza nome
        resta la mia nave ferma senza tempo con
        mille anfore di sabbia e mille statue
        monche.
        Ma nella solitudine di effigi senza nome
        che non sanno parlare, una ninfa scalza
        danza come un uccello e canta
        in aliti di ginestre e di viole.
        Le anfore si spaccano, scivola la sabbia,
        trasudano miele tutte le statue.
        Eppure la mia nave resta immobile
        nell'abbraccio di un'isola senza nome.
        E non so, né ho mai saputo, se è forse tornata
        da un lungo viaggio oppure non è mai neanche
        partita.
        Composta lunedì 10 maggio 2010
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          Scritta da: marghe12
          in Poesie (Poesie personali)
          Siamo come la pioggia battente
          come il temporale malvagio
          che illividisce il cielo
          come la tempesta che serra
          la luce dietro una prigione di nubi
          siamo l'inondazione che devasta
          le case, siamo la furia dell'acqua
          che spazza via ogni forma di vita

          siamo potenti quando amiamo
          ma la nostra forza
          cela un potere distruttore
          e mentre il cuore ama
          coltiva nascostamente il dolore

          il dolore che proveremo quando
          la tempesta sarà passata
          e dovremmo camminare svestiti
          sulle tracce delle strade cancellate
          raccogliere stracci per coprirci
          inventare nuovi modi per riscaldarci

          ed arrenderci al fatto
          che forse significa solo
          questo amare

          e trovare il coraggio
          di cadere ancora sulla terra
          come pioggia battente ancora.
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            Scritta da: hugo boss
            in Poesie (Poesie personali)

            Meraviglioso Ricordo

            È inutile essere tristi
            piangere sul cuscino stesi sul letto
            sperando ciò che non si avvererà mai,
            sperare ciò che si vorrebbe
            per poi rimanere delusi.
            Ricordo ancora il suo sorriso, il suo viso
            i suoi occhi dolci,
            ricordo ancora il suo modo di fare, parlare
            ridere e scherzare,
            i suoi capelli splendenti agitati dal vento.
            L'ho amata come non ho mai amato nessuna
            ma se le voglio bene
            sarò in grado di scordarla.
            Non la odierò
            non la rimpiangerò
            ma di lei avrò solo
            un meraviglioso ricordo.
            Composta domenica 12 gennaio 1992
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              Scritta da: dax
              in Poesie (Poesie personali)

              Puledri

              Amo i puledri
              che galoppano
              liberi nella prateria,
              verso la vita
              verso il futuro.

              Scattanti puledri
              amati puledri
              gioiosi puledri
              innocenti puledri.

              Che scalpitano
              odorando l'aria:
              osservando l'orizzonte.

              Liberi dal potere:
              dalla schiavitù
              degli uomini.
              Composta nel maggio 2010
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                Scritta da: matisse
                in Poesie (Poesie personali)

                Dormi mamma

                Dormi, la terra ti riveste
                come un manto d'amore
                quell'amore che ci davi
                a piene mani.
                Dormi, i lumi rischiarano
                la tua notte eterna
                o forse soltanto
                il nostro cupo dolore
                Dormi ghirlande di fiori
                avvizziscono nel fango
                ma i loro petali
                siano come carezze
                sul tuo volto di cera.
                Dormi ma veglia sui nostri sonni inquieti
                sulle nostre notti solitarie
                sulla nostalgia
                dei tuoi sorrisi.
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