Scritta da: Patrice Sangiorgio
in Poesie (Poesie personali)
Questo tempo mio
Strisce rosse sul corpo del cielo
chiedo rifugio
nelle oasi desolate
dei bar di provincia
dove
anche la solitudine è di seconda mano.
Commenta
Strisce rosse sul corpo del cielo
chiedo rifugio
nelle oasi desolate
dei bar di provincia
dove
anche la solitudine è di seconda mano.
Speravo di salvarmi
nelle astinenze di tempo
dei luoghi pubblici
nelle sale d'aspetto di stazioni ferroviarie
nei cinema deserti
nei mezzanini tutti uguali della metropolitana
in camere d'albergo
mi salvo
nell'ingenuità degli uomini di fatica
nelle seduzioni di un secondo
nella fragile tenerezza degli anni che passano sul volto di persone care.
Sui marciapiedi
le prostitute vendono
il loro amore, madonne
addolorate vendono i propri
figli alla ragion di Stato, approvano
i colpi di lupara, le stragi
d'innocenti.
Prostitute di Stato puntellano
le Idee
ne accettano i Valori.
Il potere che opprime
l'uguaglianza che uccide
i lager
Le prigioni.
E
La falsa coscienza accusa
di omicidio, se non germoglia
il seme
s'illumina di gioia nello schiudere
uova a innocenti
pulcini, nati
per diventare vittime, o assassini.
È una storia d'immagini, la parola è
il motore: adulatrice, vibrante d'emozioni.
Sprofondo
nel buio e...
... c'era l'acqua alta.
Turbinavano fogli, con caratteri
strani, in alto era l'asfalto, i ponti
di cemento, il buio
della vita, le tombe di quei
grandi che giocano d'azzardo. Usano la parola
per ingannare i tanti, che ascoltano
confusi la melodia del mondo.
i giusti, siamo noi! - urlano
a squarciagola - Sono parole
sante. Un vento turbinoso portò via quei
fogli - allungo le mie mani
mi tendo in alto - afferro:
"La verità è giustizia" leggo, rifletto
intanto - ho capovolto il foglio -
"La verità è Parola
cercala in fondo al cuore".
Vado alla ricerca delle Lettere
Sacre, dei messaggi
divini, impressi sulle pietre.
Cammino, senza
sosta, nell'acqua sempre alta;
sopra di me il cemento, il rumore
la vita. Tutto mi gira attorno, prima
c'erano tombe
ora, rumore e canti;
le melodie del mondo attirano i miei
sensi, mi capovolgo
- affondo! -
Ho la testa nel fango. Ormai, più non respiro.
Affogo nella melma, aiuto! Non voglio morire.
In un sottomarino, con la chiglia
spezzata, il timoniere è stanco, s'è assopito
in cabina. Devo navigare e, riprendo il timone.
Ora, quel foglio è bianco
la "Verità & Giustizia" sono solo Parole.
Riprendo la rotta nel silenzio
profondo, la melodia del mondo viaggia
nel mio pensiero.
Poetico viaggiare è ondeggiare, cadere e risalire
lieti di non aver un fine.
Ed è poetico soffrire perché è un po' come morire,
e poter galleggiare in quel triste mare senza rischiare di affogare.
E navigo come un legno in balia dei flutti,
senza mai poter fermare le lacrime
che indolenti macchiano le pagine
di questo mio spirito
imperterrito e sciocco
che infine si abbandona vilmente
e precipita sempre più lentamente
in quel triste mare buio preludio d'oblio.
