Poesie personali


Scritta da: Andrea Spartà
in Poesie (Poesie personali)
Odio.
Odio represso.
Odio esplosivo.

Odio. Odio. Odio.
Odio tante cose.
Ma soprattutto odio tante persone...

Lo so, odiare non è bello...
ma in certi casi non se ne può proprio fare a meno...
Quando odiare diventa quasi il tuo ultimo motivo di vita
allora sappi che non vivrai ancora a lungo...
Per fortuna non sono a quel punto
e mai ci arriverò
eppure in questo momento odio...
odio da morire...
Forse in verità ho sempre odiato...
ma adesso, no, non posso più tenerlo a bada...
devo gridarlo, il mio odio...

Chi mi conosce anche solo di striscio sa bene cosa odio...
Chi mi vuol bene veramente sa che non deve fare ciò che odio...
Chi sa e fa finta di non sapere... non ha capito nulla di me...

Odio... odio in tanti modi diversi...
ma l'odio su cui sono concentrato in questo momento...
è l'odio verso chi beve...
odio l'alcool...
lo odio con tutto me stesso...
mi da fastidio persino il suo nome...
ne sento l'odore anche a distanza...
il suo unico pregio è basta una scintilla per farlo diventare fuoco...
Quanto amo il fuoco... brucia... brucia e purifica...

Odio... ho odiato e odierò...
non è una mia colpa... ma è di ciò che vedo...
Sono dentro ad un mondo in cui i ragazzi sono completamente allo sbando...
sempre di più... sempre più giovani... sempre di più...
ma io non ne posso più!
Non ne posso più di vedere questi stupidi bambini rovinarsi la vita!
Non ne posso più di odiare restando in silenzio...

Non sono nessuno... non posso obbligare nessuno...
non posso nemmeno cancellare l'alcool da questo mondo marcio...
e allora cosa posso fare?
Nulla...
posso solo guardare...
guardare gli altri che si rovinano la vita per... per...
per cosa?

Da sempre faccio della "comprensione" un mio pregio...
sono molto flessibile con la mente...
cerco sempre di non giudicare sul mio punto di vista...
e se lo faccio, lo faccio solo con i miei amici più stretti e solo per ridere.
E allora ok... l'alcool posso anche capirlo...

Posso "capire" chi ha appena subito un brutto colpo...
l'amore della tua vita va a puttane... il lavoro/scuola fa schifo...
hai perso una persona cara... sei sul lastrico...
e vuoi solo affogare il tuo dolore nell'alcool...
sai già che non cambierà nulla, ma per quelle poche ore vuoi dimenticare...
dimenticare tutto...
E allora ok! Posso "capirlo"... posso "comprenderlo"...
resto profondamente contrario... ma come posso non perdonare?

Posso "capire" chi ha passato un'intera vita in solitudine...
e si presentano quelle serate di festa in cui sono tutti fuori...
tutti con gli amici... tutti con le ragazze... e poi...
tutti a ballare... discoteche... musica... luci...
e vuoi lasciarti andare, vuoi divertirti, vuoi accelerare la tua vita,
l'alcool ti aiuta... toglie i freni inibitori e via,
sfrecci sul folle divertimento,
anche se spesso non si tiene il controllo... e si va fuori strada...
lo sai e te ne freghi... perché sei convinto di non aver niente da perdere...
E allora ok! Posso "capirlo"... posso "comprenderlo"...
resto profondamente contrario... ma come posso non perdonare?

Non posso "capire" chi della vita non ha ancora visto un cazzo...
e già se né stancato e butta tutto sulla piccola parte che conosce...
Ci sono feste e "festività"... e nelle seconde non si può esagerare...
l'alcool non può essere l'unico modo per divertirsi...
l'alcool non può prender posto ad ogni evento...
l'alcool non può esser usato in modo sproporzionato e stupido!
Ci si vuole divertire, è chiaro.
Si esce con gli amici e si sta in compagnia, è chiaro.
Si vogliono provare forti emozioni, è chiaro.
Ma ci sono cose che non mi sono chiare... per niente...
Dov'è il divertimento quando il giorno dopo non ti ricordi più niente?
Sono contenti gli amici che, al posto di divertirsi, devono preoccuparsi...
devono starti accanto... devono aiutarti a vomitare...
devono rinunciare al divertimento di quella giornata di festa rovinata?
(Quei pochi amici che lo fanno davvero... e se avete, ritenetevi fortunati)
Ti serviranno le forti emozioni mentre sei su di un'autoambulanza?
E allora no! Non posso "capirlo"... non posso "comprenderlo"...
resto fottutamente adirato... e perdonare diventa difficile...

