Poesie personali


Scritta da: Alessio
in Poesie (Poesie personali)

L'illusione di amare

Quanto è fitta la nebbia dell'innamorato incredulo
Quanto è crudele e pungente:
ti soffoca, ti rende debole, privo di forze
ti logora.
L'illusione è feroce come un morso di un leone,
ti strappa l'anima, colpisce il cuore, uccide il corpo.
Reagire significa precipitare nella trappola in cui sei caduto,
convincersi che tutto sia finito è farsi del male.
Sei assente, invisibile, alla ricerca della dannata verità.
È facile illudersi, basta amare.
Composta domenica 6 dicembre 2009
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    Scritta da: E. Alongi
    in Poesie (Poesie personali)

    La donna non è uno straccio!

    La povera donna aspetta
    Ella sa il fatto suo.

    Nella grande casa si sente stretta
    a rinnegar il pensier che le spetta.

    Di un marito volgare la presenza
    accetta e ripudia.

    Pulisce qua e là,
    ma il suo cuor
    rimane macchiato
    di un amor indomato.

    La povera donna aspetta
    di cambiar vita,
    la sua passione è ormai finita.

    Resta solo una donna...
    una donna incompresa.

    Ha chiesto aiuto ad un angelo
    e questo le ha donato le ali.

    Ora vola libera
    nel cielo della sua libertà.
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      Scritta da: Giulia
      in Poesie (Poesie personali)

      Tu

      Tu che della mia infanzia fosti
      la forte ed orgogliosa quercia,
      solo ora ti mostri
      involontariamente
      per quel delicato papavero che sei,
      debole fiore
      che ad un sospiro di vento ti spezzi.
      Ma tu non smetti di lottare,
      porti tenacemente avanti
      la battaglia di tutti,
      lasciando proprio te
      alla fine;
      quando sarà ora per te,
      di combattere la tua inesorabile guerra,
      troppo stanca
      alzerai la tremenda bandiera bianca
      ed io, troppo inutile,
      saprò solo guardarti,
      annegata nella mia incapacità.
      Composta giovedì 29 maggio 2008
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        Scritta da: Alex1409
        in Poesie (Poesie personali)

        2 Novembre 2009

        Voglio morire, come fragile rosa al vento.
        Non voglio più respirare aria intrisa di rinunce.
        Voglio arrendermi alla forza dell'uragano che adesso dorme nelle ossa.
        Voglio dipingere il cielo e tuffarmi nell'arcobaleno.
        Voglio vincere senza combattere... non ho più forza.
        Voglio urlare così tanto da far uscire questo mostro che mi divora.
        Deve schizzare fuori, strapparmi la pelle, lacerarmi i muscoli, bucarmi gli occhi.
        Ma deve lasciarmi andare, prima ch'io possa addormentarmi per sempre.
        Nell'angolo oscuro dell'oblio.
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          Scritta da: Alex1409
          in Poesie (Poesie personali)

          La Mia Ombra

          Si stagliano...
          ombre di luce tenue
          sul bianco muro
          sporco di sangue.

          l'anima...
          La mia ombra perenne
          Mi segue mesta.

          s'incanta
          s'illude
          s'infrange

          Come fragile
          Cristallo

          Grida
          Opaca.

          Nessuno
          La sente.

          Ma Lei...
          Specchio
          Ombra
          d'acqua
          d'anima vitrea
          e legnosa,

          Sente
          Tirare
          Le catene

          Le radici
          Profonde
          Nella terra
          Immobile

          Il tempo
          Scorre
          e trascorre
          Lento

          Gli occhi
          Affamati
          Cercano
          La luce
          Sul bianco muro
          Sporco di sangue.
          Composta domenica 6 dicembre 2009
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            Scritta da: patty59
            in Poesie (Poesie personali)

            Una

            Alzando gli occhi al cielo tra tante stelle...
            una brillava più delle altre e guardandola...
            ho pensato a te.
            Te, che nella mia vita,
            tra tante persone,
            riesci con un sorriso a brillare come quella stella!
            E così, ogni qual volta alzerò gli occhi lassù
            sarà per cercarla perché se mi mancherai basterà guardarla
            per immaginare di averti accanto.
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              in Poesie (Poesie personali)

              La mia stagione più bella

              Vorrei darti tutti i colori dell'autunno
              perché tu possa sentirti la mia stagione più bella.
              Vorrei saperti dire quelle parole che tu ancora aspetti,
              poterti dare quei baci che necessari finalmente pretendi.
              Scusami se il pudore inibisce sempre il desiderio di mostrarti il mio cuore.
              Spero tu capisca,
              spero ti possa bastare quello che di me riesco a darti.
              Pochi mesi ancora e ti allontanerai da questa casa
              che forse non è stata quel nido in cui volevo crescessi,
              quel porto sicuro in cui ormeggiare le tue giornate
              sbattute dalle onde di una vita tutta ancora da scoprire,
              tutta ancora da affrontare.
              Vorrei poterti fermare,
              dirti "Non andare, il bello deve ancora venire, sono pronta adesso".
              Ma sei pronta anche tu e non per restare.
              Tu hai bisogno di andare, non sai dove... andare.
              Ti perderai il meglio di me, sono sicura,
              ma nel tempo scoprirai tutto quel bello di te che oggi non vedi.
              E varrà la pena allora
              di fingere che tutto sia come prima,
              se entrando nella tua stanza
              ora maledettamente in ordine,
              non dovrò più tirar su quel rimmel rotolato dal comò,
              né chiudere quello stupido cassetto
              che la tua giovane fretta ha lasciato ancora una volta aperto.
              Composta domenica 8 novembre 2009
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                in Poesie (Poesie personali)

                Uomo senza voce

                Ti scorgo ogni mattina sui gradini della chiesa
                guardare stanco il giorno che comincia,
                anima spettinata e sola.
                La tua mano schiusa
                segue lo sguardo distante di passanti frettolosi,
                uomo senza voce.
                Polverose le tue vesti,
                dove stendesti le tue membra l'altra notte,
                quale letto in questa buia sera.
                Lo sguardo tuo sommesso
                non raggiunge il cuore sordo
                di chi incrocia il passato del tuo volto.
                Non so cosa conduca su quei gradini
                il peso del tuo corpo stanco
                che parla ancora di un recente vigore.
                Spero di vederti presto, fratello mio,
                trovar posto dentro quella chiesa
                dove Colui che t'ama vuol da sempre farti in Lui riposare.
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                  Scritta da: Hypomone
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Terre senza luoghi

                  Portami sulla vela
                  che taglia l'inconscio
                  come l'uccello moribondo
                  tagliò il libeccio,
                  depredami dunque da ogni riva
                  poiché l'attimo di stasi
                  che desideravi mi ancorasse
                  preda dei coralli
                  ha preso il largo,
                  sfiorando le isole Cicladi
                  divenne coda d'ali
                  e strumento di plauso
                  agli echi del cielo,
                  quell'incondizionato volo
                  sull'incolto odore di terra
                  che talvolta non ha luoghi.

                  Se mi sarà data morte,
                  vorrei fossi l'ombra che s'arresta
                  sulla picchiata dell'esule
                  che mira,
                  il semplice colore
                  del fiore che digiuna,
                  sul feretro
                  d'una terra senza nome.
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