Quanto tempo ci ha separato, dove eravamo noi due... alla ricerca di un affetto, alla scoperta di una verità... all'entusiasmo poi svanito. Chi ti ha mandato da me, quanti angeli ti hanno sussurrato il mio nome? Ma ora posso viverti, scoprirti profondamente... ora puoi vivermi, abbracciarmi teneramente... non ci sarà tempo che ci separi, nessun rimorso che ci richiami... il mio rimorso ora sei tu, per non averti vissuto finora in tutta questa vita.
Tardiva dispare l'ultima stella nel cielo. Albeggia. Spirati sono i notturni sogni. Sbuca il giorno, longevità di tedi, cruda lentezza d'ore per chi come te niente si aspetta, uomo solo! Tu certo ricordi le gremite vie da tempo più non ripercorse come alle prime luci ricominci lo spingere, il pestare, il gran vociare, i tafferugli dei credenti in corteo alla supplica diurnale delle illusioni! Fuggito dagli altri, sposato te stesso, rintanato da tempo nel tugurio dei giorni un fiume in magra dentro ti corre detriti di sangue sedimentano, stagna una tremore in arterie spossate; un affievolire di flussi ti stanca di essere vivo; vano aspetti la bonifica di un sorriso, una interiore implosione di palpiti uno scoppio di riso da labbra mute... La bussola che non illuso pur segui va impazzita e senza meta tutte le direzioni per te sono uguali, l'ora della meridiana sul quadrante dei giorni perduti ripercorre il ritmo del dolore che si ravviva, nel buio ritrovi i pioli della pena che risali, nell'ombra del mondo ti lasci svanire. Dimmi: - Tornerebbe la speranza se cessasse il grido di ali spezzate, se ritrovassi la magica chiave per la toppa del cuore? - - Ma l'illusione manca! - Tu dici! - In una radura spopolata, dalla vita sono stato sbattuto e ivi, sosto smarrito: corre e si assembra il nulla che mi parla, un silenzio di sale mi nutre; pensieri amari insabbio e spalo asciugando lacrime al sole. Senza fine è l'attesa in questa caducità di uno sconvolgente accadimento umano. - Chi ti occupa e opprime? Ah, cosa potrà mai più decantare il limaccioso respiro che a malavoglia ancora ti tiene in vita? - Oh uomo solo, come ti somiglio! All'aratro del tempo seguirà un solco solo vi giaceremo entro per sempre.
Nel tedio dei giorni vuoti dalla tolda, confusa tra mille, un fazzolettino colorato ti ho visto agitare additando un saluto a me canuto fermo sul molo! Un refolo messaggero me ne ha portato il profumo ma il tuo veliero, presago delle sirti della rada, in rotta già dirige per altri porti; all'estremo limite scomparso qui non farà mai scalo, ed io che giammai potrò raggiungerti, col pensiero, appena potrò mandarti un bacio! Senza essermi stata accanto, vanita e non rinvenibile, ancestrale candore di cigno più non ti rivedrò apparire dall'orizzonte dei sogni perduti nell'intorpidire del ricordo. Eluso il richiamo di un terrifico strapiombo fuggirò tra ritrovate solitudini; da un ermo promontorio nelle compagne ore infelici che in stuolo già mi aspettano, scruterò azzurre distese a te pensando, sole che scompari; serioso, ti raggiungerà il cuore abbaglio di sogno non consumato. Ah allucinazioni in viluppo tripudi vissuti, amenità volatili, che sempre mi restano dentro quando pura magnificata essenza, salsedine ti riporta il mare!
Come ogni sera mi precipiterà addosso un decadere di luci. Preso di mira dalle mie ombre, mi sposterò in continuazione tra trincee di illusioni per non essere a fondo colpito dietro alle postazioni dei miei pensieri. Non potrò attardarmi molto per trovare un sicuro riparo: ogni indecisione sarebbe fatale! Si immilla e brucia l'attesa dell'alba se profondo penetra l'ago che in pressofusione instilla virali malinconie! Ah luce diurna, perché notturna non sei! Oscurità, che sbrecci fendi scavi e ti insinui, con quanti smottamenti il cuore incrini!