E allora odio, guardo il mondo e continuo ad odiare,
ma il mio è un odio stupido, fottutamente stupido...
perché è un odio che fa male a me mentre sugli altri scivola via...
Mi fa male, malissimo...
perché mi sento inutile...
perché mi rendo conto che posso scrivere quanti libri voglio...
risaltando tutte le negatività dell'alcool...
perché posso dare tutti i consigli di questo mondo...
risaltando i pericoli che esso comporta...
ma sulla stupidità umana...
tutte queste parole non hanno effetto...
e allora...
che le scrivo a fare?
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    Scritta da: Andrea Spartà
    in Poesie (Poesie personali)
    Ci sono delle sere sole,
    ci sono delle sere morte,
    ci sono delle sere buie,
    ma soprattutto,
    ci sono delle sere tristi,
    tristi senza perché...

    Sguardo perso nel vuoto,
    musica triste nelle orecchie,
    parole di amori perduti nella testa,
    gusto amaro in bocca,
    niente sotto i polpastrelli delle mani,
    e tristezza ad avvolgere il tutto,
    tristezza senza perché...

    Mi sono davvero reso conto che non si può guardare avanti,
    se prima non si ha esaminato per bene tutto quello che ci lascia alle spalle,
    Tutti dicono, tutti parlano,
    "La vita è fatta di strade..."
    ma la strada giusta da percorrere qual è?
    "Se son rose fioriranno..."
    e se col tempo dovessero appassire?
    "L'uccellino nella gabbia o canta per invidia o canta per rabbia..."
    e se invece non canta più?

    La vita è fatta di strade, è vero,
    ma il problema sono gli incroci,
    quelli pericolosi, dove se esiti anche solo un attimo,
    resti fregato, distrutto, ucciso,
    ma la cosa più brutta degli incroci è che una volta imboccata una strada,
    non puoi fare subito l'inversione a "U" e tornare indietro...
    ma devi continuare ad andare avanti guardando nello specchietto l'altra strada...
    probabilmente non saprai mai dove ti avrebbe portato,
    o forse la curiosità ti farà fare la pazzia e, sgommando bruscamente, tornerai indietro.

    Mi sto lentamente convincendo che l'essere umano non sarà mai davvero felice,
    anche quando tutto sembra andare per il verso giusto,
    c'è sempre un qualcosa che ti rattrista,
    un qualcosa che ti attira da un'altra parte,
    un qualcosa che ti chiama, che ti chiede di mollare tutto e tornare indietro,
    da un lato vorresti farlo, sì... ritentare lì dove hai fallito,
    correggere quel maledetto errore che hai fatto quando eri troppo stupido,
    da l'altro lato invece hai paura, paura di sbagliare ancora,
    paura di rischiare, rischiare tutto in una vita che non ti da nessuna certezza,
    se non quella che, presto o tardi, sbaglierai di nuovo,
    in ogni caso...
    comunque...
    qualunque cosa tu faccia,
    è inevitabile,
    inevitabile,
    sbaglierai...
    e ti sentirai ancora una volta triste,
    triste senza perché.

    Avanza, avanza lentamente la tristezza,
    ti prende quando meno te l'aspetti e ti risucchia dentro di lei,
    è inutile cercare di reagire,
    ma la cosa positiva è che in essa non sei solo,
    ci sono tante persone che, come te, sono enormemente tristi,
    tuttavia se provi a parlarci, non ti rispondono,
    ti chiedi il perché e ti rispondi da solo,
    sono tristi per te, per colpa tua,
    tenti disperatamente di giustificarti,
    ma stai cercando di convincere loro o te stesso?

    Il 70% delle azioni della nostra vita è costituita da errori,
    ma questo solo nelle persone più sagge e fortunate...
    nello standard la percentuale di alza di parecchio.
    Il 95% degli errori che commettiamo fa soffrire terribilmente qualcuno,
    nell'85% dei casi a soffrire è qualcuno che ci ama o per cui siamo speciali,
    al 45% quel qualcuno ci odierà,
    il 30% delle volte si riesce a rimediare all'errore in questione,
    ma solo nel 15% delle volte si viene davvero perdonati.