Quella che vi racconto oggi
è la storia di un semplice ragazzo
Giacomo è il suo nome
per tutti un ragazzo rivolto alla ribellione
Fin da ragazzino veniva adorato
perché alle regole ed all'ordine s'opponeva irato
e col volto rubicondo
difendeva ostinatamente il suo mondo
Non seguiva le lezioni
pareva aver solo cattive intenzioni
l'arte era l'unica materia in cui eccelleva
in cui dava tutto ciò che poteva
Alle feste non era uno dei tanti
creava sempre situazioni imbarazzanti
portava in dote nuovi divertimenti
che non venivano accolti perché considerati indecenti
i parenti lo criticavano
alle feste comandate non si presentava con vestiario pregiato
persino loro non lo tolleravano
ritenevano fosse un ragazzino turbato
Finita la scuola venne accolto in fabbrica
un luogo infernale in cui speri d'arrivar alla nottata
e non perché rappresentasse un dovere
ma a causa della necessaria spersonalizzazione individuale
e crebbe ancora, e trovò moglie
che le diede amore e ricevette menzogne
perché Giacomo sovente rifiutava
di comportasi da marito come lei desiderava
ma non era nel rispetto
che il suo comportamento si prestava al lamento
rifiutava di comportarsi secondo comandamento
non voleva diventare l'ennesimo marito fatto con lo stampo
Ed in chiesa non andava, la riteneva un'attività perditempo
e per questo motivo come ateo venne tacciato
nessuno si degnava di andargli incontro
a cercar di capire qual fosse il suo tormento
Le elezioni rifiutava
il voto politico profondamente odiava
la scelta obbligata non lo soddisfaceva
preferiva considerarsi intollerante a chi governava
Non seguiva la moda di qualunque tipo fosse
considerava il mal comune non un mezzo gaudio
per questo imbarazzava gli occhi della gente
quell'animo insolente ed anche un po' saccente
Delle idee comuni contestava il conformismo
amava maggiormente ogni personalismo
che sfociasse in egoismo o in altruismo
quel che contava era l'individualismo
Alla fin di questa storia
tutti voi vi domanderete
cosa diavolo sia quell'uomo
cosa gli passi nella mente
ed allor io mi congedo
ponendovi un quesito
è possibile considerar matto
un uomo che ha resistito
non alla fame
né alla guerra
semplicemente all'annichilimento
di ogni nostra esistenza?
Mi sento rilegato tra pagine di vita vissuta da altri
Voglio bruciare e portare con me storie tutte uguali
Brillare come una mina dimenticata
e meravigliarmi del potenziale distruttivo
Vivo per dare un senso a me stesso ma non solo
Non c'è significato alcuno se l'illuminazione
tocca solo chi fa nascere la scintilla
c'è male e ipocrisia e non è giusto
che l'anonimo pensatore l'accetti inerme
Non è giusto che la giustizia non abbia ambasciatore
è un tempo che racchiude tempi sprecati
Un filo comune che ci lega come salami inermi
Basta! Un piede avanzi e dia il tempo
sicuro che i leoni sono solo addormentati
Chi ha sbagliato con cupidigia
si rimetta all'esasperato aggressore
Le parole sproneranno e l'azione segni la giusta fine.
Per questa mia vita, che non è niente senza di te,
per questo cielo, in cui splende il sole quando sono con te,
per le gocce di pioggia che sono il mare in cui sono stata con te,
per l'amore, che è le tue mani su di me,
e affoga nei tuoi occhi quando mi guardi,
per tutto questo e tanto altro, meraviglioso,
io ti dico ora che ti amo... e ti faccio una promessa:
questa vita, questo cielo e le gocce d'acqua, e il mare, questo amore,
tutto sarà eterno... sarà la nostra vita... per tutta la vita!
Ti Amo!
Non capisco dove possa essere andata quella parte di me...
Dov'è ora la gioia di vivere, di uscire, di passeggiare, di aprire gli occhi per guardare?
Non ho più voglia di guardare niente, non c'è più niente da guardare...
solo un mucchio di tristezza e nostalgia.
A cosa serve fingere che vada tutto bene, che non ci siano problemi, che non sia successo niente,
se invece è accaduto tanto, che ha distrutto tutto non solo fuori,
ma anche dentro il mio cuore, dentro la mia camera, quello che significava per me,
dentro la mia casa, dentro la mia città, quello che rappresentavano per me: felicità e voglia di vivere, di pensare al futuro, di progettare di ridere, di apprezzare il mio mondo.
Ora quel mondo non c'è più...
non so più dove cercarlo.
I figli:
Tutta un'emozione
una grande emozione
indescrivibile
un'esperienza colma di significato
da vivere assolutamente
nonostante le sofferenze.
Essere mamma,
essere genitori è essenzialmente importante,
un'importanza che vale la pena rendere unica
dando alla luce una vita.
La tua vita,
un figlio...
l'unico prezioso inestimabile gioiello,
imparagonabile a tutto l'oro del mondo.
Unico e speciale.
Una gioia che riempie i cuori.