Ti ho lasciato il mio sapore sulle labbra l'odore della pelle sulla tua, gli attimi vissuti in confidenza le frasi che dicevo con pazienza, ti sei preso una parte del mio essere componendo un canto melodioso e come uccel di bosco sei andato a cercar cibo in altro luogo. Com'è difficile capire quel che tu volevi dire, com'è difficile sperare che tu mi possa ritornare ciò che hai rubato nel mio cuore.
Non hai mai preso le mie mani neppure hai baciato il mio viso hai lasciato che il sole riscaldasse il mio cuore senza il tuo sorriso, non senti gelosia se gli altri fanno quel che tu vorresti con affanno, non trovi fastidio nel sapere che altri occhi stanno a guardare, che la mia pelle è esposta al vento in balia del sole o della tormenta, ma tanto non t'importa di ciò che faccio hai perso l'occasione di un abbraccio, non pensi che altri possano sfiorare ciò che vorresti invece avere?
Nei cassetti della memoria solo polvere che noia! Affondo le mani per cercare un ritaglio, un appiglio che mi faccia ricordare il battito del tuo ciglio, solo vuoto, spazio immenso che rimbomba in un prato sconfinato, nel tuo essere di sempre, il nulla, il niente, il silenzio.
Quel che era delle notti ora è fumo nei tuoi occhi, quel che sembra il domani ora è cenere nelle mani, quel che vuoi per dispetto ti ha già fatto lo sgambetto, sei caduto e ora strisci come un verme e pure ferisci, non sei umile nel dire le parole che hai nel cuore, le trasformi in una lama che taglia in due la mia anima.
Ti sei lasciato andare nel tuo lento camminare hai perso l'ago del destino, forse non ti ero vicino, ma ti ho preso per mano, andavamo piano, però ti sei fermato e hai perso il fiato. Cercami nel sapore dei tuoi sogni, fa che il giorno non dormi che il vento ci accarezzi ancora che i fiori si colorino per noi che rinasca il cuore prima o poi.
Muore un amore che ha smesso di sognare, muore un cuore che ha smesso di volare, muore un sogno che si è svegliato d'improvviso, muore il sorriso coperto dal pianto sul tuo viso, muore il giorno creato da noi, muore il tempo del nostro poi, muore d'affanno questo tuo silenzio, muore di noia il tuo forzato consenso.
Ora che sono sogno vorresti dormire quando potevi avermi invece di partire, ora che sono nuvola preghi il cielo che non piova quando ero sole mi prendevi sulla riva, ora che sono fumo spegni l'incendio quando ero fuoco ardevi vincendo, ora che è troppo tardi speri di amarmi quando avevi il tempo non hai fatto altro che non pensarmi.
La delusione mi stringe il cuore, piccoli passi verso il finire, non c'è più il punto all'orizzonte non c'è pensiero nella mia fonte.
Lotto con me per dire che c'è ancora amore dentro il mio cuore ma non si vive di ma e di se se volti le spalle al nostro amore.
Quella di noi è la storia infinita pensavo fossi io la tua vita, non ero che una stupida pedina da cacciare al mattino, come la brina.
Fuori fa caldo, ma dentro il mio cuore c'è un gelo confuso con il tuo amore, non ti sento vicino, non sopporto la voce che vorrebbe cucire ciò che non mi da pace.
Delusione nel cuore è un lento morire, uno strisciare nel vento d'aprile, sgretola il tempo comprime il pianto il dolore che sento è solo un momento, hai dato tanto ti senti perfetto ti accorgi che hai fatto solo lo sgambetto al destino e lui furioso corre da te per chiederti perché.
La sabbia del deserto si lascia trasportare dal vento, si culla nel calore del sole si nutre di rugiada di oasi lontane di pensieri strani di sapori amari.
La sabbia del deserto non ha cuore in balia del tempo copre e muore vacilla nel silenzio della notte dopo di lei ti trovi in una botte non esci, non c'è luce lei ti ha preso, ammaliatrice.
La sabbia del deserto ti scorre tra le dita mentre ti accorgi troppo tardi che non c'è vita.