Vagando subito a passi sincroni, ascoltando le nostre parole, la città scorre intorno a noi. È acqua sporca di dolore, rincorrendo il passato, il dire di tempeste che vanno. Anima diviene la sera. È, ora, sincrono e unito il cammino. Sono ancora passi: tracciato divenuto sereno andare. Aria di primavera sera vola, trasforma anima in sensi. Acqua fresca e trasparente, vivendo in un attimo di cielo, il dire e il silenzio del presente. Tempo che vola... attimi che restano...
Leggi tra le righe dei miei pensieri Dona il sole al temporale delle mie lacrime Ascolta i battiti del mio cuore inquieto Come schizzi di un ritratto incompleto riempio i contorni di un paesaggio sognato e quella mano che incerta dipinge il tramonto di un giorno ormai spento Son io che non trovo colori in un mondo che mi ha dato solo dolori.
Passerei una vita a farmi desiderare da te, come una musa ispirerei i tuoi versi, li canterei per te, li loderei per te. Fermerei il mio mondo se solo avessi la ferma e certa convinzione che tra noi sarebbe solo amore... amore eterno... quello che non chiede ne domanda, quello autentico e duraturo, che si crede ogni volta di aver trovato, ma si cade in una stupida illusione.
Ora attraverso le mie lacrime non intravedresti neppure l'iride... bolle di tristezza e felicità mi riempiono gli occhi... e vedo solo nebbia, ma il mio cuore è azzurro perché riporti in lui la serenità... spazzando via le nubi più nere.
Non ce ne accorgiamo, ma la nostra vita è condizionata dalle protesi. Qualcuno le inserisce sotto la voce tecnologia. Il portatile per il lavoro, l'ipod per la palestra, il cellulare per lavorare, facebook per le relazioni sociali, messenger per quelle parallele, l'antifurto satellitare per l'automobile, il microonde per la cena, il climatizzatore per la notte, il blackberry per organizzarci la giornata... vivere senza la tecnologia è un'assurdità, facendone a meno saremmo inevitabilmente tagliati fuori dal resto del mondo. L'imperativo che regola le nostre vite è sapere tutto degli altri e niente di noi stessi. È un mondo che va alla rovescia e... allora proviamo a raddrizzarlo!
Troppo difficile leggere il mare con le sue onde... calpestare la sabbia e riuscire a trovare le impronte, le stesse che io e te lasciavamo quando insieme camminavamo. Troppo difficile sentire i battiti del mio cuore, sentire la felicità e illudermi che esista.
Mezza luna sul cielo oscuro, mezza luna ad un posto lontano. Un universo nascosto nel mondo, uno ci unisce, l'altro ci divide, in mezzo delle nostre vite.
Una stella cadente, un emozione, nostri mezzi cuori elementi della quarta dimensione, dove si ritrovano i nostri pensieri, dove crescono i sogni e desideri; dove con mezzo sorriso una mezza anima aspetta la notte della luna piena.
Intravedo, all'orizzonte, una nave che firma il cielo. È spontaneo chiedermi quale possa esserne la meta. Sorrido al pensiero di quelle menti che, assenti, non sanno nulla di me, non m'immaginano nemmeno, mentre io, pur non conoscendoli, so che esistono. Come è strano vivere! Ne è proprio quello il senso: sorridere alla consapevolezza della propria generale inesistenza, mentre sei consapevole di quella altrui. Un grande paradosso, che mi piace! Ma perché dovrei farmi conoscere, se poi tutto sta nel ricordo di un nome,... nel saperne il nome. No, non ci sto, per un nome non vendo la mia vita. È verissimo, ci sono nomi ricordati per cui nulla si è compromesso, ma la maggioranza,... ditemi,... abbiatene il coraggio,... ammettetelo...! Ve lo dico io: la maggioranza di quei nomi ha venduto la Vita! Ve lo dimostro! Coloro che si conoscono, "i conosciuti", sono quelli sulla nave, la cui meta non mi è dato sapere, ma non so nemmeno, e neppure loro, se vi arriveranno mai e quali traversie dovranno affrontare e le angherie, all'ombra dei fasti, che dovranno subire per il raggiungimento del loro traguardo e che certamente qualcuna gli capiterà,... a caso,... nel mucchio,... fra di loro. A cosa stanno rinunciando? Lo sanno, lo sanno,... ma procedono... sono obnubilati dal proprio orgoglio. E invece io, da questa parte, fermo, seduto e tranquillo, lo conosco perfettamente, per nome, che cosa si perdono e che cosa rischiano! Io sono qui (Certezza) ; io so che loro sono là (Sicurezza) ; io li guardo pur non vedendoli (Futuro). Io non ho un bicchiere in mano che fatico a trattenere, perché un'onda od una folata di vento all'improvviso destabilizzano la nave. Anzi, io è di questo che vivo. Sono i ritmi stessi della Vita che regolano la mia. Dietro di me, ci sono tutti gli altri che non si conoscono, "gli sconosciuti", e noi, insieme, viviamo il resto del mondo, in territori vastissimi, dove possiamo sfuggire agli eventi avversi,... amandoci,... sereni. Io godo di questo e ne traggo una forza immensa. È il sapere di essere dalla parte di quelli che li potrebbero salvare, che mi conforta della mia scelta! È il sapere che se non ci dovessimo riuscire non cambia nulla, che mi convince del valore intrinseco della mia esistenza! Io ci sono!