Poesie personali


Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie personali)

Non serve

Non serve sentirsi più forti
Non serve guardare dall'alto,
in basso
un tuo simile
Non serve giudicare
Tu non puoi giudicare
Nessuno può permettersi
di essere giudice
di un altro uomo
Guardati dentro l'anima
prima di esprimere un giudizio
Tu, non hai mai sbagliato?
Allora manda giù
ogni tuo ipotetico dire
Io non posso giudicare
nessuno
Sai!
Io
di errori ne ho fatti
in quantità
Sono cosciente ora
che ho aperto
gli occhi
Che a far questo sia stato tu Dio,
il tuo volere è sceso
nel mio cuore
nella mia mente
nella mia casa
Che tu unica sorella mia
mi hai stretta a te

Questo è il più bel regalo che Dio
mi ha regalato per questo Santo Natale
Ora devo,
per l'amore che Dio
mi ha regalato nel cuore
Amore incondizionato

Sono un piccolo granello di sabbia
Sono una piccola goccia
in questo immenso universo
Ma tanti granelli di sabbia
tante gocce formano un esercito di pace.
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    Scritta da: Maria Romano
    in Poesie (Poesie personali)

    La tua luce

    Che la tua luce riscaldi i nostri cuori,
    che questa luce dia vita ai nostri sogni
    che la storia di ognuno di noi
    continui a portare unione... di pace e di famiglia
    che grazie a te continua a vivere
    nel passato e nel presente.
    E in ogni istante del tempo,
    in ogni posto del mondo
    che il tuo ricordo affiori e percorra la nostra persona
    dentro i nostri occhi e nella nostra mente
    rispecchi la tua anima
    e convinca il destino
    che esisterai per sempre.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Spiriti dell'aria, musichi e danzatori

      Spiriti dell'aria, musichi
      e danzatori, portatemi con voi
      nell'oltre cielo che risorge.
      Malato e svampato son di vita!
      Voi sapete di me, del mio cuore
      conoscete la storia dei miei anni
      l'autodafè del mio destino.
      Reo d'amore e di bene.
      Sono nella cella senza grate
      miasmi respiro e vivo
      tra le inclemenze del tempo.
      Orsù non lasciatemi ancorato
      nella rada del dolore
      tinte di pena son le vedute
      intorno, scurito è l'affresco
      di albe e di tramonti,
      dai giorni niuna luce brilla
      da un buio folto e ispessito.
      A che il respiro senza luce
      i colloqui con la mia ombra
      il polverio e il vocio dei ricordi
      or dolci o funerei e amari
      che si affoltano nella bufera?
      Non udite l'eco dei miei singulti
      tra valli e dirupi, le urla
      che s'alzano dalle latebre
      dell'anima mia nell'ora alta?
      Oh labbri eterei sussurrate
      il vostro invito mi giunga
      da un varco io spicchi un volo
      uno svolìo mi esponga alla luce
      un fremere di vita rifiorisca
      una esistenza che languisce;
      su un domani lieto ricada
      il mio sguardo: ancor sfrecci
      prima che rintombi su una croce.
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        Scritta da: Marco Teocoli
        in Poesie (Poesie personali)

        Natale

        Mai chiesto qualcosa a Babbo Natale,
        perché chiedere non era permesso.
        Oggi voglio chiederti per il Natale
        tutti i doni che non mi hai concesso.

        Portali presto a casa mia,
        è legittimo che tu me li dia.

        E per farti perdonare
        anche la slitta dovrai lasciare.

        Pure le renne a provenire,
        ai miei comandi dovranno ubbidire.

        Fammi volare, fammi viaggiare,
        con la slitta verso una soffitta,
        verso un camino sopra un bambino,
        i miei regali voglio donare.

        Il regalo per me ti chiederai cos'è!
        Ti rispondo presto al tuo quesito
        Mi basta sentire, quando sto per donare,
        il cuore sincero di ogni bimbo allegro.

        Per un Natale di tutti e per tutti.
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          Scritta da: piumarossa70
          in Poesie (Poesie personali)

          Piuma per tutti

          Nonostante il mio "lavoro" sia decisamente pesante,
          lo amo molto, non potrei rinunciarci mai, il mio lavoro è
          semplicemente una parte di ciò che sono.
          Ci sono giorni in cui mi chiedo quanto ancora io sia in grado
          di portarlo veramente avanti e giorni in cui mi domando
          se effettivamente tutto ciò che faccio sia abbastanza o se
          potevo fare ancora di più...
          amo si il mio lavoro, le persone mi dicono grazie eppure sono io che
          dico grazie a loro... ogni volta mi insegnano e mi donano un passo
          in più.
          Ho imparato una cosa grande, ho imparato che l'umiltà sta nel
          riconoscere e sentire veramente che tutti abbiamo bisogno di tutti.
          Che non esistono gradi superiori ma che anche un bimbo di
          due anni può insegnare a un uomo di novanta... l'umiltà è capire che non si
          arriva mai, perché il giorno che credi di essere arrivato cadrai da un
          momento all'altro... umiltà è capire di volere migliorare ogni giorno
          di più per il bene di se stessi e degli altri.
          Al mio lavoro dico grazie per dire un profondo grazie a tutte le
          persone che ho incontrato e conosciuto e che mi hanno insegnato
          di sperare di rimanere un eterna allieva!
          Un abbraccio stretto e... una piuma per tutti voi.
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