Un tempo ero aquila dalle grandi ali. Dai monti ai ruscelli ai grandi viali, in un batter d'occhio fiondavo sui rami. Bestia affidabile e fedele ai propri doveri, un solo amore nel cuore e nei pensieri.
Dalla mano di un arciere una freccia scoccò, col sibilo dell'aria in un attimo il cuore tagliò. Il batter d'occhio fu ancor più veloce, in picchiata persi i sensi del rapace. Tramortito a volar non fui più capace.
Le ali tarpate in una gabbia. Il cuore spezzato per la rabbia. Mi hai ferito e interrotto il volo. Mi hai deriso e lasciato da solo. Vuoi farne di me ciò che non sono.
Un tempo ero aquila per te, spartivamo i sogni io e te. Adesso cosa te ne fai di me, se i miei occhi non brillano più, se le mie ali non spingono su.
Uomo! Che hai inseguito sempre un sogno, quello di Icaro come supremo del tuo regno. Ora comprendo il senso del tuo inseguimento. Mai come ora vorrei ali per volare per fuggire da questa galera.
Passione vera muove le mie mani che, silenziose accarezzano il tuo viso. Sguardi complici, labbra cedute al desiderio. Due corpi, fusi in una sola ombra che disegna fiamme accese sulle pareti nella penombra della sera. I sogni si lasciano afferrare dominare, vivere... per una volta. Respiro le tue emozioni, mi arrendo ai brividi che, prepotenti, attraversano il mio corpo. Ti sento. Le note del vento accompagnano attimi sconosciuti, gioie mai vissute. Tutt'intorno è passione e libertà ritrovata. Oltre quella vetrata le luci della città, ad illuminare per tanti una notte come tante. Ma non per noi, che sfondando la porta di un sogno abbiamo vissuto la magia.
Come travolto dalla corrente è il mio cuore quando arriva il mio amore. Spruzzato da gocce di felicità canta una dolce melodia che mi abbraccia ed inebria. Ma quando il mio amore va via non c'è più melodia solo malinconia che, piano piano, la felicità porta via.
Lui che lenisce le ferite, appiana la tempesta dei pensieri, con il suo fare lento ci travolge, ci sconvolge ci culla... e poi perché? Per farci metabolizzare ciò che siamo da sempre...