    Ma nonostante le tante strade,
    nonostante gli inevitabili errori,
    nonostante le statistiche,
    nonostante tutto,
    in fin dei conti l'unica cosa di cui davvero bisogna convincersi,
    è che, qualsiasi cosa accada, hai lasciato un qualcosa in qualcuno,
    bella o brutta, non importa,
    sarà compito di quel qualcuno utilizzarla nel migliore dei modi,
    e ricordati di fare la stessa cosa anche tu, quando qualcuno ti farà soffrire...

    Perché per quanto tu possa essere triste senza perché...
    c'è sempre qualcuno triste per la tua tristezza,
    e se hai il coraggio,
    torna indietro,
    e prendi un'altra strada,
    anche se farai nuovamente soffrire qualcuno...

    Perché l'amore è dolore,
    Perché le scelte sono difficili,
    Perché la vita è sofferenza,
    Perché le persone portano tristezza,
    tristezza, senza perché.
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      Scritta da: Xxxxxx Xxxxxxxxxxx
      in Poesie (Poesie personali)
      Cioè non so se avete visto come cacchio mi ha trattato...
      Ma si, lasciala perdere...
      Cioè devi capire che le tipe sono tutte così
      Stronze?! Di brutto! È anche Bugiarde...

      A volte le bugie le reciti troppo bene,
      Quasi da convincerti anche tu che siano vere...
      Non ti sopporto quando dici che non esci,
      E poi ti vedo in giro a far la scema, quando cresci?!
      Tradisci e so da cosa dipende
      Vuoi solo assicurarti di essere ancora attraente
      Poi non mi chiami e sai che mi fa incazzare
      La scusa che hai finito i soldi del tuo cellulare
      Purtroppo ti conosco, al tuo posto
      Ne inventerei un'altra convincente piuttosto
      E segui sempre quel che fanno le tue amiche
      Tu ridi se una ride e poi sparli delle altre tipe
      Beh oh sembra un classico atteggiamento
      Sembri la sola ad averla libera al momento
      Bugiarda! So che godi a farmi ingelosire
      Hai la faccia soddisfatta quando mi vedi soffrire...

      Il tuo ragazzo dovrà essere il tipo più figo
      mica sto idiota che gioca a fare il calciatore ed è un fallito...
      "Pausa di riflessione" la stavo aspettando,
      è la scusa di ogni tipa per lasciarti e farsi un altro
      e vorresti che restassi tuo amico, così mi avresti ai tuoi piedi
      per poi usarmi all'infinito, ma dai
      non mi ci vedo in quelle vesti
      magari ad aiutarti coi tipi che ti faresti
      ed oltretutto io dovrei anche capirti
      certo alla tua età devi soltanto divertirti
      mah, se un giorno soffrirai per qualcuno
      capirai quanto fa male essere presi per il culo...

      Non devi dubitare io ti ho amato di sicuro
      E adesso mi ripaghi prendendomi per il culo
      No, no non ne parliamo
      Ora capisco quanto erano falsi i tuoi ti amo
      Ma piano, tradire gli altri non ti costa
      Sei esibizionista e vivi per metterti in mostra
      Il tuo viso innocente inganna i sogni miei
      La tua maschera nasconde quella che realmente sei...

      Un'altra signorina gira in città, non racconta al suo ragazzo quel che fa e dove va
      Ma lei lo sa, lo sa che lui l'aspetta ma non le importa basta che lei si diverta...
      Un'altra signorina gira in città, non racconta al suo ragazzo quel che fa e dove va
      Ma lui lo sa, lo sa che lei è bugiarda per questo la lascia perché sa che lei non cambia...
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        in Poesie (Poesie personali)

        L'anziano

        Membra che riposano
        su un comodo divano

        racchiusi tra grigi muri
        che annichiliscono ogni ardor,
        ricordando tempi duri
        dove vinceva l'amor.

        "Un mare di silenzio,
        per poter navigar
        lentamente, nell'ozio
        di questo tempo avar"

        un lampo, negli occhi blu
        di un uomo stanco,
        che amato non è più
        dalla donna avuto affianco.
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          Scritta da: Marco Carbone
          in Poesie (Poesie personali)

          Il tuo cane ha due mesi

          Il tuo cane ha due mesi, e già ti somiglia.
          Ho avuto paura che mi azzannasse
          quando si è messo a leccarmi le caviglie.
          Hai scambiato i numeri delle aiuole.
          L'hai disposte dal verso sbagliato.
          "Per distrazione" mi hai detto. Per me invece
          l'hai fatto apposta per essere dimenticata.
          Un po' di tempo fa ti avrei perdonata,
          ma oggi sono sicuro che se il mondo
          va così male è anche colpa tua.
          Sei ingrassata sui fianchi. Sei meno carina
          di qualche tempo fa.
          Che importa se vorrei vederti incinta
          delle mie carezze. Questo non te l'ho detto.

