Qui solo in una stanza tra queste mura cerco una speranza mi rivolgo al cielo cerco di essere vero una parola, un sorriso delle persone a me care, provo a sognare, ma loro sono lontane. Mi vorrebbero con loro per non farmi stare più solo, con i miei pensieri con le mie paure per rivivere emozioni indimenticabili, quelle che ci rendono vulnerabili, capaci di farci piangere, ricordare e rivivere. Vorrei abbracciarli, non solo ricordarli in questa stanza con la mente e i suoi tarli.
Abbandonatemi Muse, figlie di Zeus e Mnemosine, miti solari, confortevoli e ispiratrici compagne dei miei momenti alati... è tempo che mi lasciate! Questo poetare, scialbo triste e inutile, portatevi via, a me stesso abbandonatemi e, dimenticate le pene incurabili che rimangono nel cuore mio! Lasciate che altri, più lieti, vi festeggino; affrettatevi all'appuntamento che sognarono i vivi che attendono desiderosi di baciarvi. Andate e non impedite che assomigli alla mia vita disperata e desiderosa di morire! Ho curato per molto tempo e invano uno svuotamento ineluttabile e or l'occhio deluso che fruga il nulla che mi avanza, più non si ostina a ripetermi come una volta che bella è la vita! Rinnegatemi e fuggite via, alle spalle lasciatevi questa ingratitudine che non si intende: mutato sono io in fitta nebbia tra scure nubi! Mi sballotteranno come raffiche volubili caduche illusioni tra insopportabili giorni, oscillerò tra angosce e natii abbrutimenti nell'ora che torpe e con tedi stringe ma, preserverò, amato e illibato, il vostro ricordo nel cuore solo! Ah questo impennarsi inaspettato della voglia di vivere, l'essere disarcionato da rovelli e cadere pesante su cespi di ortiche! Vorrei dimenticare il corpo che è sempre con noi e ci rammenta il nostro destino, arrestare il corso delle acque sorgive di una sotterranea tristezza che non defluisce e sovente straripa! Per anni, da voliera ideale, ad una ad una son fuggite tutte le pennute aspirazioni, e voi... ne avete saputo! Or solo una esigua speranza che non so accrescere potrebbe scongiurare domani che il mio mesto viaggio termini in una gabbia disseminata di orrori! Addio, mie dolcissime e immeritate confidenti che imbellettaste il cuore, ad altri mai... raccontate dell'animo mio!
Attimi di timide voglie attimi di tenera meraviglia attimi di avvolgente stupore attimi di stringersi in un respiro attimi di incantevole pianto attimi di candido calore attimi di ebbra luce attimi di gioia feconda attimi di pregnante felicità attimi in dono a noi tutti in un attimo quando s'incontrarono le nostre vite.
Lunga superba la notte scivola lentamente lasciando una scia malinconica umida e fredda come sudore che i tuoi occhi toccano, le tue labbra asciugano, le tue mani raccolgono, il mio ricordo di te estingue, la nostra lontananza alimenta e l'impazienza di vederti ancora spinge veloce fino al cuore dove ardente il desiderio di te spegne la notte nel sogno di una vita con te.
La malinconia mi invade a stento riesco a trovare le forze per sorreggere il mio corpo stanco... gli occhi si chiudono... i ricordi mi invadono mentre irrompe un rumoroso temporale estivo ogni lampo arriva al cuore ogni tuono lo stramazza fino a farlo sanguinare... anche gli occhi partecipano ogni lacrima calda e copiosa scorre sulle guance per poi morire sulle labbra... Vorresti cancellare tutto con un colpo di spugna annullare una vita con un soffio ripartire da zero... con la speranza di commettere "questa volta" meno errori possibili.
Sei presente nella mia mente... come un pensiero dolce... come un sogno magico... dal quale non vorrei mai svegliarmi. Sei l'ultima persona a cui penso prima di addormentarmi... la prima... quando apro gli occhi al mattino sei qui con tutto il tuo corpo... tutta la tua anima... una presenza impossibile da allontanare perché tu sei... il sorriso... su un volto triste un auto... per percorrere le infinite vie della fantasia l'aria... in una città satura di smog gli occhi... attraverso cui si vede la giusta via il sole... che ti illumina e riscalda gli animi l'emozione... di una fanciulla al suo primo appuntamento un'avventura... che non avrà mai fine un diavolo... a cui si dona volentieri la propria anima l'amore.
Il tuo sguardo apre spazi immensi e mette a dura prova il mio corpo rigido spazi immensi pieni di sapori ancora acerbi pieni di sensazioni ancora immature piene di contatti ancora lievi il tuo sguardo che devo ancora capire il tuo sguardo che mi indaga e che mi intriga il tuo sguardo che non ha ancora il nome dell'amore il tuo sguardo che non ha ancora il volto del piacere indissolubile travolge il mio corpo rigido di fronte al tuo pensiero immenso.
Il portavoce dell'Inconoscibile Madre perduta, non ci pensò poi più di tanto ad annunciare che il filo della tua vita di lì a poco sarebbe stato reciso. Il Tempo, dissolutore impietoso, in più circostanze e a voce alta tante volte ce lo aveva rammentato. E così, all'albeggiare di un oscuro senso Atropo, destata da un tuo gemito, affilate forbici brandite muta eseguì il suo ufficio! Imperterriti, sospinti dall'ineluttabile, scaraventato fu ognuno nel suo vortice: tu in quello dei morti, io in quello dei vivi. Dall'atro fondo, ove bocca sigillata non rilascia parole e un vello nero occhi immoti per sempre adombra, ora e sempre pur mi edifichi un appiglio perché lungimiranza io riguardi e da un tenue barlume scoccato altro respiro riacciuffi il cuore. Madre, tu non mi parli, non puoi eppure odo la tua lesa voce che dice: - Il peggio è passato, ora dormo di un sonno profondo, tranquillati nessuno potrà ricacciarmi indietro; ritrova la tua pace, non dirupare veglia sul lucignolo del ricordo: non si spenga! Alla sua luce ingigantito ancora luccicherà il mio affetto, io non ti ho lasciato: come potrei? Toccami, non vedi che accanto gia ti sono... Si madre! Altra e più alta gioia non mi potevi dare!
È venuto Natale ti ha portato il Panettone. È passato l'anno vecchio portandoti quello nuovo. Hai atteso la Befana ti ha dato un carbone; hai aspettato Canevale con maschere e buffone. Poi celebrerai la Pasqua con auguri e Colomba. Arriveranno gli esami con il cuore titubante: non saprai se le vacanze le passerai al mare o in montagna! A Settembre inizia la scuola: nuovi Insegnati nuove lezioni. Non ti resta che aspettare un Nuovo Anno senza esami in un mondo tanto buono senza guerre né carboni.