Vorrei, non posso, mi piaci, ma dico di no. Non ci riesco, penso ad un altro. Mi manchi, ma c'è qualcosa che mi blocca. Blocca il mio modo di essere. Non sono me stessa con te. Mi blocchi, mi imbarazzi, ci tengo a te. Tu mi ricambi, ma c'è qualcosa che non mi fa fidare di te. Non mi fido. Non mi spingo oltre. I miei sentimenti Non li conosci. Mi ricambi, ma io non ce la faccio.
Nati da una carezza appena messi al mondo iniziano già a volare piccoli gabbiani.
Volano in un cielo limpido, caldo, materno, pronto a sorridere dei loro capricci, e cullarli, a proteggerli dalla crudeltà e dall'oscurità che li avvolge.
Ma lo stesso cielo è a volte cieco e insensibile ad ogni lacrima o urlo; è indifferente alla paura e alla fragilità che li minaccia.
Destinati a soffrire senza una gioia che li renda dentro di sé bambini, più che mai vivi privi di sorrisi, sogni, carezze, affetti, riusciremo ad amare il nostro mondo????
Non chiedermi di vivere come un uccello che volteggi e canti senza la sua compagna: non posso così vivere il giorno se esistente mi neghi il tuo amore. Non si può volare, tu sai, il vento non può spirare quando manca l'aria; come pietraia è il fiume quando non vi scorre acqua! Vieni, come angelo fatti ritrovare sulla via del Destino insieme andiamo ciarlieri ad ascoltare il mare sotto la nostra luna, vieni teniamoci per mano il cuore troverà pace. Cos'è la nostra vita l'uno senza l'altro? All'affanno di essere l'amore è solo rimedio: con quiete, e soltanto quiete il cuore riposa quando si è soli illusione e falsa ogni altra cosa. Dacché calore non è calore e da appuntite sporgenze l'animo non preserva? Senza emozioni e senza bene che ci resta! Che di vero non menzognero ci sorride! Hai tu guardato sul brullo ramo l'ultima foglia rimasta? Così io senza di te, appeso al vuoto accartocciata sostanza senza sostanza sono: martorio senza riposo su cui la tenebra si attarda! Oltre te, in me non vi è altra vita: non rendermi già polvere dammi linfa e rinverdito più non penzoli il cuore tra il solco e la nebbia, non lasciarmi pensare e dire che tutto è vano. Non darmi solo uno sguardo ma guardami, non sfigurarmi: domani, nella cattedrale della verità benedetti saranno gli occhi di chi puro abbia saputo vedere.
Non so cosa sia Questa strana sensazione. Ho voglia di te. Ti penso sempre, non vedo l'ora di vederti, di annusare il tuo profumo, di sentire la tua voce armoniosa. Non riesco a toglierti dalla testa. Mi assilli. Il tuo nome echeggia nella mia testa, la tua voce echeggia nella mia testa. Ho sempre con me la tua foto. Penso a te E mi vengono frasi d'amore. Ascolto la musica, piango, mi manchi, a malapena mi saluti. Mi conosci, ma non sai quello che provo per te. Ho il tuo numero. Voglio chiamarti sempre. Questa strana sensazione Che non ho mai provato Per nessun altro Credo sia amore. Ti amo!
Quando meno te lo aspetti, quando tutto va per il meglio, quando non sei stressato, quando non sei preoccupato qualcosa arriva E ti sconvolge la vita: una malattia di cui non sai nulla. C'è. La senti. Ti fa soffrire. Ti mette angoscia. Angoscia le persone a te vicine. Non sai cos'è. Da cosa è provocata. C'è e basta. Soffri, soffrono per te. Pensi guarirò. Quel giorno è lontano, basta, non ce la faccio più. Ma tengo duro e penso che guarirò.
Non ti importo, non ti importerò mai. Mi noti Solo se non sono per te. Mi piaci. Qualcosa di più Della semplice amicizia. Mi hai rubato il cuore, l'anima, la mente. Sei la mia metà. Le parole d'amore Per te Sono come semplici parole. Per me Sono importanti. Non riesco a dimenticarti Anche se sto con un altro. Sei unico. Mi preoccupo per te, piango per te. Non sono semplici lacrime. Sono le lacrime di un amore non condiviso ed accettato. Non ti capisco. Non mi capisco. Per la prima volta Mi sono innamorata. Incomprensibile Il sentimento che provo quando ti vedo. Grazie a te Sono cambiata. Sono cresciuta. Mi sono resa conto Della bellezza dell'amore, ma anche i suoi lati oscuri. Mi fai soffrire. Sto male. Capiscimi. Io non ti importo. Ma io senza di te non vivo. Ho bisogno del tuo amore.
Cuore, grammofono che stridi, pezzaccio di latta arrugginito preso a calci dalla vita ora che nessuno t'ascolta nullificati rimarranno i tuoi motivi! Rintànati nel vivaio arso dei ricordi e fatti pure muto se nulla barbaglia per l'orizzonte a cui riguardi! Si stella la notte in fuga eppure tra le tue spalancate imposte non trapelano che deformi sagome scure soli andremo sotto la luna! Stasera per noi scordato è ogni strumento, cupo e distorto è ogni ancestrale suono e solo un murmurare assiduo di duoli dai lidi deserti dell'animo provato si ode! Adelante pestifere pene dilaganti, son qui ad aspettarvi, infierite di più scaraventatemi nella disperazione! In quest'ora torbida e pregna di amaro crudele si svela l'ascoso senso del vuoto, ci adunghiano artigli di mostri invisibili spuntati dai dirupi scabri dell'eterno! Se presente e passato si annullano in un momento se l'avvenire è d'argilla e non turbinano illusioni, arresi consegniamoci pure all'atro fondo! Scompariamo da questo mondo che non ci vuole e da vivi, se rabbuiati, illuminarci pure disdegna con chiarie di speranze. Tutto è così e così è l'amore passa e nulla più resta insaccati nel nulla vorremo solo riposare nel mare delle ammortate presenze. Sorte inclemente fatti clemente traghettami senza indugi sull'altra sponda!