Anime del fiume che stanche andate come nuvole cupe in un cenerino cielo acque non più chiare offese da scorie umane che tra giunchi e vimini al lontano mare puntate, a voi, pure e incontaminate un caro tempo, le mie barche fatte di carta di giornale affidai; dalla riva, spiando trepidante, ne seguii l'incerto periglioso viaggio. Ancor seguo il lento fluire che vi porta e che mi porta riassaporo perduta ebbrezza. Ripenso a quando fanciullo da sorgiva polla a colme giumelle vi attinsi placando l'arsura del giorno; di pietra in pietra a saltellare ritorno per ritrovar l'inavveduto spinarello catturato nella secca e subito poi scaltro dalle mani via sgusciato! Gli empi insulti degli uomini a morte hanno ferito le sacre fonti che vita vi danno. Ammortate trasparenze a liquami e fecali insidie hanno ceduto il passo tramutato in singulto è il sorriso delle argentee e cristalline spume delle antiche correnti, draghe sempre più in basso hanno raschiato il fondo, cocci di bottiglie infrante or spesso adornano feriti sinuosi brulli fianchi! È duro questo nostro tempo: in fetidi pantani spesso agonizziamo aspettando anelanti un destino edace che rischiari i nostri giorni. O potessimo rinascere e dimenticare, ritrovare le speranze costipate negli anni e dalla spirale del vortice per sempre trascinate e affondate!
Il tachimetro dei lustri già segna sul quadrante dodici giri da quando iniziò l'abrasione per rotolamento sulle ruvide pietre della strada della vita. L'accumulo dei transiti, le accelerazioni e le frenate tra notti tramonti ed albe sconquassato hanno lo châssis che, pur al peggio, ancor mi scarrozza per il mondo. Tra brusche sterzate e stridii. Consumato il battistrada, il volante quasi paralizzato, malridotto l'avantreno e perduta la necessaria convergenza, faticose manovre da lunga fiata il cuore irrigidito logorano e sollecitano senza risparmio! Quante volte, in avaria per eccesso di attrito, la cinghia di trasmissione di una illusione mi ha parcheggiato avvilito sul ciglio cupo di una via! Per polvere di giorni ridotta la trasparenza della superficie dei vetri vana appare l'alta luce dei fari; solo lo specchietto retrovisore sempre terso ed efficiente riflette il cammino serpeggiante dei ricordi! Trabiccolo, spesso in panne, tra scarrucolio di pulegge e scricchiolii, con tremuli assi traballante ancor mi trascino rimorchiato da motrici speranze. Oh l'inclemente usura del tempo che precoce dissangua la vita! Un giorno, negatami la licenza di circolazione, un atro carro traslocherà in una non lontana fonderia un'arrugginita carcassa di ferraglie per farne materia per altri stampi!
Le abbiamo tentate tutte e più volte le strade per dare un senso alla vita e ora, che non c'è più nulla da sperimentare e tutte le scelte sono state fatte, non spenderemmo neppure un soldo per un illusione che a poco prezzo ancora ci venisse offerta dal caso. Troppo volte ci siamo raccomandati alla sorte per non registrare un'altra esperienza di tremenda sincerità come pure passivo. Le prove, sul gran teatro del mondo sono state un fiasco; con dolore ancora ne udiamo talvolta i fischi. Ogni castello in cui avremmo voluto abitare è già un rudere deserto, tutti i granai da cui attingemmo semi di speranze sono svuotati, spezzato è ogni ormeggio che, pur tra sciabordii, ancora a qualche mezza verità ci ancorava. Brutto affare esistere se tutto si riduce a recriminare su memorie di immagini progettuali mai realizzate a raffigurarsi amori impossibili mai vissuti ad essere sopraffatti dalla chiacchiera, dal'si dicè, ad essere mal controfigura di un te che non esiste e neppure conosci se il giorno fugace che vivi e ti ignora passando sbadato sa di inesistenza.
In questa scatola ho racchiuso la bellezza di un fiore appena sbocciato il sorriso ingenuo di una piccola bambina la fresca brezza del vento fra i capelli il caloroso abbraccio di una grande amicizia ritrovata una stella cadente per farti esprimere il tuo desiderio più grande ho racchiuso i sogni un caldo raggio di sole una magica promessa e tanto amore. Conservane gelosamente il contenuto non soltanto perché racchiude il segreto e la magia di queste parole ma anche perché ogni qual volta che poserai i tuoi occhi su questo piccolissimo dono avrai un pensiero anche per me...
Amo quando fai la voce da bambina e mi racconti i guai che hai combinato il giorno prima... È il tuo ragazzo che ci perde in fondo sta insieme ad una donna stupenda e non se ne rende conto...
Lo sai, ti voglio e non mi arrenderò solo 3 minuti è il tempo che ho... Dimmi, che lui per me lo lascerai ho poco tempo si, ma non mi arrenderò...
Un anno esatto... Ripensamenti... rimpianti? Forse... Solo quel profumo di legna ardente, quel camino acceso e le nostregiacche impregnatedi quell'odore intenso... Una casa calda fuori l'inverno ghiacciato la neve sulle montagne Ricordi lontani di giorni passati riposti nelmio cuore coperti dal ghiaccio da nuovi giorni nuove cose, nuovi o vecchi amori che sono tornati mentre lui non tornerà Noi non torneremo mai. Profumodi camino che mi avvolge per strada che mi travolge i pensieri e li rivolta asuo piacere Profumo di cose passate.
Vorrei dormire una notte insieme a te E al mio risveglio vederti lì nudo senza pensieri, sognante, Vorrei restare a osservarti per un'eternità Per poi capire che ho usato la mia vita nel miglior dei modi Senza sprecare nessun secondo, Perché osservare il tuo viso è l'unica cosa che in questi giorni mi rende felice, Vorrei baciarti, abbracciarti, toccarti per poi ricomprendere che sei unico, Vorrei che il tuo corpo si posasse dolcemente sul mio solo per farmi annusare il tuo odore, Vorrei lusingare il tuo ego come solo io so fare con te, Vorrei dire al mondo intero che sei mio, Vorrei non possederti ma averti, Amore ho voglia di te... Del tuo erotismo...
Fumo o nebbia possono ingannar la Vista Il sonno può ingannare la Ragione ma niente può ingannar quel che rattrista l'anima, il cuore, il pensiero alle persone.
Insospettato viaggio dell'anima Su sentieri deserti.
Ripongo in cassetti umidi, invecchiati dal tempo, I sogni e le speranze!
Abbandono gli anni in fondo al mare, O sul greto di un fiume di montagna.
Sola, anima senza vesti, Nuda, come un ramo spoglio Volto senza occhi, né bocca Per assaporare reali dimensioni.
Dimentico il sole, Mi vesto di ortiche.
Buio il mio giaciglio.
L'amore ha trovato il suo sepolcro!
Controvento
Si andava controvento, Tra flutti bianchi, come la neve E raggi di sole, caldi come il fuoco. La vela della vita indicava un percorso incerto. L'approdo era distante, e il gabbiano strideva: malinconico presagio!
L'incalzare di onde nervose, sommergeva gli ultimi sorrisi, di una vana illusione. Rovine e sterpaglie si abbattevano, inquiete, su di noi. Il vento artista crudele, disegnava Con foglie sciupate dal tempo, dilaniate dal freddo,