Per un attimo ho sperato di essere premiato, fermo immobile con lo sguardo su di te ho aspettato.
Senza disagio penso che sei un'emozione, sei più di un libro e di una bella canzone, sei un tuono a ciel sereno, sei un respiro a cuore pieno, sei la grandine di primavera, sei il sorriso che prima non c'era, sei ciò che sei sempre più nei pensieri miei.
Perdona la mia franchezza, pensa se a dirtelo fosse una carezza o lo sguardo libero sulla tua dolcezza.
Non aver paura di ciò che penso, tanto è solo un pensiero dentro, è ciò di cui mi nutro per vivere, senza questo tutto sarebbe cenere.
Araba Fenice così io sarò. Grazie a te io rinascerò.
La vita è una partita e noi... siamo le carte ci mescoliamo prendiamo posizioni a volte siamo numeri... figure colorate dipinti così bene che sembriamo forme d'arte
Ma attenti a non cader fuori dal mazzo se succede restiamo lì... in disparte
Questa partita è molto strana da giocare se lasci trasparire l'umiltà non riesci ad arrivare ti costringono a barare
Sopra a questo tavolo da gioco non rotondo perché schiacciati ha i poli grazie alle nostre paure son più le volte che ci ritroviamo soli
Perché vogliamo vincere arrivare a tutti i costi e se giocando buttassimo sul tavolo le nostre verità? Tutti i problemi che teniam nascosti?
So che non sarò mai una grande carta un grande giocatore perché in simbiosi ho sempre il cuore
Ma organizzerei una partita con in palio un'emozione che faccia nascer dentro a chi la vince il senso dell'appartenenza e della partecipazione
La vita è una partita e noi... siamo le carte e quando cominciamo ad ingiallire ci mettono da parte.
Mille passi trovo dentro al cuore, mille anni di solitudine, che orrore, mille volte ho sbattuto contro un muro, ora vedo il sole, niente lo oscura.
Tanti colori dipinti su una tela, la mia anima più possibile sincera, scarabocchi di una vita traballante, ora ho raggiunto la pace, quella del sangue.
Fatti e desideri andati in fumo per arrivare a un domani digiuno, avevo la tavola imbandita, no la vedevo, scorrevo la vita tra le dita.
Quello che più conta nel mio mondo strano sono coloro a cui dono amore e non invano, sono i colori che fanno apprezzare un quadro, non il buio di un cuore tetro.
Ho chiesto perdono e mi è stato dato, la dritta via ho seguito, ho trovato un sorriso sincero e ho perdonato chi di me ha fatto strage e se ne è andato.
La vita è fatta per essere vissuta, non esiste pegno per barattarla, una ne hai avuta, non gettarla in fondo ad un oscuro sogno, vivila così e non ci sarà disdegno...
Accontentarsi alle volte sembra poco, raggiungere il successo non ha scopo, solo quello di farci perdere di vista chi ti vuol bene senza dire basta.
Spesso ti ritrovo nella mia poesia, fitta tra le mie rime come una dolce melodia.
In quel sapore amaro intenso di caffè di quei momenti caldi trascorsi accanto a te.
Ricordi un po' lontani che non puoi dimenticare li senti fra le mani, ma non li puoi più afferrare.
E ci resta solo il lusso di sfiorarci in una foto, pur sapendo che è un foglio freddo ma ci scalda come un vero fuoco.
Ciò che sento in questo momento è lo stesso rimpianto che provi anche tu di non averti offerto in quell'istante quella carezza che non ti darò mai più!
Che Anno! Mamma mia! Ho guardato nel cassetto quello che è passato Un tormentone, un ciclone; ma no... è stato una invasione di mente che ha permesso a qualcuno di diventare il padrone del mio presente. Ma un regalo mi è stato donato un uomo che mi ha dato un amore incondizionato. Ha guardato nel mio cuore tanto spaventato Il suo amore è stato come volare. È entrato con lui anche il suo Romeo gatto europeo con le fusa, e miagolio ha dato calore al cuore mio. Ora sono ricca d'affetto, guarda un po questo amore cosa ha combinato, è riuscito a farmi avvicinare a chi credevo non mi volesse più amare tutta la famiglia madre padre sorella e figli. Questo è stato il più bel regalo di Natale Tutti intorno al tavolo la notte del Santo Natale. Dopo due lunghi anni credevo non avrei mai più alzato le braccia invece uno ad uno li ho stretti a me è stato come averli partoriti una seconda volta una sensazione meravigliosa ho abbracciato un piccolo seme che cresce nel pancino. Ora guardo al futuro scavalcherò questo grande muro non guarderò mai più indietro. Svuoterò questo cassetto che è diventato stretto con tutti gli errori da riparare, ho solo voglia di ricominciare non mi farò fermare da chi voleva che io diventassi un'abitudine della solitudine.
Mangio con avidità acetiche cerniere simulazione di negata appartenenza tovaglie ovali su tavoli quadrati rilasciano... la luce dei miei lati otri di vino nero evaporato inni perduti vestiti da soldato aperte son le uscite verso un mondo inscatolato niente paura dentro bocce di vetro nessun ricordo torna indietro immenso... l'orizzonte tetro.
Esterni muri dati al vento distanze programmate per mutare sentimento ottoni opachi accatastati accanto all'anima attribuire colpe dentro le righe della pagina riattar figure perse pur non avendo voglia domande ricercate come l'ago nella paglia ottemperate le risposte come ghiaccio che si scioglie.
Canzoni di stonata provenienza inneggiano tremanti a lotte di sopravvivenza negando note armoniche alle orecchie zampilli di spartiti bruciano nei camini di vecchie catapecchie istrionici maestri improvvisati dirigono motivi senza senso assurdi musicanti ricercano la vita in questo mescolato suono denso.