          Dirtelo, a me, avrebbe fatto più male.
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            Scritta da: Marco Carbone
            in Poesie (Poesie personali)

            Hai una frangia che urla

            Hai una frangia che urla. Forse ti sta male.
            Ma quale occasione migliore per chiederti un favore.
            Se i tuoi occhi potessero parlare
            avrei un motivo in più per andare a lavoro.
            Avrei il coraggio di sbraitare
            contro la macchinetta del caffè.
            Pretenderei maggiore attenzione dalla mia compagna.
            Un po' di zucchero non sta male
            in mezzo alle pratiche quotidiane.
            La radio accesa che canta la solita ossessione.
            È una canzone da ballo, ma a me viene
            voglia d'essere malinconico.
            Non sono un ossesso;
            ho solo voglia di chiederti meno confini:

            più elefanti da mettere nei sogni,
            più spiagge in questa desolazione.
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              Scritta da: Marco Carbone
              in Poesie (Poesie personali)

              La lavatrice non va più

              La lavatrice non va più. E l'acqua
              dal rubinetto esce di un colore strano,
              incomprensibile.
              Dovresti venire a vedere che fine hanno fatto
              i tuoi gerani. Non sono più rossi,
              non sono più gialli.
              Beh il tuo cane non sta poi tanto meglio.
              Tiffany non sembra più lui.
              Va in giro per la casa con troppi
              ossi in bocca. Fa le fuse come un gatto.
              Che pena mi fa!
              Ti sei dimenticata di dirmi come
              Si stirano le camicie. Ma si mette
              L'acqua calda o quella fredda?
              Mi avresti dovuto lasciare degli appunti.
              Lo sai quanto sono imbranato
              con i lavori domestici.
              Gli ospiti non vengono più
              Con piacere. Pretendono un padrone
              Di casa meno irritabile.
              Non so davvero come fare per
              Essere più socievole.
              Quando mi hai detto che per noi
              non c'era più futuro
              mi avresti dovuto almeno insegnare
              qualche storia divertente.
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                Scritta da: Marco Carbone
                in Poesie (Poesie personali)

                Quello che si farà per te

                Erano vent'anni che non piangevo;
                adesso mi sembra che tutto il tempo
                sia passato invano; sugli sfondi opachi
                e un po' tristi degli smalti da lavare,
                e sulla ruggine degli occhi degli
                innamorati. Tu sei morta; e non capisco
                come ciò possa essere accaduto;
                mi ricordo che camminavi con il bastone;
                (la gente ha sempre rispetto per chi
                cammina piano, o questo vale
                per me soltanto? ) e mi regalavi ogni giorno
                delle poesie. Non ho mai capito
                perché scrivevi così tanto, forse sapevi
                che il tuo tempo stava per finire?
                Io credevo invece che avessimo
                un'intera vita davanti.
                Che senso ha oggi questa città, che non
                Mi è sembrata mai tanto orrenda,
                e questa stupida estate?
                Tu sei morta, ma forse non te ne sei
                ancora accorta. E scrivi i tuoi versi stando
                sulle ginocchia. Oggi non pesi più di
                quaranta chili e incominci a cantare
                come un'allodola. Io sono qui che scrivo
                e mi sembra di aver sbagliato ancora.
                Tu mi dicevi che avevo talento, ma adesso
                Non riesco a distinguere l'acca dalle vocali,
                e mi chiedo qual è il senso di questo spettacolo?

                Non sono venuto al tuo funerale. Non so quanta
                gente c'era e quante facce ti hanno accompagnato.
                Tutto si sarà svolto in fretta; qualche lacrima
                (ma penso poche), delle fredde condoglianze.
                La tua cerimonia sarà stata uguale a tante altre.
                Tu adesso non ci sei più; ed è inutile questa poesia
                e tutto quello che si farà per te.
                Io non ti sto parlando, non ti sto scrivendo,
                sebbene m'illudo di questo.
                Domani dei rumori seguiranno altri
                rumori, le strade saranno verniciate con strisce
                nuove, di tanto in tanto delle lucciole
                ci parleranno, e tutto sarà tranquillo:

                questo è ciò che più non sopporto.
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