Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Un prato di malinconia

E dal dischiudersi di un fiore
ecco la prima sensazione di dolore.
Nasce una rosa addormentata,
nel letto mio deserto, abbandonata.
Dammi un frammento del tuo viso
ed io sarò contenta ed appagata,
voglio un tuo semplice sorriso
ed io sarò felice e innamorata.
Non darmi il fuoco né il tormento
Le lacrime non hanno più segreti
Non il mio nome abbandonato al vento
Grani di sale sulle deboli pareti
E dai pensieri si snoda una canzone
contro le porte socchiuse e cigolanti,
un grido soffocato di passione
una speranza di esser nuovi amanti.
Contro i pensieri lanciati su un frammento
Ogni parola si lascia accartocciare
Un alitare lieve del tuo vento
Ed eccoci di nuovo a sospirare.
Il prato intorno è tutto rifiorito
La rosa si è dipinta di passione
Il fuoco non ci brucerà l'invito
A dominar, d'amor la sensazione.
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    Scritta da: Luca Zecca
    in Poesie (Poesie personali)

    Il mio Amore non è banale

    Ah, destino ingrato... per quanto me la farai desiderare?
    Per quanto il cuor mio dovrà aspettare?

    Son giorni che desidero la sua voce,
    son giorni che non trovo pace.

    Il suo viso ogni giorno mi fai desiderare,
    i suoi rossi capelli desidero accarezzare...

    Il cuor mio si vuole dichiarare,
    non riesce più lontano da lei a stare.

    Sento di poterla far sentire speciale,
    di farle capire che il mio amore non è banale.
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      Scritta da: Anna D'Urso
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      Ritagli di te

      Guardo i tanti pezzi della tua vita
      ognuno rappresenta una salita,
      gli amori, i doni, le stagioni
      consumate nelle tue prigioni,
      due gioie che hai nel cuore
      un uomo da non dover amare...

      La vita non è a strisce
      c'è chi muore e chi rinasce,
      chi si annulla e chi fallisce,
      ma tu non sei come loro
      sei forte come un toro,
      ti senti solo un po' smarrita,
      ma succede nella vita,
      ora alza il tuo sguardo
      vedi il tuo futuro?
      No! Non è un muro,
      c'è il meglio che ti aspetta
      sei in ritardo, fa che il cuore ami e che mai più smetta...
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        Gli arancini

        Due arancini e un tè
        sono il mio pranzo:
        per cinque giorni, in piedi,
        tra ambulanti cinesi
        e colletti tesi tra cravatte e giacche.
        Come si ingoia male un arancino
        se pensi che a Montalbano
        li fecero diversi ed eminenti.
        Diversi come i suoi i giorni
        alle prese con cadaveri eccellenti;
        intarsiati da misteri da sbrogliare
        per menti che odiano dormire.
        Qui è diverso: le nostre vagano
        sul peggio del sopore,
        tra il bicarbonato
        del primo pomeriggio.
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          Scritta da: Laura Di Nella
          in Poesie (Poesie personali)

          Parole

          Parole
          amate
          pensate
          che esprimono
          armonia
          lamento
          felicità
          di un'anima che sussurrando
          vuole parlare di sé.

          Il vento porta lontano le mie parole
          in luoghi
          inospitali
          affollati
          insoliti
          e si trasformano in un'eco
          e come un boomerang
          tornano a tormentare
          le mie notti insonni
          mi turbano
          mi trafiggono
          mi ingannano.

          Parole che non mi riconoscono
          e non mi appartengono più
          estranee
          travisate
          rabbiose
          offensive
          false
          spregevoli.

          Silenzio... forse il vento si placherà!
          Silenzio... e l'ipocrisia trionferà!
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            in Poesie (Poesie personali)

            Devo tramortirlo e imbalsamarlo quest'amore

            Devo tramortirlo e imbalsamarlo
            quest'amore che scalpita e vola
            raschiare alle radici il dediderio
            di te che dentro il cuore fiorisce
            bruciare le pagine su cui è annotata
            la cronaca di un accaduto convissuto?
            Ti sentirai libera dopo
            al vertice di un crepuscolo?
            Libera di che? Di non amare?
            Che contrapporrai a sogghigni di tristezza
            al mortorio corteo di solitudini,
            quale tepore umano ti sorreggerà
            ragionando con vecchie e nuove malinconie!
            Son gelide e magre labbra non baciate
            insostenibili le conversazioni col vuoto
            squartanti i suoi morsi voraci
            rapidi i declini improvvisi di illusioni.
            Non torcere e spezzare il neonato sogno
            balbettante non sapeva ancora esprimersi
            ma fu scritto, venendo al mondo,
            che fummo fatti per amare
            e non viandanti tra la folla della vita
            a cui nessuno bada nel viale degli anni.
            Senza luce la paura del nulla regna
            i primi singulti avvia e serra il petto;
            tutto soffocato, al buio pesante
            più nulla si dibatte, durature assenze
            instillano intollerabili presenze.
            Riprenda ancora la tua vita uno sguardo
            di un sentimento si faccia serva e padrona
            non si ingrigi scialbata d'amore
            e invecchiata funghisca nel rimpianto
            di un languido: "perché così non fu?".
            Se qualcosa di me in te affonda
            se non demone incarnato io sono
            e non ho mirato e impallinato le tue ali
            abbandonati al primitivo sogno
            e sia quel che sia domani;
            una croce in segno di assenso
            il tuo cuore analfabeta apponga
            in calce ad un compromesso d'amore!
            Un atteso e nuovo ritrovarsi
            in un reminiscente slancio d'anima
            ci dica: siamo ancora in vita
            una presenza fidata ci accompagna
            e la sua voce ci riscalda il cuore.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Scusa

              Guardati,
              guarda chi sei,
              odiati
              o amati se vuoi.
              Prendi lo specchio e guardati apparire,
              è l'immagine della persona che ti ho fatto diventare.
              Mi dispiace credevo di farti stare meglio
              ma tu hai frainteso, non hai capito il mio consiglio.
              Mi dispiace,
              mi dispice vederti cambiata,
              sono stata io... sono io che ti ho rovinata!
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                Scritta da: Cleonice Parisi
                in Poesie (Poesie personali)

                Non delude la gente

                Non delude la gente,
                dagli altri
                non aspettar niente;

                Per tempo infinito
                ho intuito e guarito
                il mio bimbo ferito,
                la sua fame latente
                e il suo eterno stringer niente;

                Non delude la gente,
                dagli altri
                non aspettar niente;

                Se ho fame ascolto la mia fame,
                se ho sete cerco nella mia sete,
                se ho voglia bevo dalla mia stessa voglia.

                Non delude la gente.
                Dagli altri
                non aspettar niente.

                Mi vesto del mio vestire
                non per apparire
                ma per far fluire
                il mio sentire.

                Non delude la gente,
                dagli altri
                non aspettar niente
                è in te la sola sorgente.

                Che ipocrita saresti
                se con stupidi pretesti
                la tua vita arresti.

                Non delude la gente...
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