Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

Il danzatore

Era un'ombra che danzava con la notte
masticando i ricordi di leggenda
sperduta nel ventre delle zucche
di una marimba con note senza vento.

Era un'ombra germinata da semi
raccolti in segreto in piena foresta.
Le mani toccavano dei raggi di luce
caduti da un ramo di um mango in festa.

Era un'ombra che danzava da ore
al ritmo dei tamburi scavati nel tempo.
Cercava nell'aria un'estasi d'ebrezza
battendo la terra con umana dolcezza.

Era un'ombra di uomo o donna, non so,
giocando a nascondiglio con la notte.
Era vestita di conterie, semi e conchiglie
e la luna guardava senza parlare.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Temporale tropicale

    D'improvviso il cielo è nero,
    la foresta cambia la sua voce,
    un lampo spacca le nuvole
    un fragore esce dalle rocce.

    Il Dio della pioggia è sceso
    cammina sullo zingo della casa
    l'accompagnano tamburi forestieri
    e "makocho" venuti da lontano.

    Gli alberi cadono frustrati dal vento,
    il tetto di paglia è un nido nell'aria,
    un cane abbaia al Dio che passa
    e rantola all'angolo come frustato.

    Le foglie di mandioca sono d'argento,
    il miglio s'inchina baciando la terra,
    le papaie cadono su foglie antiche
    mentre un pipistrello resta appeso
    sotto il mio tetto amico.

    Così piove in questa terra d'Africa
    quando il Dio maschio decide di pisciare.
    Quando invece col sole piove dolcemente
    dicono: "È Dio femmina che ci vuol bagnare".
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      in Poesie (Poesie personali)

      Quando l'aureo disco del giorno

      Quando l'aureo disco del giorno
      più non vedrò apparire all'orizzonte
      e nel mio cielo non vi saranno stelle,
      quando più non mi giungerà il suono
      vario dell'onda o gridìo di voci,
      tacerà per sempre questo mio cuore
      ma fino ad allora, ancor vi parli
      la tortura di questa passione,
      che voi, brama prediletta,
      con indifferenza, appena ascoltate!
      Quando dal vuoto imprigionato
      a voi libera ripenso, in alto vanno
      le mie inumidite orbite;
      alle illusioni, promesse strappo
      perché nel vostro petto cavo
      un posto sicuro io trovi.
      Se sapeste nel chiaro guardare,
      vedreste i miei occhi scuri
      fissarvi senza tregua;
      se dai vostri pensieri non escluso,
      meno penoso sarebbe il ritmo
      scandito dal mio dimesso andare.
      È da troppo tempo che guardo
      le pieghe della vostra bocca
      senza baciarle; voi non sapete
      che mi chinerei, fino a spezzarmi,
      per raccogliere, come primizia,
      un sorriso, da voi lasciato cadere!
      Non ponete altri sgambetti
      a questo cuore che inciampa
      sulle crespe del vostro animo gelato.
      Udienza accordate ad un amor
      che non s'affioca e arrestate
      la dolce tortura che perpetrate!
      Guardatemi come la prima volta:
      un rossore, vi ritornerà dal mio volto.
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        Scritta da: Alessandro Bonfanti
        in Poesie (Poesie personali)

        Ho sognato di essere vento

        Volare sui campi di grano,
        scendere sul mare ad increspare le sue onde,
        scomodare il manto di mille animali,
        muovere un vecchio mulino,
        cantare sulla cima di una montagna.
        Ho sognato di essere vento,
        ho sognato di soffiar contento.
        Ma dove soffierò:
        se i campi di grano diventano centri commerciali,
        se il mare altro non sarà che una che una chiazza d'olio,
        se gli animali li potrò trovare soltanto nelle enciclopedie,
        dove soffierò,
        se le pale del mulino saranno bucate,
        dove soffierò,
        se le cime saranno appianate?
        Ho sognato di essere vento
        ma il mio soffiare ore è un grido e un lamento.
        Potrei portare la mia voce fra i grattaceli di New York,
        Potrei scuotere auto e camion perennemente in coda sulle autostrade,
        ma non mi abbasserò a tanto.
        Perciò aiutatemi, amici miei, a soffiare con me
        perché in questo momento mi sento solo
        e ho bisogno della vostra forza per continuare a soffiare.
        Ho sognato di essere vento
        e soffierò finché anche l'aria non diverrà cemento.
        Forse un giorno l'uomo riuscirà a chiudermi impotente in una scatola
        ma adesso lasciatemi soffiare perché ho ancora qualcosa da dire.
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          Scritta da: Giuseppe Pizzuti
          in Poesie (Poesie personali)

          Il sogno... realtà, la realtà... il sogno.

