In fila indiana ai margini di una crepa nel muro e sopra i calcinacci di un sogno frantumato attimi come formiche vanno a riprendersi il tempo... Io sono fuori a guardare le briciole di quello che credevo d'essere... Seguo per abitudine tiritere di vita e perdo il filo logico che mi vorrebbe saggia mentre in frammenti spargo le memorie di un greto che ancora fiume sogna e torrente e scroscio e non si arrende alla secca stagione...
Sirene della mia solitudine mare di mille squame e spuma che m'abbaglia e mi scompiglia alta e bassa marea la moltitudine di pensieri che affollano il musicale sciabordio dell'acqua... Luccicare di rivoli nell'onda danzare nell'argento senza fine appena sotto il velo della luna sciogliersi e poi raccogliersi alghe capelli fili in sospensione... Sirene della mia vicissitudine mare di mille rive nella mia stanza che diventa sabbia flusso e riflusso dell'irrequietudine l'instabile emozione di sogni che riaffiorano e s'infrangono contro gli scogli della mia ragione...
Pudica angustifolia prego noli me tangere sfiorata dal pensiero è presa da malore pure soltanto brezza quasi fosse respiro l'accarezza ma lei racchiude l'anima sul foglio un atto di presenza pennatosette rime a custodire vulnerabile accenno d'esistenza...
Anime pie sgranar lunghi rosari stretti di cuore ed avidi di mano contare fra le dita le indulgenze il conto in banca l'ultima puttana e chi s'avvia per una larga via cammina sulle croci e sui vangeli e pattina sui cuori degli afflitti tanto poi donerà qualche fontana qualche carica e qualche cattedrale qualche ponte sospeso tra le sponde del dare e dell'avere una gimcana di macelli obbligati e fratricidi ratificati a colpi di partiti e noi che non sappiamo approfittare contiamo quanto il due giocando a briscola al tavolo di chi s'ingozza il mondo d"anime e sangue e si spartisce gli utili.
Tum, Tum, Tum. Note disordinate si rincorrono, sfuggono all'ovvietà. Solcano silenziose un unico pentagramma. Tum, Tum, Tum. Battito lento, maratona di cuori in corsa verso l'indefinito. Tum, Tum, Tum. Lo ascolto, scorre nelle vene. Pulsa di vita. È lui, ne sono certa. Tum, Tum, Tum. Una nuova alba rischiara le buie notti. Un nuovo giorno si dilegua lungo un unico sentiero. Tum, Tum, Tum... La mia stella si avvicina... Chissà se riuscirò a coglierla.
Se ti proibiscono di parlare, sussurra. Se non ti fanno guardare, ascolta. Se ti impediscono di ridere, ama. Se ti lasciano cadere, rialzati. Se ti costringono alla realtà, sogna. Se ti obbligano ad essere come loro, sii te stesso. Se ti tolgono la forza per camminare, vola. Perché a un uomo che ha ancora voglia di vivere non possono insegnare la morte.