Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Pioggia

In un giorno di pioggia rivalutai tutto.
Fuori c'era il sole ma dal mio cuore cadeva pioggia.
Cadeva pioggia
perché le nuvole erano piene di sofferenza,
cadevano lacrime
perché il cuore era stanco di soffrire.
Una serie di eventi non previsti ed indesiderati avevano ridotto le speranze in fumo.
Il fumo della disperazione
aveva sciolto ogni certezza
e sebbene prima avessi qualcuno su cui contare
in quel giorno di pioggia rivalutai tutto.
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    Scritta da: Keysersoze
    in Poesie (Poesie personali)
    Seduto sopra un sasso.
    In silenzio.
    Solo la corrente dei pensieri
    Fa rumore.
    Intorno solo l'aria dei ricordi.
    Con la punta delle dita
    Sfiora la corrente
    Bagnandosi la mano di pianto.
    Luci di città lontane
    Dove le vite si rincorrono
    Affogano in un cielo
    Pesante come piombo.
    Aliti di vento freddo
    Gelano la pelle.
    Tagliano le labbra.
    Troppo nero intorno.
    La fioca luce di una candela.
    Rischiara un'esistenza
    Che non si è mai perduta.
    Due labbra, vicine.
    Un bacio. Forse no.
    Soffiano, lievi.
    La fiamma si spegne.
    E con il sottile fumo bianco
    Anche l'anima si dissolve.
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      Scritta da: Keysersoze
      in Poesie (Poesie personali)

      Definizione

      Morto non è colui che chiude gli occhi e smette di respirare.
      Muore davvero chi viene dimenticato.
      Muore davvero qualcuno il cui ricordo svanisce, sbiadendo dagli angoli.
      Muore davvero qualcuno i cui insegnamenti non si sono tramandati.
      Muore chi viene chiuso in una cornice invece che nel cuore.
      Muore davvero qualcuno la cui storia viene cancellata da quella seguente.
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        Scritta da: Keysersoze
        in Poesie (Poesie personali)
        Mi sono seduto lì
        Sulla sedia vicina al tuo letto
        Sono venuto a vedere
        Come stavi, cosa stessi facendo
        Piangevi.
        Mi sono commosso
        Quando con un dito
        Hai asciugato una lacrima.
        Quando ti sei addormentato
        Allora ho potuto dormire anch'io.
        Mi sono tranquillizzato
        Quando anche tu lo hai fatto.
        Ti sei svegliato dopo di me
        Ero già in piedi da molto
        Appoggiato alla finestra
        Che tu di solito usi
        Quando ti abbandoni ai ricordi.
        Ho sorriso quando ti ho visto aprire gli occhi
        Non ti ho lasciato
        Nemmeno per un solo istante.
        Sei venuto alla finestra
        Hai guardato la giornata
        Il sole pallido, un po' di foschia
        Ti sei voltato e non mi hai visto
        Ma ero lì
        Tanto vicino che sarei stato tentato
        Ad allungare una mano e accarezzarti.
        Poi ti ho seguito
        Giù dalle scale
        Ero dietro ad ogni tuo passo.
        Mi hai portato dei fiori
        Sistemandoli con cura
        Accanto alla mia fotografia.
        Mi hai parlato e raccontato
        Di te, della tua famiglia
        Dei tuoi e dei nostri amici.
        Hai riso mentre parlavi.
        Ed io con te.
        Adoro ascoltarti. Adoro ridere insieme.
        Ti sono vicino, più di quanto tu creda
        E con tutte le mie forze
        Ogni giorno cerco di dimostrarlo.
        Spesso credo che tu sappia dove sono
        Perché guardi verso di me
        E sorridi
        Dolcemente.
        Un altro giorno ancora è passato
        Quanti ne passeranno ancora...
        Ormai abbiamo perso il conto
        Entrambi
        Quanto tempo è trascorso dall'ultimo abbraccio?
        E quanto dalla nostra ultima litigata?
        Non so tu
        Ma io darei qualsiasi cosa
        Per rifare qualcosa insieme
        Per rivivere uno dei nostri momenti
        Uno qualsiasi
        E per dirti qualcosa che ti ho detto
        Ma che non hai mai colto...
        Quanto bene ti voglio.
        Ma mi accontento di guardarti
        E vegliare su di te
        Sui tuoi cari
        Perché tu possa continuare a guardarmi
        Cercarmi e parlarmi
        Con tutto l'amore che ogni giorno mi regali.
        Il mio viaggio è terminato.
        Ora tu, concludi il tuo
        Senza fretta
        Poi ci ritroveremo.
        Ancora.
        Amici.
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          Scritta da: Antonio Sangervasio
          in Poesie (Poesie personali)

          Signore pietà

          Non mi sono mai fidato
          dei brandelli di ciò che sono stato.
          Ammaino i pensieri miei,
          la bocca si chiude serrata,
          la testa tra le mani,
          una croce nel cuore.
          Rifletto a lungo
          quasi dura un secondo
          ma è tutto l'eterno.
          Nel silenzio
          assegno i nomi alle cose,
          rantolo tra le apparenze disinvolte degli angeli,
          volteggio
          per evitare passi di danza,
          se non so ballare.
          Orrori vedo, di occhi aperti,
          e nubi di catrame,
          orrori,
          le mani sudano lacrime,
          le ombre coprono le urla
          dei saggi,
          ma non sono sicuro di sentirle.
          Strazi,
          tra poesie al vento,
          v'è il mio delirio.
          Poi il sonno soffia una candela
          e la veglia depone la scure,
          nel fondo chiuso a chiave
          d'un baule.
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            Scritta da: Antonio Sangervasio
            in Poesie (Poesie personali)

            Il vaso

            Che sia più lunga la vita,
            la mattina d'estate,
            il vento sui capelli bagnati,
            contemplare occhi lucidi
            della gioia di un bambino.
            Che sia più nitida la neve,
            la pioggia che riverbera le immagini,
            la linea ricurva
            dei rami dei salici.
            Che sia festa nell'anima tua,
            che accoglie in un vaso un sorriso,
            che rende il tuo viso
            un fiore delicato,
            da non poter toccare.
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              Scritta da: Antonio Sangervasio
              in Poesie (Poesie personali)

              Inascoltato

              È come se fosse la neve,
              urla che grida dal mare ovattato,
              diniego di verità inascoltate,
              false credenze disperate,
              vite vissute paralizzate,
              quasi per vincere la morte.
              Io
              la sposto la sera,
              la metto da parte,
              basta silenzi dinnanzi.
              Fuggo da qui,
              fingo d'aver conosciuto l'istinto,
              d'avere abboccato al suo pianto,
              mi copro d'allori e sorrido,
              la voce,
              trabocca,
              inesorabilmente cade
              nelle ultime ore
              d'ogni mia silente follia.
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                Scritta da: Barbara Brussa
                in Poesie (Poesie personali)

                La mia Libertà

                Abortire il pensiero di te: questo volevo.
                Sentirmi libera da questa ossessione
                perché non sapevo dove mi avrebbe portata.
                Fuggire dalla mia anima, per non farmi più toccare.

                Ma è proprio lì dentro che ho trovato la mia libertà:
                Libera di amarti.
                Libera di scegliere.
                Libera di restare.
                Ma anche di andare,
                senza per forza dovermi amputare il cuore.
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