E torno dentro me a chiedermi il perché di tanta solitudine di pensieri stanchi di lacrime amare del perduto amore del sentito dolore.
Credevo nel tuo dire, così bella da morire asciugavo le tue lacrime affinché non sentissi il vuoto di un amore lasciato.
Continua lui ad indossare una maschera di carnevale così ambiguo e furbo crede di bloccarti in un pugno.
Sessanta giorni per cercare il senso a quel che era accaduto, ora buttato al vento.
Goccia dopo goccia scorreva il tuo amore, fiele per il cuore, lento stillicidio che portava addosso l'odore del suicidio, l'anima in un fosso.
Non potrei provare amore per un uomo che mi ha dato dolore, ma capisco quel che passi ce ne sono nella vita di fessi che si lasciano incantare da un "te lo giuro amore, senza te non posso stare..."
L'illusione del tempo passa nella mente, l'illusione del tempo non mente, sarà il tempo a prenderti per mano a farti strada qui vicino oppure lontano. Il suo sorriso camuffato d'estate illumina le sue risate, false, ipocrite, ingannatrici han richiuso le tue cicatrici, ma per quanto poi mi chiedo se è facile da dietro un vetro dire e fare le magie e far vere le bugie? Io non son nessuno per suggerire a questo amore di volare o atterrare dentro il cuore di qualcuno.
Sei fatto di niente, non ami la gente, spruzzi solo insidie, non ragioni con la mente, ti senti supremo, invincibile e immortale pensi che le pene tu non le debba pagare? Solo schizzi di un disegno mai finito pasticci di una tela buttata nel cesso vuoi tutti ai tuoi piedi alzando un dito hai in mente solo invidia e sesso, non sai dove inizia il volto di una donna guardi solo sotto la sua gonna non t'importa se bionda o bruna pensi a quanto possa essere brava a star ferma due minuti finché duri e poi la saluti. Non sai dov'è un cuore perché il tuo non è mai esistito non sai cos'è amare perché ti ho stracciato, sei finito...
A qual fine dobbiam penare enormi sofferenze? Apro gli occhi, mi guardo attorno non trovo alcuna risposta interrogo me stesso invano quante domande allo scopo di trovar risposta naufrago tra i miei pensieri mentre il vento della tristezza mi porta verso il tedio non so dove vagare, apro la mia mente verso nuovi confini fino ad allora abbandonati al loro destino, inesplorati... ma nulla nemmeno lì trovo risposte... per quanto la mia mente possa vagar sboccia in me la convinzione che a domanda come questa Non vi sia risposta...
Planando come un gabbiano nel soffio della tua esistenza ho visto un mondo che nessuno standoti accanto, ha mai notato. In quel mare mi sono immerso, senza alcun timore ed ho pescato il frutto del tuo amore. Da quando non ci sei ho smesso di volare, e giorno dopo giorno, affondo sempre più nell'abisso della tua assenza. Ma mi basta ricordare i tuoi occhi per rivedere la tua luce, ed il vento come una brezza ritorna ad accarezzare il mio viso asciugando una lacrima che il tuo sorriso si porta via.
Sei la luce che illumina il mio cammino sei il calore che scalda il mio cuore sei il sorriso della mia felicità sei la dolcezza travestita da persona sei la ragazza che voglio accanto a me per tutta la vita... ti amo.
Se l'amore universale si riversasse su ogni piccolo essere in ogni occasione per spegnere i rancori, apprezzando il sole tiepido che ci sveglia con leggerezza e tepore o un tenero abbraccio confuso dal cadere delle foglie, nascondendosi in un campo fiorito o assaporando la pioggia, sciogliendo il calore con fiocchi di neve che si spengono nell'oceano, cullandoci dalle onde e ascoltando il silenzio del vento che raccoglie le parole di ciascuno di noi per creare dolci pensieri, in quell'attimo potremo avere un piccolo mondo che ci gira in tasca.
Riaffiora a volte giovinezza un po' sbandata, ne porto dentro i segni come righe sull'asfalto dopo brusca frenata, non son mai stato un fante ne un'arcière ma... ero un'abile moschettiere, quand'ero per la strada sapevo usar la spada con la lucidità di folle burattino scaldavo con la fiamma il cucchiaino, senza pensarci troppo accompagnato da frenetica impazienza scioglievo l'eroina con magica sapienza, mettendo via problemi pene sparavo tutto quanto nelle vene, un attimo soltanto e poi il primo spasmo, non esisteva altro, meglio di qualsiasi orgasmo. Inconsapevole del cinico potere fratello delle differenze, il prezzo da pagare le assurde conseguenze delle amicizie false le prepotenze, d'ipocrisie già innate falsificando firme nel libro delle assenze di amori e sogni chiusi in un cassetto, sfuggenti sguardi in odor di sala d'aspetto. Amori fatti in fretta amori calcolati, tenendo le siringhe pronte ai lati troppe le volte che son rimasto solo troppe volte sono inciampato prima di spiccare il volo. Ti guardi nello specchio e non ti vedi, non sai nemmeno in chi o a cosa credi, e gelide lenzuola coprivano a fatica i piedi, candele stanche di crear giochi di luce animavano le pareti spoglie, di sagome sottili. Mi sono visto molte volte in mezzo a quelle sagome sottili ero... come un burattino ingarbugliato nei miei fili. Poi ho incontrato te mia dolce amica, e con dolcezza mi hai tolto l'ago dalle dita, i raggi del tuo cuore hanno riacceso in me la gioia in uno splendido mattino ora è solo un ricordo il burattino, è stata dura è costata sofferenza, ma sono qui son vivo. Adesso è l'emozione la mia essenza.
Malinconia d'un lento abbandono. Dolcemente lontano vanno via piano scivolando verso il nulla. Questo dolore grande e tenero da sempre a sé negato incombe. Eppure ancora devo vivere Mamma, e ancora devo giocare come sotto il tuo sguardo e il tuo sorriso.