Certe persone capitano nella nostra vita, come una brezza di aria calda in primavera. Ti regalano un sorriso senza sapere di averlo fatto, e lasciano la loro impronta nella nostra anima, solo per averci ascoltato. Non appartengono alla nostra vita e mai apparteranno eppure ci hanno illuminato, regalato un'emozione che non è amore. Certe persone entrano nella nostra vita, come una brezza di aria calda in primavera, riscaldandoci il cuore con la loro amicizia, con la loro presenza occasionale ci aiutano senza sapere di averlo fatto. Le loro impronte le hanno lasciate, perfetti sconosciuti ma grandi persone. A volte l'aiuto di uno sconosciuto vale più di un grande amore, perché nulla ti chiede e molto ti ha dato, e nulla gli devi se non dire grazie per esserci stato.
Dalla vita ho imparato Per ogni tramonto, c'è un giorno che sorge. Per ogni sogno che finisce, c'è uno che nasce. Per ogni porta che si chiude una si apre. Per ogni amore che finisce, un altro inizia. Per ogni fine c'è un nuovo inizio. Per ogni partenza c'è un arrivo Per ogni sconfitta c'è una rivincita. Niente è mai finito finché c'è la vita.
È fredda oscura arriva senza essere invitata. Ti avvolge nel suo gelo portandoti nell'oscurità.
Puoi non volerla ma non rifiutarla. A prescindere dalla tua volontà. Si prenderà quello che il tempo, di te ha lasciato.
È difficile trovare consolazione in lei, se non nelle rare volte che ti strappa al dolore della vita. Non arriva mai nel momento giusto, forse perché non c'è mai un momento giusto per morire.
La vita è fatta di alti e bassi. Di gioia e di dolore. È fatta di sorrisi e di pianti. La vita è fatta di sogni realizzati e non. La vita è fatta di riuscite e di sconfitte. La vita è una sfida continua. Di soddisfazioni e insoddisfazioni La vita è fatta di ricordi e qualche rimpianto. La vita è fatta di misteri di scoperte fatte e non fatte. La vita è fatta di amore e di odio, di guerra di pace. La vita è "Vita" ed esserci è fantastico.
Ho tanti pensieri per la testa Ma anche nel cuore "Non devo dire nulla"... E non dirò nulla.
Perché ogni parola non sarebbe quella che vorresti sentire Perché ogni gesto non sarebbe quello che vorresti vedere Ma tu sarai eterno Perché la mia anima lo è, Perché tu ne hai fatto parte Ti voglio bene
Come bimba vispa e curiosa che non sappia a freno tenere morboso istinto di sapere tu chiedi della mia vita e se a una meta il cuore vada. Ebbene fattati insistente dissetati pure alla mia fonte ma se di acre essenza sarà ripiena la coppa bada tutta tua verrà la colpa se le labbra vi hai voluto portare! Resa scabra dal calpestio degli anni è la mia vita e spianata non potrà tornare. Raggiunto da ceneri d'astri un tempo lustri di ideali or di tristezza vedo colorarsi i miei cieli di silenzi; appena un avanzo di speranza mi rimane e questo già mi basta. Sbucherà un mattino senza nubi scoprirò il fondo soleggiato di un bosco dalle cui foglie avanzerà un effuso stormire che al petto darà pace; per un attimo dimenticherò il distacco che mi aspetta, il buffo destino che fardello resta alle mie spalle. Vivrò attese di tremori umani martelleranno flutti la marina e nelle solitudini che ci afferrano ne udrò il rimbombo grandioso; fisserò sull'orizzonte il sole che nasce e muore come l'amore; mi carezzeranno fiocchi e petali erranti al respirare del vento. Un raddolcito indugio, non so se dalla sorte mi sarà concesso: gioco forza, impietrito un dì dovrò poi... mettermi in viaggio. In sordina, oggi o domani, me ne andrò senza voltarmi come chi persuaso dagli accadimenti sa, da tempo immemorabile, che indietro giammai si torna; fronda di ramo secco su cresta d'onda mi lascerò condurre alla foce. Verranno tempi di memorie, in una certezza di luce ch'io da poco affetto oscurato non ebbi mai da te sarò ricordato, per essere stato solo me stesso e non blabla da altri... inventato.