          Il cuore batte forte mentre i minuti scorrono lenti,
          ancora più lenti
          nella frenesia dell'ora X.
          Il trillo del campanello...
          ... sei tu...
          ... la bocca secca...
          ... il corpo un fremito.
          L'ansia mi assale,
          il cuore in gola...
          ... un abbraccio, un bacio
          e tutto svanisce.
          Un sogno, il mio sogno
          nel lago dei tuoi occhi
          trova pace nell'ardente bacio
          di un tanto atteso desiderio.
          Carezze, sguardi,
          non si hanno parole
          solo risposte ai nostri pensieri
          che si fondono core oro
          dietro lo sprigionio di una fiamma
          per poi ricomporsi in qualcosa di più prezioso,
          non cedibile, non acquistabile
          se non dalle nostre anime.
          Imbarazzo mentre i vestiti cadono giù
          nell'attesa di un giudizio
          che la dolcezza dei tuoi gesti
          e il calore delle tue mani placa
          come l'onda del mare si placa
          nell'immensità delle acque limpide
          in un giorno d'estate.
          Sei in me, tu ed io. Un solo io
          I sospiri risuonano nella mia mente
          catturando il mio sogno
          che, consapevole dell'incertezza
          assapora ogni istante
          lasciando libero sfogo alle emozioni
          che forte fanno battere il cuore.
          Le immagini di noi riflesse allo specchio,
          i nostri corpi abbracciati
          cullano i pensieri
          nella speranza di un domani
          fatto d'Amore.
          È successo,
          il Sogno, il mio Sogno,
          è divenuto realtà.
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            Scritta da: Emanuele Caccia
            in Poesie (Poesie personali)

            Chiedo

            Ho visto come trattiamo
            la nostra Casa.
            Come distruggiamo
            il nostro mondo.
            Come ci diamo da fare
            per estinguerci.
            Si versano lacrime e cibo
            in nome della Carità.
            Ho visto tutto questo
            e so.
            Quanto siamo folli
            a pensare di poter scappare.
            Quanto ignoriamo del mondo
            se pensiamo di dominarlo.
            E mi chiedo:
            che accadrà quando il mondo
            griderà vendetta?
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              in Poesie (Poesie personali)

              Solitudini

              Quando solo ti senti
              e l'ultimo malinconico
              spinoso passo di spirale
              serrandosi ti avvolge
              e l'animo costringe
              in oblique tristezze,
              finisci col tirar pugni nell'aria
              o sputarti allo specchio
              pur di sottrarti
              ai colpi mortali
              che il dolor vibra
              al tuo esser vivo.
              Ad altri dir vorresti
              di te, delle tue pene...
              dell'esilio forzato
              del cuor che indomito
              non si prostra
              al corteo d'ombre
              dei giorni vuoti
              che passano morti
              lungo i viali che un tempo
              furono della giovinezza.
              Murate restano le parole
              che sulle labbra mute,
              come semi rattrappiti
              in aride zolle,
              agonizzano inerte.
              Ignorato dal mondo
              che con sguardo idiota
              senza guardarti ti fissa,
              soffri e contorci te stesso
              cercando di rifarti le forze,
              riemergere dal gorgo
              e aggrapparti all'istinto
              che trascina alla vita.
              Al vano gioco ritorni:
              altre albe verranno
              dalla volta trapunta di stelle!
              E se anche la ruota
              del torchio che le speranze
              macina non si inceppa,
              se anche non cessa
              l'ansia che ti fa infelice,
              nel sogno amico aspetti
              che qualcuno raccolga
              l'opaca sorte
              che ti inserra
              per trasformarla
              in un brivido di luce.
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                Scritta da: Giuseppe Pizzuti
                in Poesie (Poesie personali)

                Dall'alto del cielo

                Inutili pensieri offuscano la mente tua,
                gocce di sudore dalla tua fronte rugosa scendono,
                forte il dolore di Lei ti prende,
                come un albero in autunno spoglio e inerme
                Al trascorrere del tempo
                vivi questa tua nuova e inaspettata verità,
                solo, in balia del vento, cerchi una ragione,
                una ragione che non c'è.
                Neanche l'arrivo della primavera
                placherà quel dolore di una vita spezzata prematuramente.
                Lei dall'alto del cielo veglierà su di Te e su tutto ciò che ti circonda.
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