Poesie personali


Scritta da: Rolla Gabriele
in Poesie (Poesie personali)

A Luca Gelfi

A te,
amante d'uno sport
che della fatica
fa il suo inno,
che di tenacia
crea eroi
impavidi
uomini
caparbi,
decisi,
difficili da spodestare
da quel arnese
che ha per motore
il solo cuore.

Solo due però
son gli appigli alla strada,
che mantengon
a fatica
ritto nell'azione
ogni più grande campione.

Un po' come la vita,
difficil da domare,
a volta aimè.
Eppur si cade.

E quest'ultima caduta,
col dolor nel cuore,
purtroppo
ti è stata fatale.

Tu, campione
del pedale
sei stato
fortissimo attore
e maestro
d'inestimabile virtù

E come chi
col cor t'amato
e Col dolor ricorda,
sempre Duro
ma mai cattivo

Luca,
che per l'ultima volta
hai smontato
due ruote
da quel mezzo
con cui ognuno
di chi vi sale
condivide ora gioie
e or dolori.

Ma,
or noi tutti,
con affetto e stima
rimontiam per te
un paio d'ali
cosicché
inizi la scalata
l'ultima di questa vita
verso la cima
d'estasi infinita,
si che chiunque
prima o poi vi arrivi
mai ritorna.
Su forza
l'ultimo colpo
d'un pedale stanco
fin lassù
oltre il ciel
dove campioni
d'ogni tempo
ti attendono
per progettar
la fuga
per la vita.
Ciao Luca.
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    Scritta da: Barbara Brussa
    in Poesie (Poesie personali)

    La voce dell'Amore

    Nel profondo ti ho sepolto,
    senza più darti ascolto.

    Ti sento gridare e scalpitare
    Sei ancora vivo, eh?
    Non vuoi mollare...

    Che sciocco!
    Volevo solo salvarti,
    evitarti altri infarti.
    Era un modo per custodirti al sicuro,
    moriresti, con un'altra dose
    di quel cianuro!
    Appena il pericolo fosse passato,
    io ti avrei liberato.

    Invece, tu hai rotto le catene,
    sei evaso dalla mia prigione,
    e guardandomi negli occhi
    mi dici:

    "Tu non mi blocchi!
    Se mi chiudi la bocca,
    sei tu la sciocca!

    Io sono Amore,
    tu non puoi capire, né sapere
    quale scopo ha il mio volere.

    Mi hanno ferito, tramortito,
    e il tuo pensiero è inviperito.
    Stai tranquilla, io so dove espandere
    le mie radici...

    Ora, è ovvio, mi maledici
    ma in un giorno, forse anche lontano,
    ti prometto che dirai ancora Ti Amo..."
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      Scritta da: Salvatore Di Somma
      in Poesie (Poesie personali)

      Irrobustito troverà sorgiva

      i
      Rema stento e è vetta mare a riva;
      l'arida aria, smarrisce marci grani
      marci ai piedi di pietra; buco a lato,
      buco incolore quell'acqua che manca:
      ma vivo; gambe sulla riva bianca
      di sale sole e crini radi; il fiato
      l'anche, smunti a reggere'l tronco: mani
      sanno di poco corpo; al collo arriva
      vena violata lunga; il viso svelle
      pelo bronzino; le labbra: lamelle
      riarse: tempie incavate occhiciglia:
      -presa nella pancia la morte figlia-:
      misuratala la vista s'incomoda
      scorgendo astuto di sagoma comoda

      ii
      che fionda, blocca, da svelto s'accomoda
      le granfie, poi tardandosi raccomoda
      non è fame risfila s'assottiglia;
      male l'essere quella strada piglia
      mezzi denti verso le carnicelle
      verso di sangue per le vene snelle,
      rasente terra sente la saliva
      scende buio d'odori lunghi piani
      sa come buio scende piano arato;
      senza, senza forzare viso, sfianca
      trabocca, là, nell'interiora manca
      cavando avidamente, di filato,
      riavendosi imbrattandosi a brani:
      si legano, un ossetto fa da piva

      iii
      straccia di denti sentendola viva;
      stira tenendo'l capo, l'arti sani,
      gli occhi dischiude di rosso ramato
      ascoltandola l'ellisse che sbranca:
      musica d'una sera scura, bianca;
      nelle viscere crude novo nato
      d'un gioco vivido di forze immani
      trascina cibo a una pianta lasciva
      largo s'appoggia svanendo storielle.
      Alba ridesta le carni animelle,
      occhi coglie fessure nella ciglia;
      nella bocca d'insetti gozzoviglia
      ancora, con la rabbia; ma calmo, scomoda
      la carne, svanisce da legna scomoda.

