Poesie personali


Scritta da: Francesco Costanzo
in Poesie (Poesie personali)
Il silenzio
il dono più prezioso
che ci sia,
oggi che tutti noi
abbiamo perso la via
nel frastuono
che dovrebbe riempire
ma è soltanto un tuono
di una tempesta
di arida sabbia
di un deserto fatto
di pura rabbia.
Rabbia per il vuoto
per la solitudine
per la malvagità
che sono oggi il moto
di un andare
verso il nulla
illusione meretrice
che ci culla.
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    Scritta da: Francesco Costanzo
    in Poesie (Poesie personali)

    Il canto di un lupo solitario

    Luna
    stella dell'amore,
    di tutte le stelle
    la più vicina agli uomini,
    si dice che tu hai tante facce
    e che sei mutevole
    nel cielo così uguale.
    Ma gli uomini non sanno che anche tu sei uguale:
    come un girasole che si dischiude alla luce del sole
    e lo segue nel cielo per farsi riscaldare e nutrire,
    anche tu ruoti nell'universo alla ricerca della luce del sole.

    Luna
    stella dell'amore
    che tutti cercano e vogliono da te,
    quando gli uomini
    quanti uomini capiranno
    che le tue tante facce
    sembrano tante perche tanta è la tua sete d'amore?
    Loro non sanno perché
    è così tremula la tua luce
    quando
    si riflette nelle acque del mare,
    negli occhi degli avidi uomini.
    Che ne sanno
    della tua paura di rispecchiarti:
    paura di scoprire
    che l'unico Amore
    che tu possa ricevere
    sia quello che proviene dalla tua immagine riflessa,
    paura che gli insipidi uomini
    come se non bastasse
    ti chiameranno
    Narciso.
    Ma nella notte
    un lupo solitario
    ti grida,
    rivolto alla tua luce,
    il suo Amore.
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      Scritta da: Fausto Feltrinelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Evviva la natura

      È bello tra amici ravvivare la memoria,
      e parlare un po' della nostra storia,
      quando gli unici detersivi in cucina
      erano qualche foglia spinosa e la spolverina.

      Quando si usava la cenere per il bucato,
      eri sicuro che nulla veniva inquinato.
      Quando il vino si faceva nelle piccole cantine,
      prima che la scienza invantasse tante polverine;

      C'era anche allora la scuola di cantina;
      senza andare a Padova, la si imparava in cascina,
      Il papà era il maestro, il nonno il professore,
      ti insagnavan a pigiar ed a dargli il bollore.

      Il vino allora lo si beveva e non faceva male,
      oggi se non stai attento, finisci all'ospedale.
      Pensate che una volta se ti sentivi giù
      il dottore ti incitava a berne un po' di più

      La scienza ed il progresso ci facciano i piaceri:
      di lasciar la natura come era ieri,
      perché lei con noi è sempre generosa,
      se gli facciamo torto diventa dispettosa.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Un vecchio e un asinello
        scendevano dalla montagna
        perdendosi lentamente
        negli ultimi colori
        della valle.
        Una foglia di quercia
        cadeva su mani stanche,
        l'argento degli ulivi
        rinfrescava la speranza.
        Un pettirosso salutava
        il sentiero curvo,
        il vecchio cavalcava
        senza premura.
        Erano ormai due ombre
        il vecchio e l'asinello
        carichi d'umanità
        accumulata dentro.
        Camminavano nel silenzio
        pensando al domani.
        L'oggi era già passato
        pieno di speranze.
        L'asinello odorava
        l'ultimo fiore
        rimastogli negli occhi.
        Il vecchio sognava nella sera
        la gioventù trascorsa.
        Uno sguardo nella valle
        una campana in lontananza
        il viaggio continua
        ma l'asinello non raglia!
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          in Poesie (Poesie personali)

          La mia terra

          Questo destino non mi vuole aiutare,
          lontano da te per forza devo stare,
          ho dimenticato tanti dei tuoi profumi
          ma mi ricordo sempre dei tuoi costumi.

          Quello della mia terra mi piaceva molto,
          ma ovunque io sia stato non ho mai più sentito.
          Quanti figli hai nel mondo che hai perduto
          e quello che non è mai ritornato.

          In molti sono quelli che sono partiti
          ma non devi essere triste nessuno mai ti ha dimenticato,
          io sento molto il desiderio di venirti a trovare
          per vedere te è la mia famiglia accarezzare.

          La sera ti penso sempre prima che mi addormenti
          per ricordarmi di te con quel sentimento.
          Ma adesso solo il ricordo è rimasto
          di questo tuo figlio, che senza volerlo hai prestato
          ad un'altra terra che prima non conosceva,

          da dove aspetta un destino che mai arriva,
          mi piacerebbe molto da te ritornare
          ma il destino insiste che qui devo restare.
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            Scritta da: Assunta De Rosa
            in Poesie (Poesie personali)

            E lui ride

            Quando è che si chiuderà quella finestra,
            quella finestra che dà sul cortile del passato,
            si il passato, che d'accordo con il presente riesce ancora a prendersi gioco di me...
            Lui mi tiene legata e ride,
            si ride di me, perché infondo sono io che non riesco
            a fare a meno di guardare da quella finestra,
            faccio il suo gioco, e lui mi guarda e ride,
            è passato, eppure, è così presente che fa ancora male.
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              Scritta da: Don Juan
              in Poesie (Poesie personali)
              Entra pure se vuoi,
              la porta è aperta e non
              ci son catenacci a tenerti fuori.
              Entra pure se vuoi,
              è la mia vita questa,
              cenere dappertutto
              e un gran puzzo di bruciato.
              Ti servirà un po' di coraggio
              e tanta voglia di iniziare,
              perché è dalla polvere
              che devo ripartire.
              Ma se guardi bene
              laggiù nell'angolo c'è un fiore,
              un bocciuolo ancora acerbo
              che aspetta un sorso
              di vita per crescere e poi sbocciare.
              Entra pure se vuoi,
              porta con te un po' d'amore
              e una favola da raccontare
              perché anche fiori vogliono sognare.
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                Scritta da: Aldo Trulli
                in Poesie (Poesie personali)
                Avvolti e intrecciati
                Tra lenzuola e stanze
                come rampicanti verdi
                sui muri della passione
                eravamo soli io e te.

                Al di là della chimica del cervello
                Oltre il labirinto dell'apparenza
                Persi nel vicolo cieco dell'essenza
                Ci siamo nutriti di baci.

                La verità chimera
                Nella certezza straniera
                Trova uno spazio
                Tra cuore e passione pura
                soli e nudi come mai,
                Come mai avremmo pensato

                Tutto intorno il mondo
                Taceva, dignitoso e umile
                Non invadenti suoni di città
                Né stordenti richiami di superfice

                Il verde dei prati
                Il rosso del fuoco
                Le pietre antiche
                Il passo lento della serenità.

                Il legno intorno
                La nebbia rendeva il sogno
                Il vino che inebriava
                Tutta follia
                Ma dolce come mai

                Pasti frugali, chiacchiere e sorrisi
                I tuoi occhi veri
                Lontani dagli echi del passato
                Al riparo dall'ansia dell'essere

                Non c'è ricerca d'immagine
                Ed è vana ogni domanda sul perché.
                Tutto torna irripetibilmente nuovo.
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