Poesie personali


Scritta da: Dario Ziviani
in Poesie (Poesie personali)

Il tuo nome sopra una stella

Mi ritrovo qui
Dove il vento soffia tra i rami della mia vita
Aspetto...

Di fronte a pagine bianche
Cerco di trovare le parole
Che ti possano far volare su un arcobaleno

Ho affidato il mio amore nell'oceano
Sperando che forte e impetuoso
Mi porti da te...

Solo il tempo potrà decidere
Se le nostre anime
Si potranno incontrare nei nostri sogni più profondi

Le lacrime iniziano a scendere
Non sempre piangere può far male...

Se nella notte ti sentirai sola
Alza lo sguardo verso il cielo stellato
Ogni lacrima è una stella che porta il tuo nome.
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    Scritta da: Dave Matthews
    in Poesie (Poesie personali)

    Piccole gioie

    Divoro
    con gli occhi
    la tua cornice,
    tuffata
    nel raggio di sole
    che distilla
    dalla finestra
    dischiusa.

    Nel tuo slancio verticale
    le cupolette
    sono piccole gioie
    e le mie mani,
    cavalieri sulle rive
    di altri orizzonti,
    fanno a pezzi
    il gioco di luce.

    Acque mosse
    e colorate
    i tuoi occhi
    e il mio amore,
    traghettato,
    si culla nei flutti,
    tempesta
    e diluvio.

    Amo tanto
    questa tela.
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      Scritta da: Concetta Antonelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Busseranno alla mia porta

      Beh, è certo
      Busseranno anche alla mia porta.
      Uomini severi
      dalle divise scure
      con la fretta sul volto
      " È improrogabile"
      Così mi diranno
      E a me non resterà che fare
      " sì sì " con la testa
      guardandomi attorno
      cercando
      di non dimenticare niente
      che possa aiutarmi
      durante il processo
      Non posso certo dire
      " non lo sapevo"
      La vita
      è fatta di attesa
      forse
      soprattutto d'attesa
      di questo bussare
      di questo render conto
      Uscirò dalla mia porta
      consapevole
      di non poter tornare indietro
      " il percorso è terminato"
      Certo... lo sapevo
      Eppure
      mi trema un poco l'anima
      con certezza so solo
      ciò
      che è al di qua
      della mia porta
      E se
      a un certo punto
      desiderassi
      di sentir bussare?
      Se
      vecchia
      stanca
      forse delusa...
      Oppure no, al contrario
      in un momento
      di felicità perfetta
      radice e apice
      alfa e omega
      desiderassi
      le nere divise
      venute a prendermi?
      Scoprire ingenuamente
      che è nella natura
      della nostra anima
      accettare la Fine...
      volerla quasi
      come la conclusione
      di un percorso
      come il tramonto di un giorno
      seguito
      da notte di quiete
      di riposo
      notte
      di rigenerazione
      se non del singolo
      certo dell'Universo
      Segreto
      del seme
      è quello dell'anima
      Busseranno soldati
      alla mia porta
      E io avrò atteso a lungo
      forse invano
      con un macigno
      sospeso
      sul cuore
      E invano
      ho chiesto aiuto
      alle nuvole
      all'acqua
      agli alberi del bosco
      Ho chiesto al Cristo
      e Lui
      triste mi ha detto
      " Proprio a me, figlia mia?
      A me
      date montagne intere
      nel cuore
      e io taccio
      e le porto
      e le lavo
      col mio sangue"
      Busseranno alla mia porta
      e avrò paura
      Quella paura atavica
      di sempre
      dei soldati con le nere divise
      Paura
      di richieste
      rendiconti
      e bilanci
      Vorrei fuggire
      ora
      ma sono inchiodata a questa sedia
      Attendo il suono dei passi sulle scale
      e il forte battito alla porta
      " Aprite! Aprite!"
      Certo,
      aprirò
      Non aspetto da sempre
      forse
      questo momento?
      Ho finto
      ho giocato
      ho ignorato
      L'Attesa
      è il senso della vita
      O forse
      è l'Oltre
      Sudata, stanca
      con addosso
      l'odore della paura
      aspetto.
      Eppure splendo
      del mio mantello
      di umanità
      Consapevole di stelle
      di mondi
      di abissi
      e di vette illuminate
      Non so se sono pronta
      ma non posso sottrarmi
      e tanto vale
      sorridere
      e sfidare
      con tutta la dignità possibile
      le cupe divise che verranno
      Io aspetto che bussino alla porta
      e intanto vivo
      vivo intensamente
      E mi godo
      ogni singolo filo d'erba
      e ronzio d'ape
      e amo
      intensamente
      con abbracci pieni di calore
      e sorrisi
      e lacrime di tenerezza
      per i miei figli
      Aspetto che bussino alla porta
      e consumo ogni giorno
      senza mettere da parte
      o risparmiare
      neanche un grammo di vita
      Spero di aver bruciato tutto
      per allora
      Aprirò più facilmente
      quando busseranno alla mia porta.
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        Scritta da: Sandra
        in Poesie (Poesie personali)

        Dio

        Dio
        Chissà se esisti oppure no.
        Se ci sei davvero,
        se sei illusione o realtà.
        Chissà se questa vita è davvero solo un passaggio,
        un transito per poi arrivare da te,
        Chissà se il dolore è il prezzo da pagare,
        per essere stati qua.
        Chissà se c'è un motivo per tanto dolore e crudeltà,
        per la guerra e la povertà.
        Chissà se c'e una ragione per un bimbo che soffre
        e per un bimbo che muore.
        Chissà se c'è un perché alla morte,
        se davvero da te ci porterà.
        Chissà se un giorno tutto questo finirà
        se alla fine un giorno pace ci sarà.
        Chissà se se esisti, se davvero tutto perdoni,
        se sei tu il traguardo di questa vita infernale,
        se alla fine ti raggiungerò e le pene finiranno.
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          Scritta da: Fara Francesco
          in Poesie (Poesie personali)

          Noi...

          Tra noi è sempre stato così...
          I silenzi si riempivano di silenzi,
          mentre frugavo con gli occhi tra le stelle
          chiedendomi inutilmente... "Dove sei"...
          Ogni volta che si apriva una porta
          aspettavo te,
          ma era sempre come un pomeriggio
          autunnale.
          Io camminavo...
          camminavo e chiudevo gli occhi.

          Solo la strada capiva.
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