È una cosa che brilla come scoppio di sintilla. E come una stellina che piano, piano si avvicina. Nella stalla sa illuminare e di notte incantare se qualcuno la tocca scotta! È uno scoppio ma attenzione non è un pioppo!
Trascorrono gli anni, oggi più veloce di ieri, destrieri inbizzarriti erranti senza sosta in una realtà di cui l'essenza è la sola difficoltà
E oggi come ieri, cerchiam l'appiglio nel punto finale dell'interminabile figura, che chi la segue, or sarà all'inizio, della fine, o alla fine, dell'inizio.
Ed ignari della nostra sostanza più vera, fluttuiamo, nel marasma di una vita ordinata, nella frenesia di una vita tranquilla, nel terrore di un domani certo, nell'amore, di un'esistenza meschina.
Or che in un nuovo ultimo giorno sei giunto, interrompi per un istante il tuo vagare.
Rinasci ora e per sempre, ad ogni istante, nell'infinito presente, unico vero sinonimo della tua ragion dell'essere.
Non tentar l'ingegno nell'escogitar qualche tranello, ma come l'aria alimenta il fuoco, fa che l'amor di una nuova esistenza incendi il tuo cuore, e come disse il sommo poeta, che quella poca favilla sia la sostanza di una gran fiamma seconda
Rivoluzione dell'animo, "fattor che si fa sua fattura", artefice del nuovo anno, artefice della tua esistenza!
Un giorno vidi un uomo, un uomo strano a dire il vero chi egli fosse tuttora rimane per me un mistero. Era un soggetto alquanto singolare ciò che lui faceva nessun altro lo riusciva a fare.
Lui giocava, sì, avete capito bene, giocava e di nient'altro si interessava. Come i bambini le novità scopriva ma solo di carta e penna si serviva.
Giocava con le parole, sue amiche erano le congiunzioni che usava come i mattoncini delle costruzioni per creare palazzi fatti per misteriosi abitanti, sue compagne erano le virgole e i punti suoi fedeli aiutanti. Con un verbo dava il movimento ad un soggetto con un aggettivo o un'apposizione arricchiva un concetto.
Se le parole non erano contente di stare come stavano e con lui stonate si lamentavano egli minimamente si indispettiva cominciando invece una nuova trattativa subito le accontentava con un articolo o un verbo in più o in meno.
Una vita del genere a molti provocherebbe noia, ma non per l'uomo che giocava con le parole, ogni giorno era una sfida e una gioia accontentare un verbo, litigare con un complemento tutto questo per lui era un vero divertimento!
C'era chi lo credeva pazzo, a vederlo lì seduto a conversare con la sintassi, c'era chi lo credeva un genio, chi lo chiamava poeta, scrittore, professore! Ma in verità a lui non interessava, l'unica cosa che lo intristiva era lasciare le parole alla deriva.
Come venne così se ne andò un giorno mai più lo si trovò. Io ancora credo che lui giochi con le sue amate parole con cui trascorreva felice tutte le ore.
Arcobaleni sagomati nella sabbia lambiscono i sentieri esportazione sottobanco di futili pensieri seguendo stelle d'ormai sfocata luce sentendo voci roche bagnate da liquor di noce asciutto è il suono di grasse andate feste nature morte... ferme come le tende alle finestre darsene chiuse da naufragate situazioni righe di scogli immobili infrangano emozioni alte maree sommergono doveri e frustrazioni.
Trasporta amore il fiume che attraversa la mia anima ma la paura delle sue correnti... delle sue rapide... le anse i continui mutamenti stravolgono lo scorrere dei sentimenti
Toccare sponde dolci senza un approdo per il cuore e ritornare al centro portando dietro me scie di dolore
Ho già calato ancore nei miei fondali per rimanere fermo cercando appigli... senza assorbire i mali
Ma il vento strappa i miei legami e scivolano via le tue... dalle mie mani
Porta con se i colori dell'amore il lungo fiume che mi divide l'anima ma non ho più paura delle sue correnti il cuore è calmo e segue lo scorrere dei sentimenti.
Vita piena di colori che di rosa odori di nero poi pennelli i momenti meno belli Vesti però in grigio un giorno un poco bigio Giallo, verde e blu servono a tirarci su Ed ecco tinto in rosso un cuore grosso grosso Vita piena di colori fa che il 2009 illumini i nostri cuori.
Sei entrata nella mia fabbrica Al primo sguardo ti sei innamorata mi hai baciato mi hai coccolato Mi hai usato per mesi Mi hai sfruttato per giorni Siamo stati assieme minuto per minuto Ora sono rimasto solo Ora mi hai abbandonato Ero il tuo dolce giocattolo.