Scritta da: Sandro Solaro
in Poesie (Poesie personali)
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La tua voce limpida
come fresca acqua
placa l'arsura
di questo deserto
che è la tua assenza.
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La tua voce limpida
come fresca acqua
placa l'arsura
di questo deserto
che è la tua assenza.
Voglio essere il cofanetto
dove nascondi tutti i tuoi sogni,
il diario dove scrivi tutte le tue giornate,
la coperta con la quale ti copri dal freddo,
il tuo braccio per sollevarti da ogni sforzo,
la tua mente per aiutarti in ogni gesto,
il rumore dei tuoi passi per sempre gioire del tuo arrivo,
le tue lacrime per poter scivolare sul tuo viso
e consolarti nei momenti difficili,
il tuo specchio per poterti vedere
la mattina, con i capelli arruffati e l'aria assonnata.
Ma sopprattutto vorrei essere la tua anima
per non lasciarti mai e così renderti immortale.
Siamo figli della madre terra
a contatto d'un respiro antico
all'ombra di un muro diroccato
ascoltando il cuore e le ferite.
Ci ha baciato la luce di ieri
ci ha abbracciato anche il domani.
Il nostro primo vagito è del giorno
in cui nacque il mondo e l'orizzonte.
Siamo nati sotto la luna
piena di profondità perdute.
Forse Nettuno sará nostro padre
o un Dio di foreste sconosciute.
Cammineremo su nuvole del cielo
ascolteremo venti d'oltremare,
matureremo coi frutti tropicali
per dare un seme alla vita.
Siamo nati dalla madre terra
a lei torneremo a mani piene
per ringraziarla di ciò che ha fatto
in questi uomini pieni di mistero.
Abbiamo acceso molti fuochi
nel deserto di dune umane
sotto stelle esplose nel buio
formando cactus nelle mani.
Camminiamo su selciati sporchi
di fumo, benzina e insetti morti.
Non sentiamo il respiro della terra
quando il cuore guarda le stelle.
All'ombra di molti fuochi
schizzano scintille d'amore.
Gli occhi si riempiono di luce
quando l'uomo matura sotto il sole.
Quante aurore accese inutilmente,
quante porte chiuse a chiave.
Una donna si china dolcemente
e nasce un fiore nel domani.
Abbiamo viste molte ombre,
abbiamo accesi troppi fuochi.
Solo uno ne portiamo dentro
partorendolo nel ricordo.
Non senti come parla il vento
con le foglie secche del pioppo?
Non vedi i castelli di un tempo
ingialliti nella tua memoria?
Senti solo l'immensità del cielo
aprirsi sentieri nel bosco.
Vedi le pietre del silenzio
chiedere ragione della loro sorte.
Passano i giorni, passano gli anni,
si riempono di piccole storie
le ore lunghe senza sonno.
Contempli l'oscurità della notte
scendere col tempo e i ricordi.
Non senti come parla il vento?
Porti molte cose dentro
nei castelli dei tuoi sogni:
con una mano afferri il tempo
e con l'altra l'eterno.
Languiscono gli ultimi marosi
spume minacciose si dissolvono
la bufera è oramai lontana
altri marezzi placidi respirano
riconoscibile compare l'orizzonte.
Lasciamo cuore spaventato
il molo del pianto e del dolore
troppo vi abbiamo sostato
imbarchiamoci ancora per la vita
dispieghiamo le sfasciate vele
or che brezze d'amore
carezzevoli spirano per noi:
rinfrancati riprendiamo il viaggio
Vieni amore
dimentichiamo l'abisso
e guardiamo il cielo
imbarcati anche tu
sulla tolda il timone
scambiamoci or che sappiamo
a menadito la rotta da seguire
non temere altre tempeste
rinforzata è la carena
nel buio incontreremo la luna:
basterà la sua luce a rischiarare
la carta nautica da seguire, vieni...
All'àncora in una rada
poi posa nella mia la tua mano
e guardami: sorridimi,
i tuoi occhi a me affissa
commosso e confuso io vibri
difronte a ritrovate tenerezze.
Pensando a quando un giorno
naufraghi e senza speranza
ci ritrovò un desiderio di essere.
Dipingerò il tuo viso
sui soffitti di ogni camera,
sulla faccia della gente,
su ogni mio pensiero,
su ogni mio perdono pronunciato,
tra le stelle di una notte nera,
sulla nebbia che oscura la mia vita,
su ogni mio sogno,
sui ciottoli della strada,
sui cartelloni pubblicitari,
sui fogli di giornale,
sulla superficie dell'acqua,
sulle cortecce degli alberi,
sul pavimento degli aeroporti,
su ogni fiore della primavera,
su ogni canzone d'amore,
su ogni goccia di pioggia,
su ogni alito di vento,
con colori indelebili
donatimi dall'emozione
di amare davvero,
per ricordare a tutti
quanto ti amo,
per chiederti scusa
di ogni mio sbaglio imperdonato,
per vederti ogni giorno
e in ogni dove,
per non farmi dimenticare da te,
per passare anche solo un'ora
perso insieme a te
tra le nostre fantasie,
per sorridere scioccamente
tra me vagando nei miei ricordi,
per farti cantare ancora un po'
riempiendo il silenzio dell'atmosfera
che mi circonda,
per presentarmi alle porte del paradiso
e scusarmi con Dio perché
ho dato tutto ciò che potevo dare a te
e per lui invece non è rimasto niente,
per strapparti un'altra risata,
per farti arrossire di nuovo,
per poterti riabbracciare,
per risvegliare gli amanti che da tempo
hanno dimenticato perché amano,
per rendere speciale ogni tuo giorno,
per fare arrivare prima l'Estate,
per non stare fermo con le mani nelle mani
mentre tu ti allontani da me,
per dirti che non sono nessuno d'importante,
ma che comunque per te cercherò di essere qualcuno,
per farti brillare gli occhi,
per rendere il mondo felice,
per cancellare la violenza di chi
non ha la fortuna di riuscire ad amare,
per sconfiggere le tue paure più forti,
rendermi il tuo scudo e la tua spada
ed insieme affrontare le difficoltà,
per parlare per ore ed ore
della nostra storia d'amore,
per fa notare alla natura stessa
quanto tu sia fantastica ed unica.
Perché tu lo sei davvero
ed io ti amo davvero.
Già è venerdì...
e il mio senso d'inquietudine...
sale...
una strana ansia si impadronisce
del mio corpo ormai stanco
come un vuoto incolmabile
che ti alberga
dentro l'anima.
Come un esplosione di sentimenti
che ti stracciano il cuore...
la tua mancanza.
Sulla riva del torrente
Tre ragazze
Ridono
L'acqua ruba
Storie d'amore
Da raccontare
Al vento.
Esistono mani
Che cancellano
Anni di guerra
Esistono voci
Che fanno parlare
Il silenzio
Esistono occhi
Che asciugano
Fiumi di pianto
Esistono le tue mani
Esiste la tua voce.