Goccie
pesanti
dense
solcano
le rosse gote
del viso
e qualcosa
dentro si rompe
fa male
un suono esce
dalle labbra delicate
una parola magica
amore.
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Goccie
pesanti
dense
solcano
le rosse gote
del viso
e qualcosa
dentro si rompe
fa male
un suono esce
dalle labbra delicate
una parola magica
amore.
Tempestoso spirito
viaggiante,
addolcisci il furore
nelle sinuosità
della mia trasparenza,
sospendi l'oscillazione periodica
del palpito
nei turbinanti incanti
dei miei sortilegi,
spingi a gran velocità
il barroccino dei sogni
nella sorgente del deserto,
fatti bere,
levati la fame,
rimargina la tua ferita
con la mia lama infuocata.
Tempestoso spirito
viaggiante,
fammi bere,
levami la fame,
congela
la mia lama infuocata
nel cuore della tua ferita,
cercami con gli occhi,
renditi liquida
tra le mie spire,
spegniti
per poi nascere un'altra volta
ancora...
... e ancora...
... spingi il barroccino dei sogni
nella sorgente del deserto.
Curva lo sguardo a est,
fiammeggia il carro di Tespi.
Tentami,
confondimi i sensi,
fatti mettere alla prova,
mescolati a me.
Edifichiamoci,
è la tua ultima fermata.
Io lo so quello che ti dovrei...
ed imparerò a darti la mia metà,
a cambiare in voglio un vorrei
su una lettera che ti ho scritto anni fa,
e se è vero che mi ami
ti darò ciò che rimane di me
e cambierò la mia vita da cani
in una in cui cancelleremo ogni se
e vi scriveremo sopra la nostra storia
promettendoci di non scordarla mai
appoggiata su una scrivania
tra una matita ed un libro di poesia.
Parlo ai viceré,
loro intorno a me.
Cammino su e giù,
e poi arrivi tu.
Vera, unica, bella,
luce di stella.
Gli occhi neri,
belli più di ieri.
Labbra carnose,
profumi di rose.
Voce voluttuosa,
sei molto affettuosa.
Faccio a pezzi
il cuore a cocci.
Con te rimarrei,
i tuoi occhi con i miei,
fino al chiarore,
per darti il mio amore.
Sono cieco.
Cieco perché ho versato lacrime di sangue per te.
Cieco perché di noi, avevo tappezzato le fredde pareti del mio cuore, le stesse che ora non sorreggono neanche me stesso.
E nel mio buio, attendo un tuo sorriso.
E cieco,
e sanguinante.
Così morirò, pensando di poterti riavere un giorno,
sperando di poter riassaporare le tue labbra.
E, lentamente, faccio scomparire quel Fabio che hai amato e di cui io stesso ero felice. Tornerò ad essere quel Fabio consumato dall'odio, consumato dal rancore e dalla solitudine. Tutto quello che tu, con un semplice gesto della mano, avevi cancellato.
Vorrei sentire la tua mano
stringere la mia,
il tuo calore
invadere il mio corpo.
Vorrei farmi accarezzare
dalle tue parole,
vere come soltanto la vita sa essere.
Tu che hai sempre saputo.
Tu che hai indirizzato il mio cuore verso quell'arduo sentiero.
Tu che conosci ogni singolo scorcio
del mio mondo fatato.
L'amore mi ha viziata per poi infliggermi un dolore troppo
pesante da sopportare.
Sono passati 9 mesi
ed il suo nome è ancoa vivo in me.
"Ognuno è padrone del suo essere",
mi dicesti una volta.
"Il destino non esiste".
Ogni singolo attimo della nostra esistenza ha un fine.
Ti ho ascoltata ma...
Non sono brava a credere a me stessa. Lo sai.
Preferisco affidarmi a qualcosa
di inesistente.
Forse così non potrò incolparmi.
Le mie ali sono state spezzate.
Il mio sangue prosciugato.
Il mio cuore frantumato.
Sono passati 9 mesi
ed il suo nome accenna a svanire.
Qualcuno silenziosamente
si fa spazio in me.
Credo di conoscerlo da sempre,
eppure so ben poco.
È sopraggiunto senza preavviso,
come le tempeste nei mesi estivi.
Qualcosa cambierà.
Tu lo sai. Io lo so.
Ma probabilmente non riesco
ad accettarlo...
L'uomo non accetta facilmente.
Svia. Preferisce le scorciatoie.
Non ama le guerre.
Credo, ma allo stesso tempo
mi convinco che è tutto inutile.
A volte il mio viso s'illumina mentre l'istante dopo si bagna.
Controsensi... il sale del mio vivere.
Nulla è razionale a questo mondo. Nemmeno noi.
Vorrei avere il coraggio di Amare. Adesso.
Vorrei essere un uccello,
volare via
libera lontano da qui,
dalle sbarre di questa vita,
dalla voce di questi uomini,
così stridula,
che mi pugnala il cuore
l’unico organo ancora vivente
che batte
non so come ma batte
in un infinito vuoto
dove rimbomba la mia unica voce…
la voce del silenzio.
Un soffio di vento,
ricordi, pensieri, profumi, sapori,
una rosa appassita,
un cielo spento,
offuscato
un volto stanco,
due occhi che guardano il passato,
la paura di crescere,
la speranza di sorridere
dopo interminabili momenti di vita non vissuta.
E così "la mia vita"
nell'attesa che forse un giorno
possa regnare dentro di me
quell'irrefrenabile
voglia di viverla.
Nella melodia di questa aurora ondeggia il mio corpo, nella danza dei ricordi di quei dì.
Dove l'oscurità delle nubi non penetrava nel nostro mondo...
Dove gli occhi luccicanti si perdevano in un fiume di serenità...
Dove un cuore spento si riaccendeva in un battito frenetico...
Dove la purezza dell'acqua rispecchiava la mia anima...
Dove i segreti non avevano più alibi...
Dove il sentimento apriva le porte della paura... e dove queste note hanno il potere di riportarmi tutte queste emozioni.
Se sei mia amica non mi giudicare,
se sei mia amica impara ad ascoltare,
se sei mia amica non farmi cambiare,
accetta i miei sbagli,
comprendi le mie debolezze,
scusa la mia incertezza.
Se riuscirai, ad ascoltare
solo il tuo cuore,
la gente non riuscirà mai
a distruggere la nostra amicizia,
perché le sarà difficile
insinuarsi nel profondo,
dove l'unità è data dal rispetto,
e dove ci si completa dando
anche all'altra la possibilità
di essere.