Scritta da: Marco Teocoli
in Poesie (Poesie personali)
Ventotto
Un numero, una data, un ricordo;
una coincidenza;
un'angelica presenza;
un progetto di artistica;
una ricorrenza per la vita.
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Un numero, una data, un ricordo;
una coincidenza;
un'angelica presenza;
un progetto di artistica;
una ricorrenza per la vita.
Mi ritrovo qui
Dove il vento soffia tra i rami della mia vita
Aspetto...
Di fronte a pagine bianche
Cerco di trovare le parole
Che ti possano far volare su un arcobaleno
Ho affidato il mio amore nell'oceano
Sperando che forte e impetuoso
Mi porti da te...
Solo il tempo potrà decidere
Se le nostre anime
Si potranno incontrare nei nostri sogni più profondi
Le lacrime iniziano a scendere
Non sempre piangere può far male...
Se nella notte ti sentirai sola
Alza lo sguardo verso il cielo stellato
Ogni lacrima è una stella che porta il tuo nome.
Divoro
con gli occhi
la tua cornice,
tuffata
nel raggio di sole
che distilla
dalla finestra
dischiusa.
Nel tuo slancio verticale
le cupolette
sono piccole gioie
e le mie mani,
cavalieri sulle rive
di altri orizzonti,
fanno a pezzi
il gioco di luce.
Acque mosse
e colorate
i tuoi occhi
e il mio amore,
traghettato,
si culla nei flutti,
tempesta
e diluvio.
Amo tanto
questa tela.
Vivi la tua vita,
ma fai in modo
che per me non sia finita.
Scatta la foto,
arrivata nel futuro,
mi penserai, lo giuro.
Sarò in quella stampa,
ti farò una domanda,
Chi hai amato nella tua vita?
Beh, è certo
Busseranno anche alla mia porta.
Uomini severi
dalle divise scure
con la fretta sul volto
" È improrogabile"
Così mi diranno
E a me non resterà che fare
" sì sì " con la testa
guardandomi attorno
cercando
di non dimenticare niente
che possa aiutarmi
durante il processo
Non posso certo dire
" non lo sapevo"
La vita
è fatta di attesa
forse
soprattutto d'attesa
di questo bussare
di questo render conto
Uscirò dalla mia porta
consapevole
di non poter tornare indietro
" il percorso è terminato"
Certo... lo sapevo
Eppure
mi trema un poco l'anima
con certezza so solo
ciò
che è al di qua
della mia porta
E se
a un certo punto
desiderassi
di sentir bussare?
Se
vecchia
stanca
forse delusa...
Oppure no, al contrario
in un momento
di felicità perfetta
radice e apice
alfa e omega
desiderassi
le nere divise
venute a prendermi?
Scoprire ingenuamente
che è nella natura
della nostra anima
accettare la Fine...
volerla quasi
come la conclusione
di un percorso
come il tramonto di un giorno
seguito
da notte di quiete
di riposo
notte
di rigenerazione
se non del singolo
certo dell'Universo
Segreto
del seme
è quello dell'anima
Busseranno soldati
alla mia porta
E io avrò atteso a lungo
forse invano
con un macigno
sospeso
sul cuore
E invano
ho chiesto aiuto
alle nuvole
all'acqua
agli alberi del bosco
Ho chiesto al Cristo
e Lui
triste mi ha detto
" Proprio a me, figlia mia?
A me
date montagne intere
nel cuore
e io taccio
e le porto
e le lavo
col mio sangue"
Busseranno alla mia porta
e avrò paura
Quella paura atavica
di sempre
dei soldati con le nere divise
Paura
di richieste
rendiconti
e bilanci
Vorrei fuggire
ora
ma sono inchiodata a questa sedia
Attendo il suono dei passi sulle scale
e il forte battito alla porta
" Aprite! Aprite!"
Certo,
aprirò
Non aspetto da sempre
forse
questo momento?
Ho finto
ho giocato
ho ignorato
L'Attesa
è il senso della vita
O forse
è l'Oltre
Sudata, stanca
con addosso
l'odore della paura
aspetto.
Eppure splendo
del mio mantello
di umanità
Consapevole di stelle
di mondi
di abissi
e di vette illuminate
Non so se sono pronta
ma non posso sottrarmi
e tanto vale
sorridere
e sfidare
con tutta la dignità possibile
le cupe divise che verranno
Io aspetto che bussino alla porta
e intanto vivo
vivo intensamente
E mi godo
ogni singolo filo d'erba
e ronzio d'ape
e amo
intensamente
con abbracci pieni di calore
e sorrisi
e lacrime di tenerezza
per i miei figli
Aspetto che bussino alla porta
e consumo ogni giorno
senza mettere da parte
o risparmiare
neanche un grammo di vita
Spero di aver bruciato tutto
per allora
Aprirò più facilmente
quando busseranno alla mia porta.
Dio
Chissà se esisti oppure no.
Se ci sei davvero,
se sei illusione o realtà.
Chissà se questa vita è davvero solo un passaggio,
un transito per poi arrivare da te,
Chissà se il dolore è il prezzo da pagare,
per essere stati qua.
Chissà se c'è un motivo per tanto dolore e crudeltà,
per la guerra e la povertà.
Chissà se c'e una ragione per un bimbo che soffre
e per un bimbo che muore.
Chissà se c'è un perché alla morte,
se davvero da te ci porterà.
Chissà se un giorno tutto questo finirà
se alla fine un giorno pace ci sarà.
Chissà se se esisti, se davvero tutto perdoni,
se sei tu il traguardo di questa vita infernale,
se alla fine ti raggiungerò e le pene finiranno.
Tra noi è sempre stato così...
I silenzi si riempivano di silenzi,
mentre frugavo con gli occhi tra le stelle
chiedendomi inutilmente... "Dove sei"...
Ogni volta che si apriva una porta
aspettavo te,
ma era sempre come un pomeriggio
autunnale.
Io camminavo...
camminavo e chiudevo gli occhi.
Solo la strada capiva.
I fiori sono come sentimenti.
Sbocciano, provocando
emozioni che non ti saresti
mai aspettato.
Sfioriscono, lasciando
la delusione come unica emozione.
E infine muoiono, lasciando
Soltanto l'indifferenza
Di un ricordo nel nostro cuore.
Vorrei che ognuno,
in questo mondo,
fosse libero di fare ciò che vuole.
Vorrei che ognuno fosse padrone
della propria vita,
per rompere quelle catene trasparenti,
che legano il mondo,
ad un infinita tristezza.
Solo pochi attimi,
in questa vita,
sono veramente sinceri.
Solo pochi attimi,
in questa vita,
sono veramente magici.
Perché solo pochi attimi,
in questa vita,
sono degni di essere vissuti.