      Iv
      Viene lesta piovana fin che comoda
      sveglia l'essere: lascia terra comoda:
      busto ginocchia piano si sgroviglia
      dritto sulle gambe acqua meraviglia
      forte dall'alto: le mani palelle
      sui peli del viso labbra di felle:
      secca di sangue forza rediviva
      cola, lasciando che schiena risani;
      sbarcando nel primigenio cordato
      fisico conserva ma senno arranca
      è la buona sorte, ospite l'abbranca:
      con altre zampe pasto lavorato
      acqua ferma verdi fogli mediani:
      irrobustito troverà sorgiva.
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        Scritta da: Ada Roggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Sogna

        I sogni non devono mai smettere
        cominciamo a sognare
        quando siamo nel grembo materno
        Viviamo di sogni e speranze
        I sogni
        sono il frutto della nostra anima
        del nostro cuore
        I sogni sono scolpiti in ognuno di noi,
        ci lasciamo accarezzare ogni notte
        lasciamo che diventino realtà
        Non lasciar cadere la tua mente
        a un infinito oblio
        Sii serena, il tuo rivolgerti a me
        mi da forza di credere che qualcuno oltre questo muro c'è
        In te tanto amore da dare
        e da ricevere
        Guardati allo specchio,
        ammirati
        guarda dentro te
        quanto di bello e di vero
        hai ancora da dare
        ti assicuro
        è immenso
        Continua a sognare
        non potrà rubarli nessuno
        Sogna.
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          in Poesie (Poesie personali)
          E poi mi fermerò a guardare:
          ombre riflettersi in specchi d'acqua,
          voglie nascondersi tra la folla,
          pensieri scappare guardandosi indietro,
          sguardi fugaci rubare immagini.
          Sono seduta
          e guardo lontano.
          Laggiù infondo
          dove il cielo si confonde con la terra,
          dove lo sguardo dell'anima
          trapassa i colori e le immagini,
          va oltre...
          oltre la vista
          oltre il sapere
          oltre la parola.
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            Scritta da: Daniela Saurini
            in Poesie (Poesie personali)

            Lemon Three... a Francesco

            Dell'estate ormai resta il silenzio,
            l'assorto pensiero di te,
            il ricordo.

            Un sorriso che ancora fa male,
            l'immagine che lenta scompare,
            l'addio.

            Rumore sordo di un tonfo,
            lo schianto nel buio profondo,
            la notte.

            Sei presenza lontana del tempo della giovinezza,
            così distante e cara,
            sei lacrime.

            E nell'assenza dedico a te parole,
            per non dimenticare,
            sotto l'albero di limone.
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              Scritta da: Franco Mastroianni
              in Poesie (Poesie personali)

              Dentro di noi

              Immagino parole vestite da soldato
              protette dall'elmetto che imbracciano un fucile
              vestite di mimetico colore
              pronte... per annientare un cuore

              e resto un po' scioccato... immobile
              non so più cosa dire
              non le vorrei sentire

              però dentro di noi... plotoni di parole
              armate fino ai denti
              son pronte per partire
              e fanno male... quando riescono a colpire.
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                Scritta da: Anna D'Urso
                in Poesie (Poesie personali)

                Un anno dopo

                Si avvicina il giorno fatidico,
                vorrei tornare indietro, ma sono in bilico,
                ho dedicato a quel momento versi,
                ma dopo un anno si sono persi.

                Ricordo, come fosse ieri, lo sguardo tuo
                incollato a quello mio,
                il sorriso accennato e il cuore a mille,
                sono l'oggetto che vorresti, volti le spalle.

                Il sogno è ormai finito dietro un vetro scuro,
                il mattino ha cancellato un boccone amaro,
                cosa rimane di " quel momento" ormai vissuto,
                forse un ricordo inciso o mai avuto.

                Mio triste Dio della bellezza in prosa
                non potevi far di me la tua sposa,
                hai scelto la giusta rima da fare
                chiudere gli occhi e lasciarmi andare...
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